Nick Frost: "Truth Seekers è come Mr. Bean, va oltre i confini di un solo genere"

Nick Frost, insieme a Emma D'Arcy, Samson Kayo e Julian Barratt hanno presentato la loro nuova serie Truth Seekers: ecco che cosa ci hanno raccontato.

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Truth Seekers: un'immagine della serie

Racchiusi tra i confini di uno schermo, i protagonisti di Truth Seekers, serie Amazon Prime in arrivo dal 30 ottobre, vivono di quel senso di paranormale che loro stessi tentano di combattere puntata dopo puntata. Nell'ambito dell'evento esclusivo organizzato a Londra per il lancio della serie e trasmesso in diretta streaming, nonostante la mancanza di giornalisti pronti ad alzare le mani e riempire l'ambiente di curiosità e dubbi da risolvere, Kevin Frost, Emma D'Arcy, Samson Kayo e Julian Barratt riescono con la loro simpatia a superare le barriere tecnologiche, portando gli spettatori alla scoperta del mondo di Truth Seekers con aneddoti e pochi spoiler. E così, se i loro personaggi tentato di indagare il mondo dei fantasmi in salsa horror, questi interpreti guidati da Frost (che della serie è anche produttore esecutivo e sceneggiatore insieme a Simon Pegg, James Serafinowicz e Nat Saunders) conquistano i giornalisti accorsi davanti al pc, inglobandoli per una decina di minuti in una bolla fatta di sarcasmo e genuinità pronta ad ampliarsi all'uscita dell'intera serie. Scoprite dunque insieme a noi cosa il quartetto composto da Frost, Baratt, Kayo e D'Arcy ha rivelato al giornalista di Empire Chris Hewitt nel corso di una intervista ricca di sorprese, adrenalina e tanti scheletri nascosti nell'armadio dei ricordi.

IL RITORNO DEL MAGICO DUO: KEVIN FROST E SIMON PEGG

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Truth Seekers: una foto di Simon Pegg

Che quello composto da Kevin Frost e Simon Pegg sia un duo creativo dall'incommensurabile talento è palesemente chiaro a tutti. Un'amicizia saldata da una solida condivisione di idee e vedute che Truth Seekers non fa altro che confermare. Come ricordato da Frost stesso, quello della nuova serie di Prime Video è stato un progetto maturato a lungo. Una volta che l'idea si è tradotta in realtà, ci è voluto un po' di tempo affinché anche Pegg si decidesse a partecipare attivamente al progetto in qualità di interprete e non solo di creatore e produttore esecutivo. "Non abbiamo mai visto Simon per tutto il tempo delle riprese, poi un giorno chiama ed eccolo sul set pronto a girare le sue scene nell'ultima settimana di produzione", ricorda Frost. "Simon arriva, fa la sua performance e allo stesso tempo porta tra di noi un'energia fresca, differente, positiva, nuova. Non sto scherzando, alla fine credo di essermi nutrito della sua anima per prendere un po' della sua energia. Più che i fantasmi, ero io il vero essere succube. Ma alla fine della fiera ci vogliamo bene lo stesso, ci conosciamo talmente da tanto tempo che è sempre bellissimo lavorare insieme. Il segreto della nostra fortunata collaborazione sta anche nell'ignorarci a vicenda, è come indossare un paio di jeans vecchissimi che non dovresti prendere in considerazione fino a quando non li hai lavati, ma poi pensi ma chissene, io me li metto anche se c'è una macchia d'olio sopra". Da Spaced, alla trilogia del Cornetto, passando per Paul, le menti di Frost e Pegg corrono su binari ad alta velocità dando vita a storie, o semplici sequenze, entrate di diritto nella memoria collettiva. Ne sa qualcosa Samson Kayo che da semplice fan del duo si è ritrovato dopo anni di gavetta a essere spalla di Frost nei panni di Elton, collega del protagonista Gus prima come tecnico della compagnia Smyle, poi come ricercatore del paranormale. "Sono stato un grande estimatore di Nick e Simon per anni" ricorda Kayo; "è veramente bello e costruttivo incontrare dei tuoi miti, ma anche strano perché è come se li conoscessi da anni. Ciò che mi ha fatto più piacere è stato constatare quanto tra noi si sia instaurata da subito una straordinaria alchimia, il che non capita spesso".

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LA NASCITA DI DUE NUOVE STAR: SAMSON KAYO ED EMMA D'ARCY

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Truth Seekers: un'immagine della serie

Non solo Nick Frost e Simon Pegg. A conquistare la simpatia del pubblico di Truth Seekers sono soprattutto Samson Kayo ed Emma D'Arcy. Il primo ha finalmente ottenuto la sua prima parte da co-protagonista dopo anni passati barcamenandosi tra serie tv e spettacoli di stand-up Comedy (ha anche curato la serie Sliced insieme a Phil Bowker), mentre la seconda è pronta a lasciare il segno nel cuore del grande pubblico dopo anni passati sui palcoscenici teatrali. Un background, questo, che ha permesso alla giovane attrice di ambientarsi con facilità tra i set della serie firmata Amazon prime, complice "non solo la cura dei dettagli, (soprattutto nel campo del make-up) quanto una verosimiglianza invidiabile dal punto di vista della sceneggiatura. Dopotutto, come ci ricorda il teatro, puoi anche circondarti di situazioni strambe, abitate da fantasmi e poteri magici, ma se alle spalle sussiste una struttura narrativa solida, tutto diventa credibile e realisticamente accettabile". E il sentirsi circondata da rapporti profondi, e rincuorata da storie in cui è facile immedesimarsi era quanto mai necessario sopratutto per un'interprete come Emma, chiamata a dar vita ad Astrid, perno centrale e terremoto umano attorno alla quale ruota l'intero intreccio di Truth Sekkers. È la sua Astrid, infatti, la prima figura che vediamo sullo schermo, in un battesimo di fuoco che lascia spazio a un alone di mistero. "Del mio personaggio si sa poco e niente. Compare dal nulla, senza amici o un passato da ricordare. Ad accompagnarla c'è però una folta schiera di fantasmi che la perseguitano. Proprio per questo buio mnemonico che la precede, Astrid è una di quelle persone che non ha nulla da perdere; si getta a capofitto nelle situazioni, sospinta da una buona dose di coraggio che le fa vivere ogni avventura al 100%". E Samson Keyo? Come descriverebbe il suo personaggio? "In realtà il vero Elton John sono io. Ebbene sì, posso togliermi la maschera. Dimenticatevi il cantante. Scherzi a parte, il mio Elton è un ragazzo segnato da un passato molto doloroso e drammatico, che attende il proprio Scooby Doo per riportarlo alla luce e smascherarlo, mettendolo a confronto con una _backstory sorprendente che vi lascerà a bocca aperta_".

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NIENTE COMMEDIA O HORROR. TRUTH SEEKER È UNO "SMASH-GENRE"

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Truth Seekers: Emma D'Arcy in una foto della serie

"Secondo me bisogna andare oltre i confini del genere". Esordisce così Nick Frost dinnanzi alla richiesta di far rientrare la propria opera tra i canoni della commedia, o dell'horror. "Truth Seekers può essere tutto, commedia, horror, fantascienza, opera bizzarra, senza che una cosa escluda un'altra. Pensiamo a Mr. Bean. È una serie divertente, ma anche parecchio stramba e a tratti commovente. E così è per Truth Seekers dove sussiste un cambio repentino di genere nel corso di una stessa scena. Poi sta alla singola sensibilità dello spettatore vedere quanta percentuale di dramma, o commedia viva nella mia serie. Io ad esempio vivo il genere horror come una commedia visto che nelle scene di paura rido come un matto. Allo stesso tempo sono anche un grande appassionato di film horror, per cui la mia priorità era porre la giusta importanza a tutte quelle cose che da piccolo mi terrorizzavano, rendendo loro giustizia." Dello stesso parere anche Samson Kayo, il quale non ha paura di sottolineare quanto la scrittura di questa seria sia genuinamente divertente proprio perché "lo script, mescolando il mondo del dramma con quello dell'horror e della commedia, funziona ancora meglio, trascinando lo spettatore nel cuore degli eventi". Uno "smash-genre", insomma, come lo ha ironicamente definito Emma D'Arcy. Un equilibrio perfetto tra generi diversi pronti a colpire e ammaliare lo spettatore, rafforzando e non intralciando i propri punti di forza narrativa.

PAURE E CREDENZE: E SE ESISTESSERO I FANTASMI DEGLI INSETTI?

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The Truth Seekers: una foto della serie

Per una serie interamente incentrata sul mondo del paranormale, non poteva mancare una domanda riguardante il rapporto che lega gli attori con l'aldilà e l'eventuale presenza di spiriti. Esiste, cioè, la vita oltre la morte? Siamo soli nell'universo? Tra chi ha seri dubbi su cosa sia paranormale e cosa no, come Nick Frost, e chi invece crede a tutto come Emma D'Arcy ("quando ero piccola persi il mio gatto nero. Una signora bussò alla mia porta affermando che era in contatto con lui, rassicurandomi che stava bene e che sarebbe tornato presto. Le credetti, ma intanto il mio gatto non è più tornato") c'è chi, come Julian Barratt, interprete del villain dottor Peter Toynbee, regala la migliore risposta dell'intero panel. "Non sono certo che i fantasmi esistano. Poi perché dovrebbero esistere solo quelli degli esseri umani e non quelli degli insetti, dei germi, degli animali?". "Magari esiste anche il fantasma del covid" controbatte Nick Frost. "Per quanto mi riguarda" continua Barratt, "io ho paura solamente quando rimango solo in casa al buio. Forse è per questo che non credo a queste cose, mi autoconvinco della loro inesistenza. O forse sono semplicemente una persona un po' incoerente".

Tra ospedali e hotel infestati da fantasmi, corpi bruciati e oggetti dominati dagli spiriti di defunti, Truth Seekers si propone di offrire ai propri spettatori brividi, e non di freddo. Eppure, il vero mistero continua a rimanere la parrucca alquanto inguardabile indossata da Simon Pegg. Un'idea, questa, suggerita dall'attore stesso. "Non so da dove gli sia venuta quell'idea, ma essendo produttore esecutivo, Simon vantava un potere decisionale anche a livello creativo, per cui non potevamo far altro che sottostare al suo volere. Tranquilli però, nella seconda stagione scopriremo finalmente il motivo che sta dietro a quella cosa là che aveva in testa".

Tutti gli otto episodi di Truth Seekers diretti da Jim Field Smith saranno disponibili sulla piattaforma Amazon Prime Video dal 30 ottobre. Avvisate tutti in casa, fantasmi compresi.