Anonymous torna al centro dell'attenzione mediatica minacciando le star di Hollywood con la pubblicazione di alcuni documenti che collegherebbero il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, alla rete di traffico e stupro di bambini che vedeva coinvolto l'uomo d'affari Jeffrey Epstein, morto in circostante misteriose in un carcere di New York nel 2019 dopo essere stato arrestato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori.
La miccia è stata accesa dalla morte dell'afroamericano George Floyd, soffocato da un agente della polizia di Minneapolis durante un arresto. Mentre gli Stati Uniti si infiammano e il movimento di protesta si diffonde in tutte le principali città, Anonymous interviene diffondendo un video in cui annuncia il proprio intervento per "mostrare al mondo i crimini di agenti che uccidono persone e commettono reati".
Il movimento di hacker anonimi ha inoltre ricondiviso sui social il Black Book di Jeffrey Epstein, la lista nera delle persone incluse nella sua rete di abusi sessuali.
La lista, il cui contenuto non è stato verificato, proverebbe il coinvolgimento di Donald Trump nella rete di traffico e abusi condotta da Jeffrey Epstein. Anonymous accuserebbe Trump di aver fatto uccidere Epstein mentre si trovava in carcere per coprire le sue malefatte, ma la lista in questione contiene anche alcuni nomi di star di Hollywood che potrebbero essere state coinvolte a vario titoli nella rete di abusi sessuali e traffico di minori perpetrata dall'uomo d'affari americano.
Tra le varie teorie che trapelano da questi documenti, una delle più sconvolgenti riguarderebbe la morte di Lady Diana che, secondo Anonymous, sarebbe stata uccisa per ordine della famiglia reale perché era a conoscenza del coinvolgimento di alcuni suoi membri nei traffici sessuali di Epstein.
Per quanto riguarda il legame tra Donald Trump e Jeffrey Epstein, nell'aprile 2016 una donna californiana presentò una causa contro Epstein e lo stesso Trump per un'aggressione sessuale che sarebbe avvenuta durante una festa nella residenza di Epstein a Manhattan nel 1994. L'aggressione sarebbe avvenuta quando la donna aveva appena 12 anni, a supportare il racconto una testimonianza anonima che ribadiva di aver ricevuto l'ordine di procurarsi ragazze minorenni per Epstein e un secondo uomo di cui non viene fatto nome. La donna ha presentato tre cause legali in pochi mesi, poi ritirate in seguito alle minacce ricevute. Adesso i documenti in questione tornano a circolare sul web, ricondivisi da moltissimi utenti, in uno dei momenti storici più delicati che il paese sta attraversando.