Gomorra 3, ecco a chi è ispirato Enzo Sangue Blu

Alcuni personaggi di Gomorra 3 prendono spunto dalla cronaca: ad esempio Enzo Sangue Blu è ispirato al giovane Emanuele Sibillo, capoclan della cosiddetta 'paranza dei bambini' ucciso a 19 anni: ecco chi è.

Gomorra 3: Arturo Muselli una scena del terzo episodio
Gomorra 3: Arturo Muselli una scena del terzo episodio

I personaggi di Gomorra 3 sono diventati ormai celebri, ma non tutti sanno che alcuni sono ispirati a figure realmente esistite, anche se i loro nomi sono stati cambiati. Enzo, detto Sangue Blu, il personaggio interpretato dall'attore Arturo Muselli, sarebbe ispirato alla figura di Emanuele Sibillo, l giovane capoclan della cosiddetta "paranza dei bambini" ucciso a 19 anni

Emanuele Sibillo, nato a Napoli nel 1995, viene arrestato per la prima volta all'età di 15 anni, dopo aver lanciato dalla finestra due pistole affinché la polizia che sta perquisendo l'appartamento della sua famiglia non le trovi. Emanuele viene portato in una comunità per minorenni e gli insegnanti hanno raccontato che il ragazzo è sempre stato rispettoso verso di loro e si applicava negli studi. Nonostante queste premesse, dopo un anno Emanuele evade dalla comunità. La polizia lo ferma poco tempo dopo e questa volta per lui si aprono le porte del carcere minorile di Nisida. Emanuele viene trasferito nuovamente in una comunità dove chiede di frequentare un corso di giornalismo televisivo. Durante questo periodo effettua interviste sulla condizione giovanile e si specializza nel montaggio video. Emanuele lascia il carcere minorile a Natale del 2012.

Emenuele Sibillo

Uscito dal carcere a 17 anni Emanuele Sibillo viene risucchiato nella guerra di camorra che insanguina Forcella. Qualche mese dopo l'uscita dal carcere - verso giugno 2013 - partecipa a due vertici di camorra. A 18 anni Emanuele diventa il capoclan della cosiddetta "paranza dei bambini" (chiamata così proprio per la giovane età dei suoi componenti) che dichiara guerra alle famiglie Mazzarella e Buonerba per il controllo delle zone di Forcella, della Maddalena e della Duchesca. Inizia la cosiddetta terza guerra di Forcella, caratterizzata da omicidi e feriti innocenti. Nasce il fenomeno della "stesa", in cui i partecipanti ai raid sparano in aria o contro palazzi per dimostrare chi comanda in quella zona. Molti di questi raid del clan Sibillo erano indirizzati nella zona dove abitavano i Buonerba, ma la notte del 2 luglio 2015 questi ultimi decisero di contrattaccare. Quando il gruppo di Emanuele Sibillo arrivò per l'ennesima "stesa", i loro rivali li stavano aspettando ed iniziarono a sparare dalle finestre e dai balconi. Un proiettile colpì alla schiena Emanuele. I suoi amici lo trasportarono di corsa sullo stesso motorino dove era stato colpito al Loreto Mare, ma il giovane non ce la fece e morì in ospedale. Due anni e mezzo dopo l'omicidio, sono stati condannati all'ergastolo Gennaro Buonerba, Antonio Amoroso, Luigi Criscuolo e Andrea Manna.

Emanuele Sibillo, che in Gomorra 3 è tratteggiato come un personaggio giovane e carismatico, ma inesperto quale è appunto Sangue Blu, era conosciuto come ES17, le iniziali del suo nome più il 17, che corrisponde all'iniziale del suo cognome nell'alfabeto. La sua storia è stata al centro del film-inchiesta ES17 - Dio non manderà nessuno a salvarci, prodotto dalla Divisione Digitale del Gruppo Gedi (Espresso), in collaborazione con 42° Parallelo e Sky, trasmesso su Sky Atlantic HD. In esso sono mostrati gli ultimi istanti di vita di Emanuele catturati dalle telecamere del Loreto Mare: nel video si vede il ragazzo trasportato a braccia dagli amici e la loro disperazione quando scoprono che la corsa in ospedale è stata inutile.

La madre di Emanuele Sibillo si è detta contraria al documentario: "Voglio che tutti sappiano che questo documentario su mio figlio Emanuele Non l'avrei mai autorizzato è tutto questo è stato fatto a mia insaputa. Si continuano a calpestare i miei sentimenti, facendomi ritrovare davanti agli occhi una scena straziante. Un dolore disumano e crudele che brucia il cuore... avrei preferito ricordare solo i bei momenti e custodirli gelosamente nel mio cuore. Io non giustifico le scelte di vita di mio figlio. Ci mancherebbe!!! E so bene che per la legge mio figlio è stato un camorrista, ma io sono onorata di essere sua mamma perché Emanuele era anche altro... Grazie per avermi ferita ancora di più".