Guillermo del Toro sulle montagne della follia

Imponente progetto 3D per l'ex regista di The Hobbit. Con l'aiuto di James Cameron, Guillermo del Toro porterà al cinema Le montagne della follia, capolavoro di H.P. Lovecraft del 1931.

Dopo mesi di tira e molla finalmente Guillermo del Toro ha sciolto le riserve annunciando il suo prossimo progetto lavorativo. Il regista ha appena ottenuto dalla Universal il via libera per sviluppare l'adattamento del classico di H.P. Lovecraft Le montagne della follia. Il film, prodotto da del Toro insieme al regista di Avatar James Cameron, sarà il primo film girato in 3D dal regista messicano che da tempo coltivava il sogno di realizzare questo adattamento, ma non riusciva a racimolare i fondi sufficienti, almeno fin quando non è intervenuto il potente James Cameron.

Le riprese di Mountains of Madness prenderanno il via la prossima estate. L'imponente romanzo di Lovecraft, scritto nel 1931, è ambientato in Antartide e racconta le gesta di una spedizione scientifica alle prese con reperti vecchi di milioni di anni, vestigia di un'antichissima civiltà scomparsa da millenni, custodite da esseri che, giunti sulla Terra dalle profondità del Cosmo, sono tornati alla vita dopo un lungo periodo di ibernazione. Nel sottosuolo antartico, i protagonisti della vicenda vivranno una serie di avventure da incubo, eventi talmente terrorizzanti da spingere i membri della spedizione sull'orlo della pazzia. Riguardo all'ambizioso progetto, del Toro ha dichiarato: "Oggi l'horror viene concepito come un prodotto minimalista, a basso budget, minimo investimento massimo ritorno economico. I film dell'orrore vengono prodotti con grande cinismo. Con Mountains of Madness noi puntiamo a realizzare un progetto imponente, del costo di 130 milioni di dollari. Ricordo quando ho visto al cinema Alien. Il film mi ha sconvolto. Ho visto La cosa di John Carpenter, Shining di Kubrick. Questi erano kolossal in un genere in cui normalmente non vi sono kolossal. Con Mountains of Madness faremo un film cupissimo, che certamente verrà censurato, e che sarà ambientato nel passato. Queste sono le due cose che uno studio teme di più, la censura e l'ambientazione nel passato, ma questo progetto è il mio sogno e ci lavoro da tredici anni. Spero che questa sia la volta buona".