I migliori film del 2013: la top 20 di Luciana Morelli

In attesa della pubblicazione della top 20 definitiva dello staff del nostro webmagazine, abbiamo deciso di svelare, una per volta, le selezioni dei singoli redattori. Oggi, spazio alle preferenze di Luciana Morelli.

Nell'ambito della tradizionale celebrazione dell'annata di cinema che ci lasciamo alle spalle, abbiamo l'abitudine di pubblicare una Top 20 di redazione ricavata dalle preferenze personali di ognuno dei redattori di Movieplayer.it sulla base delle uscite italiane del 2013. Quest'anno abbiamo deciso di rendervi partecipi anche di questi singoli contributi: pubblicheremo dunque, in singole news, le top 20 personali, con in aggiunta un commento di ogni "curatore". Le news, che in totale saranno tredici, saranno infine raccolte nell'articolo di commento alla classifica generale delle preferenze dello staff, affinché tutti possano curiosare tra i colpi di fulmine dei singoli redattori. Se poi volete dare il vostro contributo e tirare quindi le somme sul vostro 2013 filmico (e televisivo), potete farlo partecipando a Movieplayer.it Awards.

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Ma adesso lasciamo la parola a Luciana Morelli e alla sua Top 20:

  1. Django Unchained
  2. Philomena
  3. Il passato
  4. La grande bellezza
  5. Before Midnight
  6. Gravity
  7. The Master
  8. Miss Violence
  9. Captive
  10. Re della Terra Selvaggia
    11.Viva la libertà
  11. Via Castellana Bandiera
  12. La vita di Adele
  13. I sogni segreti di Walter Mitty
  14. Molière in bicicletta
  15. Holy Motors
  16. Prisoners
  17. Il caso Kerenes
  18. Blue Jasmine
  19. Questione di tempo

"Il mio 2013 cinematografico è stato sicuramente nel segno di Django Unchained. Uno di quei film che non ti stanchi mai di guardare, in cui la Storia trova le sue piccole rivincite, grazie al quale abbracci tutto il Cinema che ti fa vibrare, quello che ti fa sognare ad occhi aperti, innamorare ed emozionare. Sembrava impossibile poter battere o almeno bissare la magia di Bastardi senza gloria, ma tant'è. Grandissime le prove attoriali. Indimenticabili quelle di Judi Dench in Philomena, ricordo con piacere le risate fragorose e le tante lacrime versate in sala Darsena a Venezia, di Philip Seymour Hoffman e Joaquin Phoenix nel ruvido e destabilizzante The Master, di Denis Lavant nel geniale e folle Holy Motors, di Themis Panou nell'agghiacciante ma bellissimo Miss Violence, dell'affascinante nevrotica interpretata da Cate Blanchett in Blue Jasmine, il film che segna il grande ritorno di Woody Allen dopo le delusioni dei suoi ultimi lavori.

Due i film sorpresa di quest'anno: Molière in bicicletta di Philippe Le Guay e Viva la libertà di Roberto Andò. Protagonista del primo un magnifico Misantropo che ha il volto e le movenze di Fabrice Luchini. Molière in bicicletta è un grande film travestito da piccola commedia francese; drammatico e divertente al contempo è un'opera raffinata e sagace che ci racconta il mondo degli attori e del teatro, la fatica di entrare ed uscire dai personaggi che si interpretano, capace di coniugare alla perfezione sofisticatezza e semplicità, delirio e lucidità, cultura e sentimento. Irresistibilmente affascinante. Stesse tematiche di fondo (l'istrionismo, la bellezza della cultura, la ricerca della propria identità, la recitazione che sfocia in una profonda crisi esistenziale) ma di diversa concezione narrativa caratterizzano l'eccellente Viva la libertà di Roberto Andò. Una sorta di chiamata alle armi contro le ipocrisie, l'imbarbarimento e il marciume della classe politica italiana che il regista sceglie di mettere in scena giocando su diversi registri narrativi e sulla bravura di Toni Servillo, che per l'occasione si sdoppia e veste i panni di due fratelli gemelli (un leader politico e un eclettico filosofo appena uscito da un centro di igiene mentale). Stesso attore protagonista per un altro film memorabile che è posizionato nelle alte posizioni della mia classifica. Parlo de La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, opera trascinante e mostruosamente graffiante fresca di Golden Globe che riporta il cinema italiano ad altissimi livelli e che ci fa ben sperare anche in vista degli Oscar.

Insomma, cinema internazionale di primo piano, da quello più intimista e d'autore a quello più accattivante (Prisoners è senza dubbio uno dei thriller più intensi e avvincenti degli ultimi anni) e spettacolare (Gravity di Cuaron è stata senza dubbio una delle esperienze più entusiasmanti della mia vita da spettatrice cinematografica) ma anche tanti film 'invisibili' che hanno lasciato il segno come l'incantevole Re della Terra Selvaggia, l'inatteso e malinconico Via Castellana Bandiera di Emma Dante (negli occhi ho ancora la lunghissima sequenza finale a camera fissa che inghiotte ad uno ad uno tutti i protagonisti e gli abitanti del quartiere di Palermo in cui è girato), Il caso Kerenes che mi ha rapito dal primo all'ultimo fotogramma come l'impetuoso Captive di Brillante Mendoza e I segreti di Walter Mitty, un film immaginifico e sognante che consacra la carriera di attore ma soprattutto di regista di Ben Stiller. Ultimi, ma solo cronologicamente, gli immancabili film d'amore che hanno costellato questo lungo e intenso anno di cinema appena concluso: lascia senza parole Il passato, il nuovo toccante lavoro di Asghar Farhadi, riconcilia con il mondo e intenerisce Questione di tempo, conclude in bellezza una strepitosa trilogia d'amore Before Midnight, travolge La vita di Adele grazie allo sguardo dolente dell'autore tunisino che non smette di sfornare capolavori.
In ultima battuta vorrei citare gli esclusi, i film 'messi fuori' dopo una lunga e tormentata riflessione: Zero Dark Thirty, Captain Phillips - Attacco in mare aperto, La scelta di Barbara, Confessions, Jimmy Bobo - Bullet to the head e No - I giorni dell'arcobaleno. Film che consiglio vivamente a tutti e che hanno contribuito a rendere questo 2013 un anno di cinema davvero indimenticabile!

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