Cannes 2016: Woody Allen risponde alle accuse di Ronan Farrow

Il regista spiega di aver già detto tutto sulle accuse rivoltegli dai figli e difende la libertà dei comici di ironizzare anche su temi scabrosi. Ci vuole ben altro per offenderlo.

Cannes infuocato per Woody Allen. Mentre la sua commedia garbata Café Society inaugurava la kermesse, il regista ottantenne ha dovuto rispondere al fuoco incrociato della pesante satira del presentatore della cerimonia di apertura , che lo ha paragonato a Polanski per i fattacci con le minorenni, e alle accuse del figlio Ronan Farrow il quale ha pubblicato un saggio contro i giornalisti presenti sulla Croisette colpevoli di evitare le domande scomode sulle accuse di molestie sessuali nei confronti della sorella Dylan Farrow.

Parlando con i media, Woody Allen ha risposto indirettamente alle accuse esclamando: "Di che cosa dovremmo parlare? Eccomi". Il regista ha poi specificato: "Io non leggo mai niente di ciò che viene scritto su di me. Ho detto tutto ciò che dovevo dire sulla questione al The New York Times. Ho superato questa polemica. Non ci penso mai. Lavoro. Avevo detto che non avrei mai più commentato la faccenda. E' già stato detto tutto."

Leggi anche: Café Society: l'amore, la vita e il cinema

Cafe Society: Woody Allen e Blake Lively in conferenza stampa
Cafe Society: Woody Allen e Blake Lively in conferenza stampa

Woody Allen è noto per non amare molto i giornalisti e si difende dalle critiche che spesso gli piovono addosso semplicemente evitando di leggerle. "Non ho mai letto ciò che scrivete di me o dei miei film. Credo di aver preso questa decisione definitiva cinque o sei anni fa, di non leggere più le recensioni o le interviste. Non le leggo perché si rischia facilmente di essere ossessionati da se stessi. E' una cattiva idea logorarsi in questo modo. Io devo fare il mio lavoro, non preoccuparmi delle recensioni. Anche voi dovreste fare lo stesso. Per me funziona. Sono molto produttivo perché non penso a me stesso. Non mi piace sapere che un critico pensa che il mio film sia un capolavoro e non mi piace sapere che pensa che il film sia brutto."

Il regista di Café Society commenta, inoltre, le polemiche legate all'ironia sullo stupro del conduttore Laurent Lafitte specificando di non essersela presa troppo: "Sono totalmente a favore dei comici che scherzano su temi delicati. Non giudico e sono contro la censura. Sono un comico io stesso e penso che ognuno debba poter essere libero di scherzare su ciò che vuole. Ci vuole ben altro per offendermi."

Per non perdere nessuna novità sul Festival di Cannes 2016 continuate a seguirci su Twitter, Facebook e non perdete di vista il nostro speciale Cannes 2016 dedicato all'evento, costantemente aggiornato con news, approfondimenti, foto e video.