Cermis, martedì 31 gennaio il documentario choc su National Geographic

A pochi giorni dal quattordicesimo anniversario, National Geographic Channel propone il documentario sulla strage avvenuta il 3 febbraio del 1998, quando un jet dell'aeronautica statunitense tranciò il cavo di una funivia affollata di turisti.

3 febbraio 1998. Un jet dell'aeronautica statunitense di base ad Aviano decolla per una missione di addestramento sui cieli sopra le Alpi italiane. Nella parte finale del volo l'ala destra del velivolo trancia di netto il cavo di una funivia del Cermis affollata di turisti. La cabina precipita e i venti passeggeri a bordo muoiono nello schianto. Il jet rimane danneggiato, ma il pilota riesce a ritornare alla base. Cermis: la strage della funivia, in onda su National Geographic Channel (canale 403 di Sky) martedì 31 gennaio alle 21:25, analizza le cause della tragedia e racconta le complesse fasi delle indagini.
Tra i passaggi più importanti, quello in cui il copilota Joe Schweitzer racconta come l'equipaggio decise di distruggere il video registrato con un telecamera durante il volo, particolare che sollevò inevitabilmente dei dubbi sulla buona fede dei piloti. ''Non volevo che la Cnn mi mostrasse mentre sorridevo pochi istanti prima dell'impatto''.
La velocità eccessiva del velivolo e la quota troppo bassa tenuta durante l'esercitazione restituirono all'opinione pubblica l'immagine di militari arroganti e poco rispettosi delle regole di sicurezza più elementari, mentre si rischiava l'incidente diplomatico e il governo americano e quello italiano premevano perché si facesse chiarezza sull'accaduto.
Il caso si chiuse con la vittoria della linea della difesa, secondo la quale il Corpo dei Marines era responsabile della carenza di addestramento dell'equipaggio che non era stato informato delle nuove regole da seguire per il volo a bassa quota. Il capitano Ashby fu giudicato non colpevole per tutti i capi di imputazione, ma per la distruzione del nastro venne condannato a sei mesi con l'accusa di ostruzione alla giustizia; insieme a Schweitzer fu radiato con disonore.