Recensione Criminal (2004)

Il classico film popolato da abili truffatori, nel quale ognuno non vuole e non può fidarsi dell'altro, dove l'apparenza inganna e tutti vogliono la loro parte.

Truffe incrociate

Nell'ormai consueta e frenetica corsa al remake, sulle tracce del recente film argentino Nove regine arriva l'americano Criminal, il primo lavoro da regista di Gregory Jacobs, finora collaboratore di Steven Soderbergh (qui produttore dell'opera insieme all'amico George Clooney).
Nella caotica Los Angeles si trovano alleati di piccole truffe Richard Gaddis (John C. Reilly), un presunto maestro nel campo, dal portamento elegante e ben vestito, e il giovane sudamericano Rodrigo (Diego Luna), scapestrato che si arrabbatta con piccoli trucchetti. Dopo una serie di veloci lezioni all'allievo, i due si trovano alle prese con un affarone, una preziosissima e antica banconota (falsa) da rifilare per 750 mila dollari a un facoltoso collezionista (Peter Mullan). Parte importante nella vicenda l'avrà anche Valerie (Maggie Gyllenhaal), la sorella di Richard, che lavora nell'hotel in cui avviene l'operazione e che è in causa con il fratello per una questione di eredità.

Si tratta del classico film popolato da abili truffatori, nel quale ognuno non vuole e non può fidarsi dell'altro, dove l'apparenza inganna e tutti vogliono la loro parte. Il problema è che di recente ne abbiamo visti fin troppi di film di questo tipo (oltre a Nove regine ci sono ad esempio Il genio della truffa e Confidence), nei quali il gioco dello spettatore è quello di cercare di indovinare dove sta la verità e chi sta imbrogliando chi. Un gioco che certamente diverte e difficilmente annoia, ma Criminal non aggiunge nulla a un tema più volte tirato in ballo sugli schermi.

Il film è comunque girato con discreta maestria, il ritmo è buono, anche se nella prima parte alcune delle "lezioni" impartite dal maestro Richard all'allievo Rodrigo sono un po' troppo sempliciotte. Bravi gli attori, da un Diego Luna dallo sguardo vispo e guizzante, a una Maggie Gyllenhall circondata da un'aura di mistero. La garanzia comunque si chiama John C. Reilly: in qualunque ruolo si trovi, perfino in quello del truffatore, la sua adesione al personaggio è credibile.
Il colpo di scena finale? Doveroso. Il gioco è proprio quello di indovinarlo prima.

Movieplayer.it

3.0/5