Recensione Colazione da Tiffany (1961)

Holly Golightly è matta, ma è una matta autentica, in grado di affascinare qualunque spettatore con i suoi gesti naif e folli e con una bellezza che renderà Audrey Hepburn una vera e propria icona di tutti i tempi.

Una matta autentica

La prima sequenza di Colazione da Tiffany si apre con la dolce melodia di Moon River, che accompagna l'immagine della Quinta Strada di New York, deserta nelle prime ore del mattino. Un taxi giallo si ferma ed esce una ragazza. Con piccoli passi si avvicina alla vetrina della gioielleria Tiffany, tenendo tra le mani un sacchetto dal quale estrae una brioche ed un bicchiere di caffè. E' così che fa colazione: indossa un suntuoso abito, una collana vistosa e porta un diadema tra i capelli; i grandi occhiali da sole nascondono appena un'aria dolcemente malinconica e sognante.

Questa è Holly, la protagonista del film e soprattutto l'emblema della vera femminilità, icona di bellezza e follia allo stesso tempo. E' lei che "traina" l'intera vicenda, mostrandosi come una donna- bambina, con il suo fisico perfettamente asciutto ed ancora acerbo, accompagnata da mille ansie e paure ed un tocco di sregolatezza. Come non amarla? Holly è una squillo, ma questo ci viene nobilmente fatto intuire, è in cerca di un uomo che possa prendersi cura di lei e che abbia grosse disponibilità economiche. Definisce i maschi con cui è solita uscire dei vermi, o addirittura "super vermi", finché non incontra Paul Varjak, il suo nuovo vicino di casa, che si presta a chiamare sin da subito "tesoro". Tra i due nasce immediatamente una simpatia, in fin dei conti non sono poi così diversi: anche lui è un gran sognatore (fa lo scrittore), si fa mantenere da una ricca signora sposata che si definisce sua arredatrice, ma che in realtà lo paga per le sue prestazioni sessuali. Paul rimane, in ogni caso, stupefatto di fronte alle abitudini di Holly che dorme nuda ma perfettamente truccata, tiene il telefono all'interno di una valigia "per non sentirlo troppo", nel frigorifero conserva un paio di ballerine da danza classica, di mattina beve il latte in una coppa di champagne, possiede un gatto senza nome, dando come motivazione il fatto che lei e l'animale non si appartengono e, come se non bastasse, fa da tramite tra un carcerato di Sing Sing ed il suo avvocato.

Ciò che colpisce di Holly è la sua duplicità: da un lato è fresca e allegra, dall'altro ha sprazzi di malinconia e afferma di non voler possedere niente e nessuno. Nonostante questo, però, pare che sin dall'inizio si fidi di Paul, il quale ribattezza immediatamente con il nome di Fred, come il suo caro fratello al fronte. I due instaurano un rapporto di confidenza e amicizia, lei lo invita alle feste mondane, in compagnia di vari personaggi della New York modaiola.
In seguito Paul verrà a conoscenza della vita passata dell'amica, attraverso il dottor Golightly, l'ex marito; egli infatti scoprirà che, prima di attuare un cambiamento radicale, lei viveva con costui e i figliocci nel Texas. Nonostante la comparsa di quest'uomo, che cerca di convincere la ragazza a tornare nel ranch con la famiglia, Holly è decisa a rimanere a New York e, anzi, si mostra determinata nell'idea di sposare Rusty Trawler, uno tra i giovani più ricchi d'America.

Paul segue e studia i comportamenti della vicina, l'asseconda nelle sue scelte folli, le sta vicino e accontenta le sue richieste, accompagnandola da Tiffany, il luogo dove "non può accadere niente di brutto". Viste le scarse disponibilità economiche, gli amici decidono di far eseguire un'incisione su un anello trovato nelle noccioline, come piccolo regalo da parte di Paul. Questo prezioso gesto, unito alla giornata trascorsa assieme, unisce e avvicina maggiormente i due che finiscono a letto insieme. Questo dovrebbe essere il passo decisivo, l'evento scatenante l'innamoramento, con il successivo lieto fine, ma non è così. Holly e Paul sono due persone abituate al rapporto fisico privo di significato e di sentimento, sono sempre stati in grado di vendersi molto facilmente, perciò non può essere il sesso l'espediente in grado di cambiare il loro rapporto indirizzandolo verso l'amore. Lui sarebbe anche pronto ad amarla ma lei è sempre più ferma nel raggiungimento del suo scopo: sposare un uomo il più possibile affermato e ricco.

Dopo una serie di vicissitudini i due si trovano su un taxi, diretto all'aeroporto dove Holly prenderà un aereo verso il Brasile, luogo in cui si trasferirà per sposare Josè da Silva Pereira, importante figura del panorama politico brasiliano. Spinto dal sentimento, Paul confessa il suo amore, ma la ragazza rifiuta di appartenere a chiunque e, come prova di ciò, fa scendere dal taxi il povero gatto, unico elemento a lei vicino, abbandonandolo in mezzo alla strada. Il ragazzo decide allora di arrendersi, lasciando anch'egli l'auto, ma sarà Holly a corrergli incontro, per terminare così il film con una delle scene d'amore più famose di tutti i tempi: recuperato il povero gatto infradiciato dalla pioggia, i due si baciano, stringendo il micio tra le braccia.

Possiamo perciò affermare che quella che ci viene raccontata è una storia d'amore come tante, ciò che però conserva di assolutamente originale è proprio la figura di Holly, ragazza con una duplice personalità, volubile, capace di far trasparire un'immagine patinata di sé grazie agli splendidi abiti di Givenchy e, ancora di più, abile nel nascondere la vera sé stessa. E' lei che con la sua pazzia e sbadaggine, con i suoi gesti insensati, è in grado di far innamorare qualunque spettatore.

Colazione da Tiffany è nato dal romanzo di Truman Capote (anche se, nel film, sono state apportate alcune modifiche) e si è aggiudicato due Oscar, nel 1962, entrambi relativi alla colonna sonora di Henry Mancini, in più ha ottenuto molte altre nominations.
Da segnalare una curiosità: Mickey Rooney interpreta il lamentoso e insofferente fotografo giapponese, vicino di casa di Holly, colui che incarna il classico stile con cui Hollywood stereotipa i nipponici.