Jack in the Box 2019

Il film è un horror che gira tutto intorno alla figura di un clown, da sempre figure inquietanti e disturbanti nel cinema di genere. Nell’incipit vediamo come una coppia di mezz’età trova nei campi, sotterrato ben bene soltanto con una parte sporgente, una scatola vintage di medie dimensioni con su scritto “JACK”, in lettere mobili che possono comporre altre parole, una di quelle scatole con dentro un giocattolo a molla, in genere un pagliaccio o una scimmietta. L’anziano signore dissotterra la scatola e decide di portarla a casa per mostrarla a sua moglie ed entrambi osservano con sorpreso piacere il pupazzo a molla che fuoriesce dalla scatola, dall’aspetto un po’ sinistro ma in fondo un giocattolo d’altri tempi che gli ricorda un po’ la semplicità dei tempi andati.

Purtroppo quasi subito cominciano ad accadere fatti strani e paurosi e la cara coppietta capisce che dissotterrare quella scatola è stato il più grande errore della loro vita. Dopo un salto temporale di dodici anni vediamo questa stessa scatola essere recapitata - da chi non si sa - a un museo che si trova nel mezzo di un bosco che accoglie il misterioso lascito di buon grado, visto che si tratta evidentemente di un oggetto antico. Inutile dirlo una volta aperta la scatola e fatto uscire “Jack”, fare in modo da rinchiuderlo di nuovo dentro è abbastanza difficile e sanguinoso. Uno dopo l’altro gli impiegati del museo cominciano a fare una brutta fine e si scopre che queste scatole, queste “Jack in the Box” erano state create in Francia nel passato per contenervi spiriti maligni. Spetterà al giovane stagista Casey e alla collega Lisa affrontare la presenza maligna e rispedirla nuovamente nella scatola.