Addio, Pina Bausch

La coreografa e ballerina tedesca si è spenta ieri in seguito a una grave malattia che le era stata diagnosticata nei giorni scorsi. Al cinema era apparsa in 'E la nave va' di Fellini e in 'Parla con lei' di Almodovar.

Si è spenta ieri a Solingen, in Germania, la coreografa e ballerina tedesca Pina Bausch, considerata una delle figure più importanti a livello europeo e internazionale in ambito teatrale. Alla Bausch, che era nata 68 anni fa a Solingen, era stato diagnosticato un tumore appena cinque giorni fa.
Dopo gli esordi come attrice nella sua città natale, la Bausch si trasferì a New York dove frequentò la Juillard School of Music e lavorò con il New American Ballet e il Metropolitan Opera. Successivamente fece ritorno in Germania, e verso la fine degli anni '60 iniziò a sviluppare le sue prime coreografie, collaborando con la sua prima scuola, la Folkwang Hochschule, della quale nel '69 fu nominata direttrice.

Il successo arrivò però nei primi anni '70, dopo aver fondato il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, la compagnia con la quale intraprese numerose tournée mondiali, riscuotendo critiche entusiastiche e riconoscimenti. Il lavoro della Bausch, che inizialmente si ispirava a celebri opere letterarie e artistiche, divenne più personale dopo la messa in scena del Café Müller, nel 1978, una coreografia sviluppata sulle basi delle musiche di Henry Purcell.
Proprio questa coreografia - resa ancora più suggestiva dalla scenografia minimalista, ma funzionale - fu ripresa da Pedro Almodovar, che ne inserì alcuni spezzoni in uno dei suoi film più belli, Parla con lei, nel quale la Bausch fa un'apparizione. Oltre che per il regista spagnolo, la Bausch aveva recitato anche per Federico Fellini che l'aveva voluta per il suo E la nave va, del 1983.