X-Men: Ellen Page accusa Brett Ratner di omofobia sul set di "Conflitto Finale"

L'attrice, all'epoca diciottenne, non riuscì a rispondere al momento della frase incriminata, ma durante la lavorazione del film non rivolse quasi più parola al regista.

Ellen Page, una delle star di X-Men: Conflitto Finale, ha raccontato di quando Brett Ratner parlò, in modo piuttosto crudo, della sua omosessualità durante le fasi di produzione del film. L'attrice interpretava il mutante Kitty Pryde e Ratner è stato inserito nella saga al posto di Bryan Singer, che era impegnato nella regia di Superman Returns. Nelle ultime settimane molte persone hanno denunciato i comportamenti scandalosi del regista, accusato di diverse molestie sessuali. In un lungo post su Facebook, Ellen Page ha raccontato di diversi atteggiamenti inappropriati verso la sua sessualità, all'epoca ancora inespressa:

Vale la pena di leggere l'intero post, ma i fatti che denuncia la Page sono accaduti prima delle riprese del terzo film sugli X-Men, quando l'attrice aveva 18 anni e ancora non aveva preso coscienza della sua sessualità:

"'Dovresti scoparla per farle capire che è gay'. Disse questo di me durante in incontro con cast e troupe, prima ancora di girare X-Men: Conflitto Finale. Io avevi 18 anni. Ha guardato una donna che mi stava accanto, dieci anni più grande di me, e le ha detto quella frase. Io stavo diventando adulta, non avevo ancora fatto coming out. Dentro di me lo sapevo, ma non ne ero così consapevole, diciamo. Mi sono sentita violata quando è successo."

La Page ha denunciato la mancanza di conseguenze per le parole dei Ratner, e la stessa attrice è stata rimproverata dai produttori perché non aveva intenzione di interagire col regista dopo questo fatto:

"A un certo punto ho avuto una discussione con Brett. Mi voleva obbligare, di fronte a diverse persone, a indossare una maglietta con su scritto 'Team Ratner'. Io ho detto no, lui insisteva allora gli ho detto: 'Io non sono nel tuo team'. Più tardi sono venuti a parlarmi i produttori, dicendo che non potevo rivolgermi così a lui. Mi stavano rimproverando, anche se non potevano punirmi o licenziarmi vista l'evidente omofobia e il comportamento fuori luogo che tutti avevano potuto vedere. Non mi conosceva nessuno, avevo diciotto anni e non ero in grado di risolvere quella situazione."

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