Cinefantamondiale, Gruppo A: Brasile e Messico, sfida totale

Cominciamo la nostra presentazione dei gironi dei Mondiali di calcio brasiliani con il gruppo A, formato da Brasile, Croazia, Messico e Camerun. Verdeoro favoriti sul campo, ma nel cinema la sfida è apertissima.

Cinefantamondiale, atto primo. Da oggi e fino all'11 giugno, vi presenteremo le 32 formazioni che si contenderanno l'accesso agli ottavi di finale dei Mondiali di calcio in Brasile. Un'occasione per parlarvi di football, ma non solo, visto che noi faremo sfidare le squadre sul terreno del cinema, un campo d'azione in cui conta avere dei fuoriclasse, ma è più "libero" rispetto al canonico rettangolo di gioco. Dal 12 giugno, poi, la parola passerà a voi lettori che di volta in volta designerete la nazionale cinematografica che vi piace di più. Studiate allora, perché il giorno del giudizio si avvicina. Troppo drammatici? Va bene, la smettiamo subito. Fare gli onori di casa è un compito improbo se tutti gli occhi del mondo sono puntati su di te. Cinque campionati del mondo vinti, però, sono sufficienti al Brasile per cominciare l'avventura del Mondiale col piede giusto, un girone, il gruppo A, composto da Messico, Croazia e Camerun. Sarà una passeggiata a ritmo di samba per la Selecao. Gli scongiuri non sono ammessi. Ecco il calendario delle sfide, tra parentesi è segnalato l'orario italiano.

Date e orari

12/06 17:00 (22.00) Brasile - Croazia
13/06 13:00 (18.00) Messico - Camerun
17/06 16:00 (21.00) Brasile - Messico
18/06 18:00 (00.00) Camerun - Croazia
23/06 17:00 (22.00) Camerun - Brasile
23/06 17:00 (22.00) Croazia - Messico

Brasile

Quanto è difficile parlare di una squadra come il Brasile? Tanto, perché possiede quella forza e quel carisma che la rende la favorita assoluta su tutti gli avversari (e ce ne sono di grandi nel torneo); a occhio e croce il passaggio del turno al termine del girone di qualificazione sembra alla portata degli uomini di Felipe Scolari, guidati dalla stella del Barcellona, Neymar. Inutile dire che la nazionale verdeoro avrà addosso gli occhi di tutto il pubblico di casa, che non ammetterà passi falsi come quello che nel 1950 costò la Coppa Rimet ai brasiliani, battuti da uno straordinario Uruguay di Ghiggia e Schiaffino. La storia quindi sembra già scritta, anche se nel calcio mai niente è scontato.

Dalla nazionale al set

Se in campo calcistico il Brasile ha dettato legge negli anni, anche nel cinema è riuscito a prendersi le sue belle soddisfazioni. Le vette più alte sono state toccate dal cosiddetto Cinéma Nôvo, un movimento culturale simile al nostro Neorealismo, che ha visto tra i massimi esponenti Glauber Rocha.

Una macchina da presa in mano e un'idea in testa

Il cinema brasiliano è stato molte volte applaudito a Cannes, dove nel 1953 si impose con O Cangaçeiro di Lima Barreto (miglior film d'avventura) e nel 1962 con l'opera di Anselmo Duarte, La parola data, vincitrice della Palma D'Oro. Protagonista del film un uomo che fa di tutto pur di mantere il voto a Santa Barbara, affinché salvi il suo asino. Ecco un estratto dal film:

Negli anni '90 e 2000, grazie all'opera di registi come Walter Salles (Central do Brasil) e Fernando Meirelles (La Città Di Dio - City Of God) il cinema brasiliano è tornato sotto i riflettori, tanto da permettere ai due autori citati di mettersi alla prova a Hollywood, con risultati non sempre memorabili, come dimostra la trasposizione di On the Road di Jack Kerouac, fatta da Salles.

Croazia

La Croazia si mette in luce a livello internazionale agli Europei del 1996, quando venne sconfitta nei quarti dalla Germania (poi campione); due anni dopo ai mondiali di Francia i croati conquistarono il terzo posto, miglior risultato di sempre, battuti in semifinale dai padroni di casa trascinati da un Thuram superstar. Oggi sembrano lontanissimi quei giorni e la squadra di Nico Kovac si presenta al torneo brasiliano con poche velleità e un gruppo di giovani promesse, su tutte, Luka Modric, faro del centrocampo.

Dalla nazionale al set

Dall'anno della proclamazione d'indipendenza dalla Jugoslavia, il destino che ha accomunato le nazioni nate da quella scissione è stato quasi comune. Il cinema non ha spiccato il volo in maniera esaltante, ma ha comunque proposto delle opere interessanti, come Padre vostro di Vinko Bresan, visto recentemente in sala.

Messico

Il Messico vanta quindici partecipazioni ai Campionati del Mondo e i migliori risultati li ha ottenuti a casa, nei leggendari Mondiali del 1970 e del 1986, con due sconfitte nei quarti di finale. I verdi di Miguel Herrera possono contare su una stella del calibro di Javier Hernández, detto "Chicharito", un rapinatore d'area di rigore in forza al Manchester United. La garanzia si chiama Guillermo Ochoa, portiere dell'Ajaccio.

Dalla nazionale al set

Terra di unione tra Sud e Nord America, il Messico ha una storia cinematografica ricca. Proprio in Messico, ad esempio, lo spagnolo Luis Buñuel ha vissuto negli anni '40, lavorando a un buon numero di pellicole, una delle quali, I figli della violenza, gli valse il premio della giuria a Cannes. Assistente di Buñuel in L'angelo sterminatore, Arturo Ripstein è uno dei cinesti messicani più noti, e uno dei più modesti...

Sono orgoglioso dei film che ho visto, ma non di quelli che ho fatto

Strano, perché una figura come quella di Ripstein, con il suo interesse verso la solitudine umana, ha ispirato autori come Alfonso Cuarón, Alejandro González Iñárritu e Guillermo Arriaga, tre registi in grado di imporsi anche negli USA al pari di Guillermo del Toro.

Alfonso Cuaron, Alejandro Gonzalez Inarritu e Guillermo del Toro agli Oscar 2007
Alfonso Cuaron, Alejandro Gonzalez Inarritu e Guillermo del Toro agli Oscar 2007

La nostra attenzione però va anche ad un regista come Carlos Reygadas, autore di opere controverse ma affascinanti come Battaglia nel cielo e Post Tenebras Lux, premiata a Cannes nel 2012 per la miglior regia.

Camerun

Il Camerun è una di quelle nazionali che resta impressa nella memoria, forte delle sue sette partecipazioni ai mondiali (un record per l'Africa). Nel 1982, anno dello storico Mundial, i Leoni Indomabili incrociarono Zoff e soci nel gironi di qualificazione costringendoci ad un poco onorevole 1-1 e nel 1990, in un Meazza esaurito, gli africani ebbero l'ardire di battere nel match inaugurale l'Argentina di Maradona (poi sconfitta in finale dalla Germania) con rete di Roger Milla. In Brasile il faro sarà Samuel Eto'o, fuoriclasse del Chelsea e della selezione di Volker Finke (55 gol in 116 presenze con la maglia del Camerun)

Dalla nazionale al set

Il cinema camerunense ha iniziato a formarsi negli anni '70, sviluppandosi però non come cinematografia a sé, ma sfruttando le esperienze di quegli autori emigrati in Francia e attingendo, dove possibile, al Fondo per lo Sviluppo dell'Industria Cinematografica creato nel 1973. Accanto all'opera di autori come Jean-Pierre Dikongue Pipa, che ha focalizzato l'attenzione sulla storia della sua terra, non sono mancati degli esperimenti più commerciali, portati avanti da Daniel Kamwa e Alphonse Beni. L'anno di gloria è stato il 1991 quando al Festival di Cannes Bassek Ba Kobbio ha presentato Sango Malo e Jean-Marie Teno ha portato Clando. Ecco un piccolo assaggio dell'opera di Kobbio.