Attraverso i miei occhi: il film è tratto da una storia vera?

Gli eventi narrati in Attraverso i miei occhi, il cui titolo in lingua originale è The Art of Racing in the Rain, traggono forse ispirazione da un libro o da una storia vera?

Attraverso i miei occhi, titolo tradotto di The Art of Racing in the Rain, è un film del 2019 diretto da Simon Curtis con protagonisti Milo Ventimiglia e Amanda Seyfried. La pellicola non è tratta da una storia vera ma è l'adattamento cinematografico del romanzo del 2008 intitolato L'arte di correre sotto la pioggia, di Garth Stein.

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Attraverso i miei occhi: Milo Ventimiglia in una scena del film

Il film vede come protagonista il cane Enzo, un meraviglioso golden retriver chiamato così in onore di Enzo Ferrari. Enzo è il cane di Denny Swift, un pilota che lo ha preso quando era ancora un cucciolo e lo ha cresciuto con amore vivendo tante avventure insieme.

Il cane accompagna il suo padrone fino al suo ultimo respiro, seguendolo in ogni passo: dal suo incontro con la dolce Eve, la nascita della loro figlia Zoe, la morte di Eve causata da un tumore al cervello fino alla battaglia legale per l'affidamento della figlia contro i genitori di Eve.

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Attraverso i miei occhi: una scena del film con Milo Ventimiglia

Per l'intera durata di Attraverso i miei occhi, Enzo osserva Denny, Eve e Zoe nella speranza di "prepararsi" per l'aldilà: secondo una leggenda mongola, che ha particolarmente colpito il regista in fase di ricerca, i cani si reincarnano in esseri umani dopo la morte. La leggenda è reale e deriva dalla convinzione che cani e umani siano "dello stesso spirito", secondo il sito web del Mongolian Bankhar Dog Project: "Quando un cane muore, i suoi resti sono generalmente posti in cima a una montagna in modo che sia più vicino agli dei e al mondo degli spiriti e in modo che le persone non camminino sulle sue ossa. Si ritiene che gli esseri umani possano reincarnarsi come cani e i cani come umani".