Guai in vista a Hollywood con lo sciopero degli sceneggiatori

Le temute agitazioni della WGA sono oggi realtà; oltre ai danni economici per gli studios, non mancheranno conseguenze per il pubblico cinematografico e televisivo se lo strappo non si ricompone.

Uno sciopero di categoria ad Hollywood non è una novità, anche se non capita certo spesso. L'ultimo sciopero degli sceneggiatori ebbe luogo meno di dieci anni fa, nel 1998, e costò all'industry cinquecento milioni di dollari. Da oggi, come paventato da mesi, i membri del Writers Guild of America tornano ad incrociare le braccia, e le conseguenze potrebbero essere anche più disastrose se gli agguerriti sceneggiatori non ottengono quello che vogliono, ovvero, sostanzialmente, un ritocco equo delle percentuali di guadagno nel nuovo contratto con la Alliance of Motion Picture and Television Producers (il vecchio è scaduto il 31 ottobre). Le trattative per bloccare lo sciopero sono ancora in corso, ma per il momento sono state infruttuose, nonostante la WGA abbia ritirato la richiesta considerata particolarmente indigeribile dalla AMPTP, quella riguardante i guadagni sulla vendita dei DVD.

Anche se molti sceneggiatori al lavoro sugli script di film economicamente cruciali(Harry Potter e il principe mezzosangue, Angeli e demoni, Bond 22) hanno fatto il possibile per consegnare la loro opera entro la scorsa settimana, numerosissimo titoli sono a rischio slittamento o depauperamento creativo, e, nell'immediato, molte serie TV e show rischiano di trovarsi a breve senza materiale per lavorare. In pericolo alcuni tra i più popolari telefilm, che potrebbero doversi interropere con le stagioni in corso: 24, Dr House - Medical Division, Battlestar Galactica, Big Love, CSI, Lost, Grey's Anatomy e moltissimi altri show. Alcuni showrunner, tra cui quelli di Heroes, stanno già pianificando finali "temporanei" per la sospensione delle trasmissioni. Uno scenario proccupante, dunque, anche per gli spettatori, ma anche un'occasione per riflettere sulle condizione lavorative di coloro che, normalmente lontani dalla luce dei riflettori, rendono possibili con le loro idee le avventure che tanto ci appassionano.