Chiusa ad Udine la trilogia di Infernal Affairs

Grande successo ieri al Far East Film Festival per il terzo e conclusivo episodio della trilogia poliziesca "Infernal Affairs". Ormai entrato nel suo vivo, il festival sta facendo registrare una grande risposta da parte del pubblico.

E' stato proiettato ieri al Far East Film Festival di Udine Infernal Affairs III, il terzo e conclusivo episodio della saga poliziesca creata da Andrew Lau ed Alan Mak. Sequel atipico (che segue un secondo episodio che era in realtà un prequel), il film si svolge a cavallo degli eventi narrati nel primo episodio, con continui salti temporali che costruiscono una sceneggiatura complessa ma equilibrata. Una degna conclusione di una saga che con i due sequel ha acquistato epicità e profondità, accolta con entusiasmo dal pubblico di Udine, che ha prevedibilmente affollato il Teatro Nuovo nonostante l'orario di proiezione atipico (le 11.30).

La giornata di ieri ha fatto comunque registrare una grande partecipazione di pubblico per tutta la sua durata, a cominciare dall'apertura con The Black Rose (poliziesco facente parte dell'omaggio al regista hongkonghese Chor Yuen), per continuare con il musical cinese Jiang Jie (diretto da Zhang Yuan), atipico affresco della rivoluzione cinese rappresentato in musica ed immagini: un'opera complessa, esteticamente curata, ma di non facile fruizione per chi non e' avvezzo allo stile (estetico e musicale) dell'Opera di Pechino.
La giornata e' proseguita poi con la commedia coreana Singles, frizzante, godibile ed intelligente opera che segue le vicende di un gruppo di trentenni alle prese con problemi lavorativi e amorosi, e con l'hongkomghese Truth or Dare: 6th Floor Rear Flat, commedia costantemente sopra le righe, grottesca ma con un fondo di amarezza costantemente presente sotto la sua patina gioviale e (a volte) triviale.
Alle 22.15 e' stato proiettato un altro film coreano, ovvero Once upon a time in high school: Spirit of Jeet Kune Do: un omaggio al mito di Bruce Lee e insieme una rappresentazione della violenza del mondo scolastico coreano, per una pellicola comunque non perfetta, in equilibrio precario tra dramma sociologico e commedia.
La giornata si e' chiusa con la proiezione di mezzanotte, che ha offerto al pubblico il delirante Showa Kayo Daizenshu, commedia splatter giapponese che narra un'improbabile guerra tra un gruppo di casalinghe e una banda di teenager: un film grottesco ed eccessivo come solo certo cinema nipponico underground sa essere.

Per oggi, i titoli piu' attesi sono il drammatico Dying at a hospital (facente parte dell'omaggio al regista giapponese Jun Ichikawa) e l'avventuroso The legend of the Evil Lake, film coreano di cappa e spada remake di un classico del 1969.