Courmayeur 2013 giorno 5: Si chiude con La Voce di Zucchi

Arrivato alla conclusione della sua ventitreesima edizione, il Noir lascia ancora spazio alle truffe di Dom Hemingway e all'animazione Il castello magico.

Dopo aver atteso inutilmente la neve, il Courmayeur Noir in Festival si avvia alla sua giornata conclusiva con gli ultimi film in programma in attesa di sapere quale pellicola avrà conquistato il favore delle giuria. Una decisione, però, che non può essere presa prima di vedere sul grande schermo Dom Hemingway, l'ultima fatica di Richard Shepard. Il film, interpretato da Jude Law, Richard E. Grant e Demian Bichir, si concentra intorno alle gesta di uno scassinatore londinese sbruffone, incosciente edonista, esibizionista, intelligente, folle, esuberante e rissoso. Dopo dodici anni di prigione, affiancato dal suo compare Dickie, intende ottenere ciò che gli spetta per aver tenuto la bocca chiusa e aver protetto il suo boss Mr. Fontaine. Scampato miracolosamente alla morte, cerca di contattare sua figlia di cui da tempo non ha più notizie. Ma presto, per regolare il suo ultimo debito, viene risucchiato da ciò che conosce meglio: rapinare, picchiare e sedurre.

A una fascinosa canaglia risponde l'animazione belga di Ben Stassen e Jeremie Degruson Il castello magico, preceduto dal corto Pipì, Pupù, Rosmarina e il Flauto Magico. Protagonista di questa avventura per ragazzi è Tuono, un tenero gattino abbandonato. Per ripararsi da una tempesta si intrufola in un misterioso palazzo che appartiene a Lawrence, alias The illutrious Lorenzo, un mago ormai ritiratosi dalle scene. Lawrence condivide il suo mondo favoloso con molti animali e giocattoli animati, capitanati da un coniglio sovrappeso e un topolino molto diffidente. Quando però il mago finisce in ospedale, suo nipote tenta con tutti i mezzi di vendere l'edificio all'oscuro di suo zio. Per impedire che ciò accada, Thunder decide di ricorrere all'aiuto dei suoi straordinari amici per trasformare la residenza in una casa infestata.
Magie a parte, però, la chiusura ufficiale del festival è affidata all'italiano La voce di Augusto Zucchi con Rocco Papaleo e Antonia Liskova. Ambientata nell'italietta dei misteri e degli inganni, la storia racconta di un abilissimo quanto problematico imitatore che viene sfruttato dai Servizi Segreti per fare alcune telefonate con la voce di un Ministro morto d'infarto. A questa prima telefonata, perfettamente riuscita, se ne aggiungono altre sempre più compromettenti e pericolose fino ad arrivare a un tragico quanto inevitabile finale.