Vangelis, le 6 migliori colonne sonore del musicista greco

Un omaggio per il compositore e polistrumentista greco Vangelis, autore di colonne sonore di straordinario successo come Blade Runner, Momenti di gloria e 1492: La conquista del Paradiso.

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Vangelis: una foto

È scomparso, all'età di 79 anni, il compositore e polistrumentista greco Vangelis, nome d'arte di Evangelos Odysseas Papathanassiou. Uno dei nomi più conosciuti nel panorama internazionale, tanto per la capacità innata del musicista nel saper creare note straordinarie, quanto per aver realizzato alcune tra le migliori colonne sonore degli anni Ottanta e Novanta.

Artista new age, la peculiarità di Vangelis è stata quella di saper scrivere musica attraverso le sensazioni e le emozioni, riuscendo ad alternare composizioni elettroniche a quelle più prettamente acustiche. Riferimento per moltissimi altri compositori per quanto riguarda l'utilizzo del sintetizzatore, Vangelis ha spaziato tra i generi e ha imposto un proprio stile, davvero unico: potremmo dire che, negli anni, egli si sia ritagliato uno spazio privilegiato, immediatamente riconoscibile.

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Vangelis: una foto

Sono numerosissimi i lavori firmati da Vangelis nell'arco della sua carriera. Qui intendiamo rendergli omaggio soffermandoci sulle migliori colonne sonore del musicista greco, entrate di diritto nella storia del cinema: da Momenti di gloria a Blade Runner, fino a 1492: La conquista del Paradiso.

1. L'Apocalypse des animaux (1973)

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Vangelis: una foto

Negli anni Settanta, il documentarista jugoslavo naturalizzato francese Frédéric Rossif realizzò una serie di documentari dedicati alla natura e al mondo degli animali, tra cui L'Apocalypse des animaux, Opéra Sauvage e La Fête sauvage. Per le musiche da adattare alle straordinarie immagini, il regista volle la collaborazione di Vangelis, all'epoca ancora parte del gruppo Aphrodite's Child. La voglia di sperimentare e il desiderio di cimentarsi sulle composizioni entusiasmò l'artista greco, che firmò diversi brani per le pellicole di Rossif, introducendo quelle note eteree che saranno tipiche dei suoi lavori successivi, ovviamente più maturi.

Tra tutti i pezzi scritti per i documentari, il più famoso è certamente il tema principale, inserito da Vangelis in un album pubblicato per l'etichetta Polydor nel 1973: La Petite Fille de la Mer.

2. Momenti di gloria (1981)

Una scena del film Momenti di gloria
Una scena del film Momenti di gloria

La storia dei velocisti britannici Eric Liddell e Harold Abrahams e della loro preparazione in vista delle Olimpiadi di Parigi del 1924. Liddell, cristiano e scozzese, crede fortemente nei propri principi e intende affermarsi per rendere omaggio alla propria terra e ai valori con i quali è cresciuto; Abrahams, inglese ed ebreo, vuole trionfare per riscattarsi, avendo avuto meno privilegi del compagno anche a causa delle sue origini, spesso un fardello all'interno della diffidente Università di Cambridge.

Diretto da Hugh Hudson e scritto da Colin Welland, Momenti di gloria trionfò agli Oscar 1982, ricevendo quattro statuette su sette candidature: miglior film, miglior sceneggiatura originale, migliori costumi (firmati da Milena Canonero) e miglior colonna sonora. Vangelis venne scelto come compositore dal regista, il quale aveva molto apprezzato i suoi lavori per i documentari di Rossif. Chariots of Fire divenne la prima pellicola di rilievo internazionale alla quale il musicista greco prese parte. L'album originale comprendeva sette brani, le cui versioni utilizzate all'interno della pellicola differivano per alcuni arrangiamenti rispetto a quelle del disco pubblicato dalla Polydor. Il tema principale, presente nella scena iniziale del film dove gli atleti britannici corrono sulla spiaggia, divenne un successo planetario, che rese famosa tanto l'opera (considerata oggi un manifesto moderno delle Olimpiadi) quanto lo stesso Vangelis.

3. Blade Runner (1982)

Una sequenza di BLADE RUNNER
Una sequenza di BLADE RUNNER

Nel 2019 Los Angeles è una città ultratecnologica ma altrettanto cupa e caotica, nella quale socializzare è divenuta un'utopia. Tra le caratteristiche di quest'epoca vi è la creazione di esseri del tutto simili agli umani, ovvero degli androidi replicanti, destinati all'utilizzo come schiavi nelle colonie extra-terrestri, grazie alle loro capacità intellettuali e ad una forza superiore. Essi sono però dotati di una longevità programmata limitatamente. Chi di loro si ribelli o dovesse tornare sulla Terra verrebbe abbattuto. Rick Deckard (Harrison Ford), un agente specializzato nel recupero ed eliminazione dei replicanti, deve mettersi a caccia di sei di essi pericolosamente subordinatisi, fra cui lo straordinario Roy Batty (Rutger Hauer).

Harrison Ford in una scena d'azione di BLADE RUNNER
Harrison Ford in una scena d'azione di BLADE RUNNER

Dopo i fasti di Momenti di gloria, Vangelis ebbe immediatamente modo di misurarsi con un'altra pellicola estremamente importante: Blade Runner. Diretto da Ridley Scott, scritto da Hampton Fancher e David Webb Peoples e tratto dal romanzo di Philip K. Dick, il film conta ben tre versioni (quella cinematografica del 1982, la director's cut del 1992 e la final cut del 2007) ma è oggi considerato un cult assoluto della fantascienza, per scene indimenticabili, tematiche rilevanti, scenografie distopiche e le note di Vangelis, qui ancora sublime nelle sue composizioni elettroniche, che si abbinarono perfettamente con le ambientazioni e i personaggi. Curiosamente, l'album sarebbe stato pubblicato soltanto un decennio dopo, insieme all'edizione director's cut del film. Tra tutti i temi, i Main Titles, Blade Runner Blues, Rachel's Song, Love Theme e Blade Runner - End Titles sono certamente i più rappresentativi di questa straordinaria colonna sonora.

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4. Missing - Scomparso, Antarctica e Luna di fiele

Una scena di Luna di fiele
Una scena di Luna di fiele

Oltre a composizioni più estese, la firma di Vangelis è presente in diverse altre pellicole, anche soltanto con il tema principale. Tra questi, vogliamo ricordare tre film: Missing - scomparso, diretto da Costa-Gravas (1982); Antarctica, per la regia di Koreyoshi Kurahara (1983); e Luna di fiele, diretto da Roman Polanski (1992). Soprattutto nel caso dell'opera di Kurahara, Vangelis compose otto brani, raccolti in un album che soltanto in un secondo tempo sarebbe stato pubblicato su scala internazionale dalla Polydor, etichetta di riferimento del musicista greco.

5. 1492 - La conquista del Paradiso (1992)

1492: la conquista del paradiso, una scena del film
1492: la conquista del paradiso, una scena del film

In occasione del cinquecentenario dell'approdo di Cristoforo Colombo e delle navi ispaniche sulle terre americane, fin lì sconosciute, venne realizzata 1492: La conquista del Paradiso, opera spettacolare diretta magistralmente da Ridley Scott e scritta da Roselyne Bosch. In realtà, il film si occupa delle numerose spedizioni che Colombo affrontò nell'arco di alcuni anni, e si concentra molto sulla figura dell'esploratore genovese, fino al suo declino (tanto che la scoperta delle nuove terre venne attribuita ad Amerigo Vespucci), prima che la storia lo riabilitasse completamente.

La pellicola vanta un cast di prim'ordine, del quale fanno parte Gérard Depardieu, Armand Assante, Sigourney Weaver, Loren Dean, Ángela Molina, Fernando Rey, Michael Wincott, Kevin Dunn e Frank Langella. 1492 rappresentò la seconda collaborazione tra Ridley Scott e Vangelis e, in questa circostanza, il musicista eseguì una profonda ricerca sonora, fondendo meravigliosamente composizioni elettroniche e sinfoniche, restituendo la portata epica del film ma anche la narrazione delle comunità dei nativi, caratterizzate con suoni più delicati e ricercati (in particolare con l'utilizzo di strumenti a percussione). Indimenticabile il tema principale, Conquest of Paradise, seconda delle dodici tracce dell'album originale.

6. Alexander (2004)

Angelina Jolie e Colin Farrell in una scena di Alexander
Angelina Jolie e Colin Farrell in una scena di Alexander

La vita straordinaria di Alessandro Magno, dall'infanzia all'ascesa al trono di Macedonia, fino alle conquiste nell'area ellenica e poi in Medio Oriente, dove nessuno era mai arrivato prima.

Un film epico e ambizioso, firmato da Oliver Stone e caratterizzato dalla maestria registica dell'autore statunitense, che si attirò le critiche della stampa americana - a suo dire non avvezza alle pagine di storia classica - e non riuscì ad ottenere un buon riscontro al botteghino, ma che consegnò al pubblico un ritratto maestoso di una figura da sempre poco esplorata sul grande schermo.

Alexander racchiude pregi e difetti del cinema di Stone, qui caratterizzato dal contributo di Vangelis, che confermò il suo progressivo avvicinamento alle composizioni sinfoniche, servendosi di strumenti acustici e percussioni imponenti ma senza abbandonare il suo prediletto sintetizzatore, pur presente in tono decisamente meno preponderante rispetto al passato. Gli anni recenti di Vangelis, del resto, sono stati contraddistinti dallo studio di nuove sonorità, in particolare con l'ausilio del pianoforte, confermando la grandezza artistica di un musicista che ha sperimentato per tutta la sua carriera.