Bergamo Film Meeting 2013: da Blancanieves a Materia oscura

Tante novità, un premio in denaro per i film in concorso, una retrospettiva dedicata a Robert Guédiguian e due anteprime come Blancanieves e Holy Motors per la manifestazione che si terrà dal 9 al 17 marzo.

Il 9 marzo si aprirà la 31° edizione del Bergamo Film Meeting, manifestazione che rinnova il suo viaggio nell'immaginario cinematografico e nelle storie che sullo schermo raccontano, indagano, interpretano e re-inventano la vita. 9 giorni di proiezioni, oltre 80 film, per conoscere le nuove tendenze e gli autori del cinema contemporaneo e per gustare le opere più suggestive della storia del cinema: un concorso internazionale di lungometraggi, opere inedite, omaggi e retrospettive, documentari, anteprime e cult movies. Il tutto arricchito come sempre, da incontri con gli autori, workshop, mostre, arte, musica e feste e da una novità: un premio in denaro che verrà assegnato al film vincitore della Mostra Concorso. Il film vincitore (scelto tra le opere prime e seconde) ha, così, la soddisfazione di portare a casa non solo un riconoscimento di merito, ma un aiuto economico che la produzione potrà utilizzare per mettere in cantiere un altro film. Tra le pellicole in concorso spiccano il documentario franco-israeliano Rock the Casbah, il divertente Mobile Home di François Pirot e il belga Le monde nous appartient. Tra le anteprime più attese il pluripremiato fantasy spagnolo Blancanieves, il visionario Holy Motors di Leos Carax e L'alchimista, ma ci sarà anche spazio per il documentario Materia oscura, firmato da Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, presentato alla scorsa Berlinale.

Nel cinema San Marco, nuova sala aggiunta alla manifestazione, si terrà la rassegna Visti da Vicino e verranno presentate le sette puntate dell'avvincente miniserie televisiva britannica Tinker, Tailor, Soldier, Spy (1979), tratta da La talpa di John Le Carré, con la regia di John Irvin e superbamente interpretata da Alec Guinness. È la prima delle due miniserie televisive in cui l'attore inglese interpreta George Smiley, curiosa figura di antieroe borghese. Le Carrè stesso affermò in un'intervista che l'interpretazione magistrale di Guinness gli sottrasse in qualche modo Smiley e lo spinse a spostarsi su altri personaggi in libri successivi. Ad Alec Guinness è dedicato un omaggio attraverso alcune sue interpretazioni degli anni Cinquanta, che lo consacrarono come uno dei più grandi attori sulla scena teatrale e cinematografica.
La retrospettiva quest'anno incontra un autore contemporaneo, Robert Guédiguian, nato nel 1953, con all'attivo 17 film. Di padre armeno e madre tedesca, il regista francese vive la sua giovinezza a Marsiglia, nel quartiere dell'Estaque, e qui è ambientata la maggior parte dei suoi film. La scelta di Guédiguian segue un po' quella di Aranoa dello scorso anno ed è rivolta a un cinema che si potrebbe definire realistico, particolarmente attento al sociale e alle persone più deboli e svantaggiate. I film di Guédiguian parlano di lavoro, di disoccupazione, di disagio, di sofferenza, ma senza rinunciare, a volte, ai toni della commedia. Solide strutture narrative, un accurato lavoro di sceneggiatura, la presenza di attori fedeli e di provata professionalità: un cinema che si