Recensione La Bohème - il film (2008)

Le due star Netrebko e Villazón hanno fascino da vendere e un'alchimia di coppia sensazionale. Il passaggio dalla scena al set non è stato semplice, ma Dornhelm li ha saputi guidare nel calibrare l'esuberanza dei gesti e dell'espressività teatrali per adeguarsi alla più misurata recitazione cinematografica.

Un inverno d'amore

Dopo i grandi successi sui palchi internazionali con La traviata e con La Bohème, la magnifica coppia operistica formata da Anna Netrebko e Rolando Villazón approda sul grande schermo con questa versione cinematografica - diretta da quel Robert Dornhelm che aveva recentemente firmato la miniserie televisiva Guerra e Pace - del capolavoro di Giacomo Puccini. Grazie al canale Classica di Sky e a Unitel, La Bohème - Il film arriva anche nelle sale italiane con una sorta di tournée, una serata per città, che partirà da Roma, Milano, Firenze e Bologna il prossimo 6 Aprile per concludersi a Treviso il 12 maggio.

Una bella occasione per i melomani che non hanno mai avuto la possibilità di ammirare dal vivo le evoluzioni vocali del tandem Netrebko/ Villazón, dunque, ma anche una valida e piuttosto canonica rappresentazione dell'opera pucciniana di per sé. Il lip-sync, purtroppo, potrà infastidire i più integralisti, ma era tecnicamente inevitabile, anche perché la produzione austro-tedesca ha optato per il reclutamento, per i ruoi di alcuni dei personaggi cha attorniano la tragica coppia, di attori professionisti che non potevano provvedere da sé alle parti vocali, ma la cui disinvoltura davanti alla macchina da presa serve a imprimere realismo e brilantezza alla messa in scena. Il quartetto di amici bohèmien, di cui fa parte l'eroe dell'opera Rodolfo, ha infatti molto più brio delle sue tradizionali controparti sceniche e questo è molto utile a sottolineare uno dei temi dell'opera: la gioia e la spensieratezza della gioventù che si spengono con Mimì.
Per parte loro, le due star Netrebko e Villazón, pur avendo qualche anno in più di Mimì e Rodolfo, hanno fascino da vendere e un'alchimia di coppia sensazionale. Il passaggio dalla scena al set non può essere stato semplice, ma Dornhelm li ha saputi guidare nel calibrare l'esuberanza dei gesti e dell'espressività teatrali per adeguarsi alla più misurata recitazione cinematografica. Una regia poco invadente ma comunque dignitosa lascia spazio ai loro volti, alle loro voci a e a un amore tormentato e struggente, durato il tempo di un inverno. La musica fa il resto.

Movieplayer.it

3.0/5