Recensione Il ritorno della scatenata dozzina (2005)

La pellicola di Adam Shankman si incanala nel sottogenere tipicamente americano "commedia con famiglia numerosa al seguito".

Una dozzina di guai

La numerosa famiglia di Tom Baker (Steve Martin), ora che i figli più grandi si stanno allontanando da casa, comincia a sfaldarsi. Perché non fare, allora, un' ultima vacanza tutti insieme nella vecchia casa al lago dove la famiglia Baker, in passato, aveva trascorso momenti felici? Peccato che, di fronte alla casa affittata da Tom, trascorra le sue vacanze il ricco Murtaugh, con tanto di sexy mogliettina (Carmen Electra) e altrettanto numerosa prole al seguito. Inevitabile lo scontro tra i due rivali, scontro che trasformerà la vacanza in una continua competizione.

La pellicola di Adam Shankman si incanala nel sottogenere tipicamente americano "commedia con famiglia numerosa al seguito" che annovera, tra i rappresentanti più illustri, pellicole come Dodici lo chiamano papà e Il molto onorevole Mr. Pennypacker. Arduo, quindi, riprodurre qualcosa che non sia già stato visto precedentemente e il regista de Il ritorno della scatenata dozzina, infatti, non fa neanche il più piccolo sforzo in tal senso. Gag viste e riviste che non fanno neanche troppo ridere, luoghi comuni a go-go (la bimba-maschiaccio che si trasforma, svelando la sua femminilità, per il primo appuntamento, il padre geloso che la segue di nascosto facendosi immancabilmente scoprire, i flirt che nascono segretamente tra i figli delle due famiglie rivali...), trama banale e prevedibilissima, complessivamente scarso il livello recitativo, con tanto di candidatura a peggior attrice per Hilary Duff.

Neanche Steve Martin riesce a risollevare la situazione e la sua verve si spegne costretta tra le smorfie richieste dal ruolo del padre di famiglia affettuoso e pasticcione che sa tanto di déjà-vu. Parenti, amici e tanti guai era tutta un'altra cosa.

Movieplayer.it

2.0/5