Biopic su Bob Marley: è guerra sui diritti

Nonostante la vedova di Marley sia la produttrice esecutiva della biopic dei Weinstein, si rifiuta di cedere i diritti sulle canzoni, e favorisce il documentario di Scorsese.

Il 6 febbraio 2010 Bob Marley avrebbe compiuto 65 anni, e per il mondo del cinema è una buona occasione per omaggiare il musicista e allo stesso tempo cavalcare l'onda delle biopic musicali: dopo le pellicole incentrate su personaggi come Johnny Cash, Ray Charles e Bob Dylan, nelle scorse settimane sono stati annunciati due nuovi progetti cinematografici anche su Marley.

Il primo è un film prodotto dalla Weinstein Company e ispirato ad un libro di memorie scritto dalla moglie di Marley, Rita, che ne è anche produttrice esecutiva. Il secondo invece è un documentario che sarà realizzato da Martin Scorsese in collaborazione con la famiglia del musicista scomparso nel 1980: al regista di Taxi Driver è stato concesso il libero accesso a documenti audio e video inediti che saranno inseriti nel suo film. L'uscita del film della Weinstein nelle sale americane è prevista per la fine del 2009, mentre il documentario di Scorsese dovrebbe uscire entro febbraio 2010, proprio in occasione della nascita di Marley.

Si prevede però che le celebrazioni per il 65esimo anniversario della nascita del musicista giamaicano saranno piuttosto movimentate, perchè nonostante Rita Marley sia tra i produttori esecutivi del progetto della Weinstein, si rifiuta di cedere i diritti sui brani di suo marito alla società di produzione sostenendo di avergli venduto solo i diritti per la trasposizione cinematografica del suo libro, e nient'altro. La famiglia Marley inoltre, non era a conoscenza del fatto che la Weinstein aveva programmato l'uscita del suo film per la fine del 2009, e questo sicuramente interferirebbe con il debutto nelle sale del film di Scorsese, un progetto al quale loro tengono particolarmente: "Al momento tutte le nostre energie e gli sforzi sono concentrati sul documentario" ha detto Ziggy Marley, figlio di Bob "Crediamo che questo progetto sia il modo migliore di raccontare la vita di mio padre dal suo punto di vista, ed altri film incentrati su di lui sarebbero vuoti, senza la sua musica a fare da supporto".

L'avvocato che rappresenta la famiglia Marley, Terri DiPalo, nega che la decisione di non cedere i diritti sui brani alla Weinstein sia una tattica per costringere la società di produzione ad acquistarli, magari ad un costo elevato, è più probabile invece che stiano cercando di far spostare l'uscita della biopic al 2015, come ha rivelato Chris Blackwell, presidente della casa discografica di Marley, la Blue Mountain Music.
Blackwell sostiene di aver incontrato i dirigenti della Weinstein lo scorso 13 marzo, ma la questione non è stata ancora risolta.