Venezia 2010, giorno 4: passioni e brividi in Laguna

E' il giorno del secondo film italiano in concorso: La passione di Mazzacurati. Accoglienza positiva per Potiche di Ozon ed il russo Silent Souls. Fuori concorso l'horror in 3D dei fratelli Pang ed il documentario co-diretto da Martin Scorsese A Letter to Elia.

Dopo gli acquazzoni improvvisi che ieri hanno turbato la quiete del Lido di Venezia, oggi il sole torna a brillare sul primo weekend della Mostra del Cinema e la rassegna lagunare prosegue offrendo nuove sorprese e qualche gradita conferma. Oggi è il giorno del secondo film italiano in concorso, l'atteso La passione, commedia corale ambientata nelle verdi colline toscane diretta da Carlo Mazzacurati e prodotta da Fandango. Metacinema e poesia si mescolano in una pellicola ricca e varia che vede protagonista l'irresistibile Silvio Orlando nei panni di un regista di mezza età in crisi d'ispirazione. A dargli manforte un cast variegato che comprende l'irresistibile 'metereologo' Corrado Guzzanti, Giuseppe Battiston nei panni di un ex galeotto con l'hobby della recitazione, Cristiana Capotondi in quelli della giovane starlette di turno, Stefania Sandrelli, Kasia Smutniak e Marco Messeri.

Non manca di impressionare positivamente il pubblico anche il nuovo lavoro di Francois Ozon, il coloratissimo Potiche, commedia brillante ambientata alla fine degli anni '70. Dopo Otto donne e un mistero l'eccentrico regista francese torna a dirigere Catherine Deneuve affidandole l'irresistibile personaggio di Suzanne Pujol, madre e moglie borghese che si affranca dal suo ruolo di casalinga annoiata sostituendo il marito malato e prendendo in mano le redini dell'azienda di famiglia. A tenerle testa ci penserà l'icona Gerard Depardieu, qui nei panni di un appassionato sindacalista che in gioventù nutrì una passione proibita per la ricca Suzanne.
Ottima, infine, l'accoglienza riservata dalla critica all'unica pellicola russa in concorso, il road movie Silent Souls, dolorosa e poetica elegia funebre diretta da Aleksei Fedorchenko. Vedremo se anche il pubblico subirà l'incantamento dei riti funebri del popolo Merja, etnia ugro-finnica della regione dle Volga che conserva culti funerari di stampo tribale.

Notte insonne assicurata per gli spettatori che riusciranno a resistere svegli fino alla proiezione della Mezzanotte e che sperimenteranno i brividi con The Child's Eye 3D, horror tridimensionale firmato dai fratelli Pang. The Child's Eye 3D è il primo film orrorifico di Hong Kong realizzato in 3D stereoscopico e in alta definizione.

La claustrofobica pellicola vede protagonisti un gruppo di giovani bloccati in un hotel tailandese e assediati da tre strani bambini e da un cucciolo. Quando i tre uomini della compagnia scompaiono improvvisamente l'impavida Rainie si imbarcherà in un pericoloso viaggio in un'altra dimensione per salvare la vita ai suoi compagni e far cessare l'orrore scatenatosi intorno a lei.
Dall'Estremo Oriente balziamo improvvisamente a Napoli per compiere un viaggio appassionato nel cuore della sua musica. L'ennesima conferma dell'interesse nutrito da molte star americane per il nostro paese proviene, infatti, dal coinvolgente Passione di John Turturro, film-documentario dedicato alla canzone napoletana dove musica e teatralità si fondono in percorso che segue il ritmo del battito del cuore del Sud.
Nel film, che lo stesso regista definisce un "Buena Vista Social Club in salsa partenopea", compaiono molte star nostrane come Massimo Ranieri, Lina Sastri, Peppe Servillo, Lucio Dalla e Peppe Barra. La giornata di oggi vedrà, infine, la presentazione fuori concorso del documentario di Martin Scorsese A Letter To Elia, dedicato al grandissimo Elia Kazan. Scorsese, assente giustificato perché impegnato sul set di Hugo Cabret, onora alla sua maniera la memoria di Kazan con una pellicola commossa e appassionata che appartiene alla rosa di iniziative promosse dalla Biennale per ricordare il monumentale regista. Insieme a A Letter to Elia, il festival propone la visione di Wanda, pellicola fresca di restauro diretta dalla moglie di Kazan, Barbara Loden.

A ricordarci l'importanza della persistenza della memoria e la necessità di celebrare il passato ci hanno pensato ieri due giovani cineasti fiorentini, Federico Micali e Francesco Conforti. Molti si saranno chiesti cosa ci faceva una processione funebre composta da nani, ballerine, majorettes e clown in bilico sui trampoli, tutti rigorosamente vestiti di nero, che transitava su e giù davanti all'Excelsior. La risposta ce la può fornire L'ultima zingarata, cortometraggio presentato ieri sera nella suggestiva cornice della villa degli Autori. Nel tentativo di riproporre il funerale del mitico Perozzi, così come ipotizzato in Amici Miei, Micali si è trovato a dirigere in un'afosa domenica d'estate più di mille comparse vestite a lutto, ognuna alla propria maniera. Interpreti d'eccezione Mario Monicelli e Gastone Moschin (quest'ultimo contattato tramite Facebook) che hanno accettato simpaticamente di comparire brevemente nel corto, ma solo dopo essersi accertati che non si trattasse di una grande burla orchestrata alla maniera della pellicola originale. Con gli amici di Amici Miei non si può mai sapere.