Recensione The man - La talpa (2005)

Un poliziotto dai modi spicci e un imbranato rappresentante di commercio si trovano loro malgrado costretti a collaborare in una pericolosa indagine. Film senza guizzi né pretese che fallisce sia sul versante comico che su quello dell'azione.

Una simpatica (?) coppia di svitati

Invischiato in un'indagine degli affari interni per un furto di armi dal deposito della polizia, Derrick Vann (Samuel L. Jackson) si dà un bel da fare per risolvere il caso e fugare le ombre che macchiano la sua già discutibile rispettabilità di poliziotto, e lo fa a modo suo, con modi sbrigativi e senza troppo rispetto per le procedure e la burocrazia.
Andy Fiddler (Eugene Levy), un imbranato e logorroico rappresentante di materiali dentari giunto in città per un congresso, finisce casualmente per restare invischiato nelle indagini di Derrick e suo malgrado diventa la pedina fondamentale di un gioco più grande di lui.

La situazione è una delle più classiche su cui si possa basare una sceneggiatura cinematografica: due personaggi tra loro incompatibili sono costretti a convivere per una serie di fortuite circostanze. I precedenti sono innumerevoli, sia sul versante comico che su quello drammatico. Le possibilità di costruire gag sono infinite, specie avendo a disposizione due attori che indubbiamente non difettano in quanto a physique du rôle. Eppure questo The Man - la talpa rimane impantanato in una specie di parodia incompiuta, incompiuta in quanto disconosce completamente le regole del mondo che vorrebbe parodiare e quindi non è capace di sovvertirle comicamente se non a un livello molto volgare e superficiale. I film è tirato via senza cura né mestiere, gli snodi narrativi sono risolti in modo elementare e noioso e tutto si riduce in una serie di fastidiosi quadretti tenuti insieme da brutte scene d'azione. Tutto manca clamorosamente di credibilità, i buoni, i cattivi, la famigliola, la polizia.

Samuel L. Jackson fa appena quello che deve fare, il rozzo violento ma in fondo retto e di cuore, cadendo miseramente in alcuni posticci inserti malinconici. Levy non va al di là di alcune goffe mossette, la sua recitazione - specie corporea - è nulla. Certo i due non sono aiutati da una sceneggiatura di rara insulsaggine, che non si vergogna di ricorrere agli espedienti più bassi (i peti puzzolenti, la pistolettata sul sedere!), ma che soprattutto è assolutamente incapace di andare al di là di questi. Uno dei pochi meriti del film è quello di durare appena ottanta minuti ma davvero, visto il trailer avete già visto tutto il meglio.

Difficile aggiungere altro, poiché non c'è nulla, da nessun punto di vista, che riesca a suscitare un benché minimo interesse. Difficile anche per chi scrive infierire oltre su un materiale che vola programmaticamente così basso da non meritare altro che un'alzata di spalle.