George R.R. Martin si ispirerà a Tolkien per il finale della sua saga

Lo scrittore ha rivelato che spera di realizzare per la sua saga letteraria Cronache del ghiaccio e del fuoco un finale dall'atmosfera ben precisa.

Una foto di George R.R. Martin
Una foto di George R.R. Martin

George R.R. Martin, in occasione di una serata di raccolta fondi, ha rilasciato un'intervista al sito Observer rivelando la sua opinione sull'attuale situazione del mondo televisivo e parlando del finale della saga Cronache del ghiaccio e del fuoco, da cui è tratta la serie Il trono di spade.

Lo scrittore ha spiegato che è grandioso far parte di questo periodo particolarmente fortunato per le serie televisive, spiegando come si ricorda benissimo come in passato ci fossero solo tre network e pochissimi progetti per il piccolo schermo. Ora invece si seguono i serial puntata dopo puntata, si controllano i rating e l'attenzione è altissima. Martin ha quindi aggiunto che purtroppo la grande offerta penalizza alcuni progetti di altissimo livello, come The Knick o The Americans, che non ricevono l'attenzione meritata.

L'attenzione mediatica ha reso più cauto George perché è consapevole di essere ormai popolare e ogni sua parola viene annotata, riportata e diffusa. Alla fine degli anni Settanta ha iniziato a considerarsi una persona di successo grazie ai premi e alle vendite dei suoi libri, tuttavia essere autore di un bestseller che ha dato vita a una serie come Il trono di spade, ha trasformato la sua vita in modo quasi surreale, come accaduto in occasione della sua partecipazione a Sharknado 3: Oh Hell No!, pur ammettendo che è divertente.
Lo scrittore ha voluto però criticare i giornalisti che cercano di aumentare le visite al proprio sito con titoli in cui vengono riportate dichiarazioni non vere solo per avere più click.

Martin ha quindi confermato di non aver ancora scritto il finale della sua saga Cronache del ghiaccio e del fuoco, tuttavia l'atmosfera non sarà apocalittica o particolarmente tragica. Una delle maggiori fonte d'ispirazione per le sue opere è sempre stato J.R.R. Tolkien e ha amato moltissimo l'epilogo de Il signore degli anelli, in cui la vittoria è dolceamara e la vita di Frodo è segnata per sempre, mentre gli altri personaggi proseguono per la propria strada. Quando aveva tredici anni George non capiva totalmente la bellezza della storia e del suo finale, tuttavia ha concluso: "Ma ogni volta che lo leggo capisco sempre di più quanto quel segmento sia brillante. Tutto quello che posso dire è che è quello il tipo di tono che spero di avere. Se ci riuscirò oppure no spetterà alle persone e ai miei lettori giudicarlo".