Viaggio nell'universo dell'heist movie. Rapine, amore e fantasia

In occasione dell'arrivo della clip esclusiva di Tower Heist: Colpo ad alto livello, offerta da Movieplayer.it, vi accompagnamo in un viaggio alla scoperta del caper movie.

Quali sono gli ingredienti per una rapina perfetta? Per prima cosa è necessario reclutare un team di professionisti del furto specializzati nelle mansioni utili alla riuscita del colpo: esperti in esplosivi, maghi dello scasso, geni della logistica, e ottimi piloti, necessari per la guida del mezzo che ci porterà via dal luogo del misfatto (sì, perché anche la fuga ha una sua importanza intrinseca). Dopo aver amalgamato i vari maestri del crimine, occorre pianificare alla perfezione un intervento che tenga conto di rischi e incognite, senza dimenticare, per l'appunto, la fase dell'abbandono del luogo del delitto. Se tutto è andato per il verso giusto, significa che è arrivato il momento più delicato: la spartizione del bottino. Occhio, però, che a questo punto potrebbero sorgere i problemi più grossi. Queste sono le tappe fondamentali che scandiscono la struttura dell'heist movie, film del colpo grosso caratterizzato, oltre che dal plot, che ruota attorno alla cronaca di una rapina, da una struttura bel definita.

Come abbiamo appena visto, ogni heist movie che si rispetti è diviso in tre atti: preparativi per la rapina, esecuzione del colpo, divisione del malloppo. Il genere affonda le sue radici nel noir anni '30 - '40 e sono molte le opere di quegli anni in cui sono presenti i germi del filone del 'colpo perfetto', ma uno dei primi heist movie che risponde pienamente ai canoni è il drammatico Giungla d'asfalto di John Huston, capolavoro cupo e violento a cui, nel giro di pochi anni, si aggiungono i francesi Rififi e Bob il giocatore. Nel 1956 il geniale Stanley Kubrick apporta una sostanziale variante al genere. Il suo spettacolare Rapina a mano armata si configura fin da subito come un saggio di regia, oltre che thriller al cardiopalma, optando per lo scardinamento dell'ordine cronologico nella narrazione del colpo e per l'uso di continui salti temporali in avanti e indietro. Anni dopo Quentin Tarantino e Christopher Nolan faranno cara la lezione del maestro nel realizzare le loro pellicole di culto: Le iene, Pulp Fiction e Inception. Mentre il canone si rafforza con classici come Questo pazzo, pazzo, pazzo mondo, I senza nome, Il clan dei siciliani, Gambit e Un colpo all'italiana, ombre fosche si addensano sull'oliato meccanismo a orologeria che sta alla base della rapina perfetta. Alcuni autori lungimiranti cominciano a chiedersi che accadrebbe se, invece di impeccabili professionisti dello scasso, a tentare il colpo grosso fossero persone comuni, aspiranti criminali allo sbaraglio, o peggio, pasticcioni incapaci? Ecco che l'incubo di ogni ladro professionista si materializza nel caper movie, deriva comica dell'heist.
La distinzione terminologica non è poi così netta, ma l'etimologia del termine dovrebbe farci riflettere visto che caper deriva dall'italiano 'capriola' e dunque da 'capra'. Le capriole e le altre evoluzioni in questione sono quelle necessarie a sfuggire alla cattura della polizia e a portare a termine il colpo, ma quando a improvvisarsi scassinatori sono un gruppo di disperati ecco che gli eventi prendono una piega imprevista. L'Italia, da sempre maestra nell'arte di arrangiarsi, ci regala una impagabile perla comica col capolavoro di Mario Monicelli I soliti ignoti, nato come sorta di parodia dei noir franco-americani - il titolo inizialmente previsto era Rifufu - e divenuto pietra miliare della commedia all'italiana. Il canone viene capovolto. I ladri non sono per niente capaci ("Rubare è un mestiere impegnativo, ci vuole gente seria" affermerà Marcello Mastroianni in una delle scene chiave del film), al posto di banche, ippodromi e casinò l'obiettivo della rapina è il Monte di Pietà, ma alla fine, a causa di un ritardo, i ladri dovranno dire addio al ricco bottino e accontentarsi di una sveglia e di una pentola di pasta e ceci. Nel 1966, in Operazione San Gennaro, tocca al Tesoro del Santo divenire oggetto del desiderio di tre criminali americani, atterrati a Napoli per chiedere aiuto a "Il Fenomeno" - ancora l'ottimo Totò - noto mago del furto che però è finito dietro le sbarre. Ai ladri non resta che unirsi a una banda di delinquenti locali capitanati da Dudù (Nino Manfredi), il quale, di fronte alla prospettiva di disonorare il santo protettore della città partenopea per impossessarsi del suo tesoro, si farà non pochi scrupoli di coscienza. Tra festival della canzone napoletana, tradimenti e tuffi imprevisti nelle acque del Golfo, alla fine Dino Risi regalerà al suo protagonista non solo la soddisfazione per la riuscita del colpo, ma anche il merito di essere riconosciuto, suo malgrado, salvatore della città e di San Gennaro. Ovviamente il tesoro tornerà al suo posto in men che non si dica.
Dai pasticci in salsa napoletana al caos britannico il passo è breve. Prima di passare dalla parte della legge rimodernando l'arguto detective vittoriano Sherlock Holmes, Guy Ritchie ha sposato la causa del crimine e le sue prime pellicole, Lock & Stock - Pazzi scatenati e Snatch - Lo strappo, ricostruiscono colpi complicatissimi e sono popolate da personaggi borderline che parlano a raffica e distribuiscono pugni ancor più velocemente. Una variante dell'heist movie è anche l'opera d'esordio dell'eccentrico Wes Anderson, Un colpo da dilettanti, che mette in campo la famiglia Wilson al completo per narrare le disavventure di tre stralunati personaggi intenzionati a intraprendere la carriera di rapinatori professionisti per entrare nelle grazie del criminale veterano James Caan. La saga di Ocean's Eleven rientra nei binari del classicismo puntando su intrecci serrati, rapinatori affascinanti e sbruffoni, meccanismi a orologeria e strizzate d'occhio ai canoni del genere e a modelli geniali e scoppiettanti come La stangata. Mentre pellicole come The Score, I soliti sospetti e lo strepitoso Inside Man vanno a costituire pietre miliari dell'heist movie meno convenzionale, rimanendo impressi nella memoria collettiva per gli incredibili twist contenuti nei plot, e i moderni Criminal e The Italian Job si impongono nel mare magnum dei remake la loro capacità di reinventare mondi lontani con classe e fantasia, l'heist movie si apre a nuove penetrazioni. Nel 1979 il maestro dell'anime giapponese Hayao Miyazaki fonde l'eleganza delle sue animazioni con una storia intrigante che vede protagonista il popolare Lupin. In Lupin III: Il castello di Cagliostro il tema del furto (non per nulla Lupin è il principe dei ladri) si intreccia col road movie, con avventure di sorta, gag comiche, amore e mistero. E che dire di Giallo in casa Muppet (1981) che vede Kermit, Gonzo e Fozzie in viaggio in mongolfiera verso Londra per scagionare Miss Piggy dall'accusa di furto. Anche stavolta il titolo originale, The Great Muppet Caper, dichiara subito l'appartenenza al genere. Sia che si tratti di personaggi animati che di persone in carne ed ossa o pupazzi pelosi, la preoccupazione è sempre una sola: riuscirà il colpo? I nostri eroi la faranno franca o finiranno al fresco?
Problemi questi che devono affrontare anche gli eroi di Tower Heist: Colpo ad alto livello. Stavolta i componenti della banda di ladri improvvisati non sono criminali di professione. Al contrario, si tratta di onesti lavoratori che decidono di darsi al crimine a causa della crisi di Wall Street. Obiettivo del colpo è l'appartamento di un magnate della finanza truffaldino che è anche il loro datore di lavoro, visto che tutti i membri del team sono impiegati nella Torre, condominio di lusso in cui l'uomo alloggia. Dal momento che stipendio e pensione non sono più garantiti, e che i risparmi si sono volatilizzati nelle mani del disonesto finanziere, le cameriere, i portieri, le guardie e l'amministratore di condominio, mente criminale dell'eterogeneo gruppo, decidono di unire le forze per vendicarsi scassinando il bellissimo appartamento dei piani alti dove sospettano sia nascosta una forte somma di denaro. L'unione fa la forza e la somma delle energie comiche di Ben Stiller e Eddie Murphy (l'unico vero malvivente del gruppo), unita a un profluvio di gag, doppi sensi, momenti slapstick e ironici siparietti, porta nuova linfa vitale al genere celebrato anche nel titolo della commedia. Sarà anche vero che il crimine non paga, ma con la nascita dell'heist movie della crisi il pubblico cinematografico si prepara a ricevere la sua buona dose di risate con gli interessi. Come assaggio Movieplayer.it oggi vi offre un'esilarante clip esclusiva del film, sunto dell'avventura comica che vivrete al cinema a partire dal 25 novembre insieme all'irresistibile team di scassinatori improvvisati all'assalto della Torre. La clip è visibile qui sotto.