I'm Still Here è un falso

Ora che il film è nelle sale americane, Casey Affleck ammette la verità di fronte alla stampa confermando che il documentario sul ritiro di Joaquin Phoenix e sul suo tentativo di sfondare nel mondo dell'hip hop è un falso.

Dopo la visione veneziana non ci voleva un genio per capire che il divertente I'm Still Here, documentario dedicato al ritiro dalle scene di Joaquin Phoenix, altro non era se non una burla d'autore confezionata ad hoc insieme al cognato Casey Affleck. Burla riuscita, lo ammettiamo, ma sempre di burla si tratta come conferma il regista in un'intervista al New York Times. Un indizio abbastanza significativo era la presenza di Joaquin Phoenix, camuffato e nascosto tra il pubblico, durante la proiezione in Sala Grande, che ha riso per tutto il tempo rivedendo le proprie prodezze sul grande schermo. Come dichiara Affleck: "E' una performance incredibile, è la performance che vale una carriera. Le critiche dei giornali erano così feroci e rabbiose".

E invece il film è ben lungi dal mostrare la verità. Neppure le immagini di apertura che mostrano il piccolo Phoenix impegnato a nuotare in un laghetto di Panama con i fratellini sono vere. Casey Affleck ha spiegato che il video è stato girato alle Hawaii con attori veri e in seguito invecchiato artificialmente. "Non avevo intenzione di prendere in giro nessuno" ha proseguito il regista "l'idea di una bufala non ha mai attraversato la mia mente. Volevamo creare uno spazio. Volevamo rendere reale quello che succedeva". Se i due complici sono riusciti nell'impresa è anche grazie all'aiuto di complici inconsapevoli come David Letterman che l'11 febbraio 2009, dopo una sfiancante puntata del suo show in cui l'ospite Phoenix biascicava parole incomprensibili intervallate da lunghi silenzi, concluse l'intervista esclamando : "Joaquin, mi dispiace che stasera tu non possa esssere qui". Per farsi perdonare il bel Joaquin farà ritorno al Late Show with David Letterman il 22 settembre, ma stavolta nei panni di se stesso (quello vero).

Affleck conclude l'intervista spiegando come però, nel documentario, non tutto sia falso, ma vi sia una parte assolutamente autentica, un frammento di filmato familiare in cui Joaquin e i suoi quattro fratelli si esibiscono per le strade di Los Angeles imitando lo stile dei Jackson Five, capitanati dal compianto River Phoenix che si esibisce suonando la chitarra. Il film lascia spazio a un attimo di commozione, stavolta vera.