Glass, M. Night Shyamalan: "Le recensioni negative mi hanno fatto piangere"

M. Night Shyamalan non si aspettava una accoglienza negativa su Glass e ha raccontato che le critiche della stampa americana lo hanno fatto piangere.

M. Night Shyamalan ha pianto dopo aver letto le recensioni negative dei critici americani su Glass, il suo ultimo film che ha chiuso la trilogia iniziata con Unbreakble e portata avanti con Split.

Un colpo molto duro per il regista che da Il Sesto Senso in poi ha sempre oscillato tra grandi successi e brucianti delusioni sia al botteghino sia tra la stampa specializzata. In passato opere come L'ultimo dominatore dell'aria e After Earth erano state letteralmente massacrate, altre come Lady in the water, Signs o The Village avevano invece profondamente diviso.

Glass: Bruce Willis sul set insieme a M. Night Shyamalan
Glass: Bruce Willis sul set insieme a M. Night Shyamalan

Negli ultimi anni, però grazie a Visit e Split, la carriera di M. Night Shyamalan aveva dato l'impressione che per il regista dell'acclamato Il sesto senso, fosse in ripresa. Perciò per Glass non si aspettava minimamente una accoglienza così glaciale e contraddittoria da parte dei giornali statunitensi. "Ero a Londra quando ho saputo che le critiche negli Stati Uniti non erano state positive. Ero nella sala trucco e mi stavo preparando per un'ospitata in un programma televisivo, ed ho pianto. - Così ha raccontato a Indiwire - Eravamo reduci dalle proiezioni londinesi che erano andate benissimo. Avevamo avuto solo screening positivi in tutto il Mondo. Perciò non ero preparato. Questa cosa mi ha sconvolto per tutta la giornata".

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Glass: Samuel L. Jackson, Bruce Willis e James McAvoy in una scena del film

Nonostante la pessima accoglienza, con appena il 36 per cento di gradimento su Rotten Tomatoes e 42 su Metascore, Glass ha incassato molto bene in tutto il mondo con oltre 246 milioni di dollari al box-office, rincuorando un po' il suo autore, il quale ha comunque ammesso che l'impressione di "non valere nulla" continui tutt'ora a perseguitarlo proprio per via degli esiti così altalenanti dei propri film.