Assassin’s Creed: durante le riprese non sono mancate ossa rotte

Il regista Justin Kurzel ha descritto le difficoltà fisiche degli stunts e ha spiegato l'origine dei misteriosi tatuaggi degli Assassini.

Assassin's Creed arriverà nei cinema il 5 gennaio. Nel frattempo Justin Kurzel contribuisce a creare hype con i suoi racconti dal set.
Parlando dell'impegno fisico della star Michael Fassbender, Kurzel ha dichiarato: "Michael ha fatto molti stunt personalmente. Ha girato in prima persona molte delle scene di combattimento. Questo era molto importante per entrambi, volevamo che il nostro Assassino fosse davvero lui per tutto il tempo. Siamo stati coinvolti nelle sequenze fisiche molto più che in Macbeth".

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Assassin's Creed: una foto del protagonista Michael Fassbender
Assassin's Creed: una foto del protagonista Michael Fassbender

Il regista si è soffermato anche sui problemi pratici legati a un film d'azione come questo, svelando che sul set non sono mancate le ferite. "Dal momento che le scene di combattimento erano folli, gli stuntmen si ferivano in continuazione. Volevamo che gli Assassini salissero sui palazzi, combattessero sulla cima delle chiese e saltassero davvero il balzo della fede. Volevamo seguire la vecchia scuola per evitare che gli Assassini fluttuassero e danzassero nel cielo, volevamo che sembrassero davvero umani, che il pubblico sentisse i pugni e le cadute. Ci sono dei salti straordinari. Alcune persone si sono rotte anche e gambe. E' stata una carneficina per gli stuntmen, ma anche Michael e Ariane Labed hanno avuto problemi coi salti".

Assassin's Creed: Michael Fassbender e Ariane Labed incatenati
Assassin's Creed: Michael Fassbender e Ariane Labed incatenati

Mentre pensa già a un eventuale sequel, Justin Kurzel si sofferma a commentare anche gli antichi tatuaggi che ricoprono il corpo del suo protagonista: "Quando eravamo a Siviglia c'erano tantissimi rimandi alla cultura del Medio Oriente che hanno ispirato l'arte e i costumi. Abbiamo pensato agli Assassini come a viaggiatori. C'è qualcosa di molto tribale in loro, hanno preso elementi dalle culture che hanno incontrato nel loro cammino. Abbiamo pensato a tatuaggi che potessero definirli, ma che al tempo stesso si potessero nascondere sotto i cappucci. Eravamo interessati all'essenza spirituale e al loro Credo, al valore che aveva un tempo e questo influsso mediorientale ha giovato al film".

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