Recensione Die Hard - Vivere o morire (2007)

Tornato nei panni del rude John Mc Clane, Willis a dispetto del suo mezzo secolo d'età, mostra muscoli d'acciaio e grinta da vendere. Fracassone, accurato ma un po' infantile 'Die Hard- Vivere o morire' soddisfa le attese di ragazzoni di ogni età.

Uno contro tutti!

John Mc Clane torna in azione. Dopo aver sventato loschi piani nei primi due episodi della fortunata serie d'azione iniziata con Trappola di cristallo, questa volta deve salvare gli Stati Uniti dalla distruzione. Al suo fianco un super hacker a svelargli i misteri informatici per difendere il Paese. Contro di lui, una banda capeggiata da un ex FBI perfido e spietato.

Passano gli anni ma John Mc Clane rimane sempre in testa alla classifica dei veri eroi; quelli con le ferite che sanguinano e che a volte perdono la battaglia; uomini in carne ed ossa, spacconate a parte, che col loro linguaggio pittoresco incitano ancora a gridare "forza America!". Con quest'ultimo episodio Die Hard - Vivere o morire, la 20th Century Fox punta al tutto esaurito nei botteghini, affidando la regia a quel Len Wiseman che s'è fatto le ossa come assistente sui set di film quali Independence Day, Stargate e Men in black, per esordire dietro la macchina da presa con Underworld. Il gusto visivo e l'estremo perfezionismo lo hanno spinto a girare sulla sceneggiatura di Mark Bomback quest'action movie che deve il forte impatto sul pubblico alla scenografia di Patrick Tatopoulos, astro nascente del graphic desing del cinema contemporaneo. Tecnicamente perfetto, il film si sviluppa in un crescendo catastrofico che spingerà il suo eroe ad una battaglia personale senza esclusione di colpi. Invischiato per motivi poco giustificati nella lotta contro i terroristi che tentano di paralizzare gli Stati Uniti, Mc Clane dovrà mostrare il suo lato più tenero per salvare l'amata figlia, ingrata adolescente velenosa. Macho con chiunque tranne che con la ragazzina, dovrà fare i conti con un nemico imbattibile: una tecnologia sconosciuta che rischia di mandare in crisi i suoi metodi poco ortodossi. In una metafora d'umanità contro tecnologia e cuore contro cervello, i nodi verranno al pettine e ancora una volta la morale sarà soddisfatta.
Tornato nei panni simbiotici del rude detective, Bruce Willis a dispetto del suo mezzo secolo, compiuto e superato, mostra muscoli d'acciaio e grinta da vendere. Nonostante improbabili performance da stakanovista della catastrofe e rocamboleschi duelli di kung-fu, convince ancora come vent'anni fa nel ruolo del giustiziere disincantato e sincero. Qualche sequenza troppo fantasiosa rischia di stancare anche il più fervente fan del genere: dopo ripetuti inseguimenti, auto distrutte, contusioni fantasma e cadute degne di un dummy, il duello tra autotreno e aereo da guerra diventa fantascienza. Ma l'action movie d'oltreoceano è anche questo è tutto è concesso ad un veterano che a dispetto di qualunque assurdità riesce a catturare l'attenzione per oltre due ore. Di certo adrenalinico, probabilmente prolisso e poco originale, il film riesce a sopravvivere proprio perché è un classico; il nome di Willis è una garanzia e gli autori mantengono promesse di puro intrattenimento a scapito del contenuto, in ogni caso non dovuto.
Fracassone, accurato ma un po' infantile Die Hard- Vivere o morire soddisfa le attese di ragazzoni d'ogni età.

Buona la colonna sonora di Marco Beltrami, pluripremiato dall'American Academy of Arts. Tra i suoi film: Scream, Terminator 3 - Le macchine ribelli[/FILM], il remake di Omen - il presagio e Le tre sepolture.