Recensione L'Alba dei morti dementi - Shaun of the Dead (2004)

Una deliziosa commedia macabra che parodizza l'iconografia zombi e contemporaneante si fa beffe della società inglese.

Zombi Calling

Nella recente ondata di revival zombesco che ha accompagnato l'attesa per l'ultimo lavoro di George A. Romero, La terra dei morti viventi, anche il guru del postmodernismo filmico Quentin Tarantino ha voluto dire la sua, definendo Shaun of the Dead uno dei migliori film del genere. E' facile individuare gli elementi di questo piccolo film inglese inspiegabilmente ancora inedito in Italia che hanno conquistato Tarantino: enciclopedico citazionismo, humour e irriverenza. Ma per quanto indubbiamente riuscito, Shaun of the Dead ha "approfittato" del genere in cui, propriamente o impropriamente, lo si colloca, più che rielaborarlo ad uso del pubblico del terzo millennio. Shaun è una commedia macabra che parodizza l'iconografia zombi e contemporaneante si fa beffe della società inglese; una combinazione che non ne fa una pietra miliare di nessuno dei generi cui attinge, ma che è sufficiente, assieme a una sceneggiatura briosa e ad apprezzabili interpretazioni, a farne una pellicola piacevolissima che vale la pena di rivedere per scoprire richiami e citazioni che possono sfuggire alla prima visione.

Protagonista della storia è Shaun (Simon Pegg, anche co-autore dello script e star televisiva della serie britannica Spaced) che alla vigilia del trentesimo compleanno si trova a un bivio esistenziale: il suo impiego è frustrante e la sua fidanzata Liz è insoddisfatta del loro rapporto e delle serate tutte uguali trascorse nel pub di "famiglia", il Winchester. Piantato improvvisamente, Shaun decide per la svolta, ma prima si lascia andare all'ultima notte di bagordi con l'amico e conquilino Ed, piccolo spacciatore e appassionato di Playstation. Peccato che la mattina in cui Shaun deve cominciare a emendarsi e finalmente a crescere, la vita abbia in serbo una sopresa di troppo: Londra è invasa da famelici morti viventi. Così Shaun si trova a fare un passo più drastico del previsto, nel passare da timido commesso a eroe anti-zombi per salvare e riconquistare l'amata Liz.
Come detto, la scrittura è brillante e la recitazione è credibile malgrado il contesto grottesco; le trovate esilaranti sono praticamente a ogni piè sospinto, e la caratterizzazione dei personaggi abbastanza curata da creare empatia, così che anche le parentesi melodrammatiche sono assolutamente coinvolgenti.

Se vogliamo trovare un difetto a Shaun, potremmo individuarlo nel suo rapporto troppo stretto con la cultura e l'attualità britannica, che rende oscuro qualche passaggio per lo spettatore non isolano: ad esempio, chi non conosce il telefilm Spaced difficilmente saprà che farsi delle scene in cui Shaun incontra la sua vecchia amica Yvonne - è interpretata da Jessica Stevenson, co-star di Simon Pegg nel popolare show.
Nel complesso, tuttavia, non si può non consigliare questo Shaun of the Dead, che, zombi o non zombi, è una delle più divertenti commedie viste negli ultimi anni.

Movieplayer.it

3.0/5