Truth Be Told: perché recuperare la serie crime antologica con Octavia Spencer su Apple TV+

Proviamo a spiegare perché Truth Be Told merita la vostra attenzione e perché è tristemente attuale trattando argomenti spinosi come l'appropriazione culturale e il traffico sessuale di minori. In streaming ogni venerdì su Apple TV+ fino al 24 marzo.

Truth Be Told: perché recuperare la serie crime antologica con Octavia Spencer su Apple TV+

Già Apple TV+ come piattaforma è ancora poco conosciuta in Italia (molti ancora non sanno che comprando un dispositivo Apple è un servizio che si ha gratuitamente compreso per i primi mesi). Tra le serie della sua offerta, che brilla per qualità medio-alta nel complesso, cosa rara di questi tempi, è passata più in sordina Truth Be Told, serie crime antologica con protagonista Octavia Spencer (ovviamente anche produttrice, insieme a Reese Witherspoon e la sua Hello Sunshine), che dopo una prima stagione interessante ma maggiormente classica ha offerto e continua a offrire uno sguardo lucidissimo, crudo e senza peli sulla lingua su tematiche attualissime e legate alla comunità black. Una rappresentazione che viene sviscerata sotto vari aspetti, pur rimanendo nei canoni del genere giallo che guarda all'ossessione del pubblico per i podcast true crime.

L'incipit

Truth Be Told 3 Octavia Spencer
Truth Be Told: Octavia Spencer in una scena

Il ciclo inaugurale di Truth Be Told, basata sul romanzo While You Were Sleeping di Kathleen Barber, ci presentava Poppy Parnell (Octavia Spencer), giornalista e podcaster che si rendeva conto che un caso al quale aveva lavorato molti anni prima, contribuendo a far arrestare il colpevole, potrebbe essere stato frutto di un errore: la persona in carcere (Aaron Paul) potrebbe non aver commesso il delitto ed essere stato accusato e imprigionato ingiustamente proprio per causa sua. Ciò la porta a tornare a casa a Oakland, nella baia di San Francisco, dallo sfarzo e dalla mondanità cui oramai si era abituata a New York. A questo punto, la sua voce calda e accogliente chiede che sia riaperto il caso, trovando un nuovo format per il proprio podcast e le indagini porteranno a una verità sorprendente che coinvolge la famiglia della vittima, comprese le due gemelle interpretate da Lizzy Caplan. Un plot twist da giallo classico che caratterizzerà da quel momento lo show.

Truth Be Told 2 Octavia Spencer Ron Cephas Jones
Truth Be Told: un'immagine

Conosciamo anche la vita privata di Poppy e suo marito Ingram, avvocato, e della sua famiglia, composta dalle sorelle Desiree e Cydie e dal padre Shreve (Ron Cephas Jones), a capo della gang locale, i motociclisti Capstones. C'è anche Markus (Mekhi Phifer), l'ex fidanzato di Poppy ed ex poliziotto, da lei coinvolto come investigatore privato per risolvere i casi. Ora lui è sposato con Zarina (Merle Dandridge) e ha una figlia adolescente, Trini (Mychala Lee) ma non riesce a non lasciarsi coinvolgere dall'ex.

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La seconda stagione e l'appropriazione culturale

Truth Be Told 2 Octavia Spencer Kate Hudson
Truth Be Told: Octavia Spencer e Kate Hudson in una scena della serie

La seconda stagione entrava molto di più nella vita e nel passato di Poppy, facendoci capire che la storia sarebbe stata verticale con un caso nuovo per ogni stagione ma senza dimenticare lo sviluppo orizzontale dei personaggi e delle loro vite. Conosciamo un altro importante tassello del passato di Poppy, Micah Keith (Kate Hudson), la sua migliore amica cresciuta con lei in strada e nella comunità black che la accolse da bambina come fosse una di loro, perché non si trovava a suo agio nella propria. Ora Micah è una sorta di influencer e motivatrice per le donne che vogliono recuperare la propria indipendenza e la propria pace interiore.

Truth Be Told 2 Kate Hudson
Truth Be Told: Kate Hudson in una scena

Un caso oscuro che coinvolgerà Micah porterà alla luce una tematica delicatissima e di cui si parla poco come l'appropriazione culturale, svelando anche importanti segreti del passato di Poppy, che passò un anno da bambina vivendo a casa di una terribile signora del quartiere che la trattava malissimo, approfittando del fatto che il padre fosse in carcere e la madre deceduta. Poppy a quel punto deciderà di farsi chiamare Scoville in onore del padre e non più della madre, morta quando lei e le sorelle erano piccole, senza vergognarsi più della propria appartenenza e soprattutto andando a fare un percorso di auto-consapevolezza per capire chi era e soprattutto chi sarebbe stata agli occhi del suo pubblico.

La terza stagione e la prostituzione minorile

Truth Be Told 3 Octavia Spencer Gabrielle Union
Truth Be Told: una scena della serie

Dalla seconda stagione Truth Be Told affianca a Octavia Spencer non più un protagonista maschile (Aaron Paul) bensì uno femminile forte, indipendente e pieno di segreti. Se nella seconda era Micah, nella terza arriva Eva (Gabrielle Union, quindi non più una co-protagonista bianca, ma nera a rafforzare l'identità black dello show). Lei è la preside del liceo locale, che si ritrova coinvolta nella sparizione di alcune ragazze spesso ritrovate morte. L'aspetto più agghiacciante di questa storia attualissima è che se si fa tanto clamore per Emily, una ragazzina bianca e bionda misteriosamente scomparsa, lo stesso non accade per Drea Spivey, adolescente nera ed ex tossica, che non arriva nemmeno ai notiziari perché considerata "una puttana drogata".

Truth Be Told 3 Octavia Spence Tracie Thoms
Truth Be Told: Octavia Spencer, Tracie Thomas in una scena

Un avvenimento purtroppo estremamente attuale che strizza tristemente l'occhio alla cronaca nera quotidiana. Spencer e la sua Poppy si fanno così portavoci di argomenti come traffico sessuale e prostituzione minorile, coinvolgendo storie e personaggi solo accennati nei cicli precedenti ma, come possiamo vedere, con un disegno generale a lungo raggio ben in mente da parte della creatrice Nichelle Tramble Spellman. Infatti il nuovo caso coinvolgerà in modo inaspettato la famiglia di Markus, provocando nuovi attriti tra Poppy, Zarina e la sua famiglia. Le origini di Poppy vengono ulteriormente approfondite e il filo borderline che la fa stare tra due mondi, quello della polizia e quello dell'illegalità, si fa sempre più sottile. La serie non a caso ha vinto il NAACP Image Award, i premi della comunità nera a Hollywood. Un'importanza di rappresentazione e uno stile crudo, schietto, che ha saputo maturare e crescere insieme ai suoi interpreti e alle star che in ogni stagione hanno accettato di prendervi parte per fare in modo che queste storie non restino invisibili.