True Detective - Night Country, la recensione: mistero, tensione e umanità nel buio dell’Alaska

La recensione di Night Country, quarta stagione di True Detective, la serie antologica HBO che accoglie nel cast Jodie Foster e prova a replicare il successo degli esordi. Dal 15 gennaio su Sky e NOW.

True Detective - Night Country, la recensione: mistero, tensione e umanità nel buio dell’Alaska

True Detective è una delle serie che abbiamo più amato, e che ancora amiamo. Tale era la potenza di quella prima stagione scritta da Nic Pizzolatto e diretta da Cary Fukunaga da superare anche le perplessità che ci avevano lasciato i due successivi cicli di episodi, mantenendo un affetto e una stima ancora elevata nonostante le incertezze successive. Una stima tale da farci avvicinare a Night Country, questo il titolo della stagione 4 in arrivo in esclusiva su Sky e NOW da lunedì 15 gennaio con un episodio a settimana, pervasi da una sensazione di speranza soltanto velata da un'ombra di dubbio, incuriositi da ambientazione, dal cast e da un ritorno atteso per tanti anni dopo la terza stagione datata 2019, letteralmente in un altro mondo. E ve lo diciamo da subito in apertura di questa recensione: i pro ci sono sembrati superiori, e più potenti, dei contro.

La trama e il mistero di Night Country

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True Detective - Night Country: Jodie Foster e Kali Reis in un momento della serie

Siamo a Ennis in Alaska, nei giorni precedenti al Natale in cui la lunga notte invernale ha inizio, e qualcosa di misterioso sta per accadere: gli otto uomini che si occupano della gestione della stazione di ricerca Tsalal Arctic spariscono senza lasciare traccia. Sul caso e il mistero che lo ammanta è chiamata a far luce la detective Liz Danvers, che si troverà costretta a collaborare con Evangeline Navarro e affrontare i loro personali demoni, screzi sepolti nel passato e misteri che giacciono sotto il ghiaccio perenne del posto. Ma non ci addentreremo oltre nell'intreccio che si dipana per i sei episodi di Night Country, né affronteremo i segreti che si nascondono tra le maglie del passato di Ennis che le protagoniste dovranno indagare e che lo spettatore scoprirà proseguendo con la visione, basti sapere che il caso sarà un filo conduttore, un binario su cui può correre lo sviluppo dei personaggi e l'impatto che la peculiare ambientazione ha su di loro.

Il fascino della terra della notte

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Kali Reis in una scena di True Detective - Night Country

Scandisce il tempo la quarta stagione di True Detective indicando a schermo l'incedere dei giorni di buio e di questa notte perenne che avvolge Ennis, evidenziando i presupposti emotivi di un'ambientazione suggestiva e opprimente, affascinante e inquietante. È il primo tratto distintivo e interessante di Night Country questa oscurità che avvinghia e circonda i protagonisti e la loro indagine, perché influisce sulla costruzione della stagione da diversi punti di vista: a livello scenografico e contestuale ha un elevato valore aggiunto nel proporre immagini di grande impatto nonché un'atmosfera unica e spettrale che accompagna ed enfatizza la tensione, tra neve e clima ostile, luci che riescono solo a tratti a tagliare il buio, cave e ghiaccio a celare misteri; d'altra parte, a livello narrativo, è preziosa perché offre spunti interessanti nel definire, supportare e giustificare lo stato intimo ed emotivo dei personaggi.

La vita, oltre il mistero

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True Detective - Night Country: Jodie Foster in una scena

C'è vita a Ennis, c'è una comunità che si muove e ruota attorno alle protagoniste e al caso nel fornire una componente umana importante. È allo stesso tempo un aspetto interessante e fondamentale di Night Country, ma che ha la possibile ripercussione di sfociare in un difetto per alcuni spettatori. Il perché è semplice: da una parte ci permette di approfondire l'umanità che popola Ennis, e di scavare nelle dinamiche tra i personaggi e della comunità, così come le protagonista scavano nel caso e nei misteri che nasconde, dandoci insomma uno spaccato ben costruito e sfaccettato di un mondo che vive in perenne oscurità; dall'altro però devia dall'indagine, dal caso, dai misteri che riaffiorano e scandiscono la costruzione della tensione da serie crime di valore quale è True Detective. Una tensione che in ogni caso c'è, ma che in alcuni episodi si palesa a strappi, come fossero delle fiammate improvvise che arrivano con i tempi giusti per inquietare, tenere alta l'attenzione e costruire ponti di curiosità verso l'episodio successivo. E questo potrebbe non bastare a chi vuole concentrarsi sul caso, sull'indagine, e niente altro.

Una mano sicura alla guida

Da parte nostra abbiamo apprezzato questa attenzione alla comunità di Ennis in cui ci si muove, anche grazie al lavoro di tutto il cast nel tratteggiare i personaggi che popolano questa oscurità ambientale che sfocia in modi diversi nell'intimità dei singoli: una Jodie Foster a fuoco è accompagnata da un'altrettanto brava Kali Reis nel ruolo di di Evangeline Navarro, da John Hawkes, Christopher Eccleston e le altre figure di contorno che aggiungono spessore e profondità al contesto. Ma è soprattutto la mano sicura alla guida a fornire il principale valore aggiunto di Night Country: per la prima volta dall'esordio di True Detective non è Nic Pizzolatto a scrivere le sceneggiature e fungere da showrunner, ruolo rivestito invece da Issa Lopez, che ha scritto e diretto tutti gli episodi della stagione.

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True Detective - Night Country: un momento della serie

L'autrice messicana si era fatta notare per Tigers Are Not Afraid del 2017, vincitore di molti premi e lodato da nomi come Stephen King e Guillermo del Toro (tra l'altro proprio con del Toro sta sviluppando il suo prossimo progetto), ma conferma quanto di buono aveva lasciato intuire in passato con una guida sicura per la serie HBO, in scrittura quanto in regia e in una costruzione generale che usa anche la musica e la selezione delle canzoni, a partire da Bury a Friend di Billie Eilish che fa da sfondo alla suggestiva opening, per accompagnare il racconto. Una ventata di freschezza che serviva per rinnovare True Detective dopo il folgorante debutto, ma aveva faticato a ripetersi con la stessa potenza. La Lopez riesce infatti a far sua la serie e il suo impianto narrativo e portarla su strade diverse, in equilibrio tra attenzione alle anime di Ennis e i suoi misteri, confermandosi firma da tener d'occhio nel panorama cinematografico e seriale contemporaneo.

Conclusioni

Non perfetta, ma potente ed efficace, True Detective - Night Country riesce a riprendere l’eredità di una serie che aveva debuttato con tale potenza e portarla su territori nuovi. Lo fa grazie a un’ambientazione che rappresenta un valore aggiunto sia dal punto di vista visivo che tematico, a un cast di buon livello capeggiato da una Jodie Foster a fuoco, ma anche e soprattutto alla guida di Issa Lopez, che sostituisce Nic Pizzolatto come showrunner e si occupa della scrittura e regia di tutti gli episodi. Abbiamo apprezzato l’equilibrio con cui le storie dei personaggi di Ennis si muovono parallelamente al mistero, ma consapevoli che proprio questo aspetto può deludere chi è interessato soprattutto alla tensione, che arriva potente ma a fiammate, e alla natura crime pura e semplice.

Movieplayer.it
3.5/5

Perché ci piace

  • L’ambientazione, suggestiva, opprimente, affascinante e inquietante.
  • Issa Lopez, la showrunner che sostituisce con sicurezza Nic Pizzalatto.
  • Jodie Foster e il cast, in parte e capace di sviluppare il lavoro sui personaggi voluto dall’autrice.
  • Lo spazio dato alla comunità di Ennis, che completa l’ambientazione e fornisce uno spaccato della comunità…

Cosa non va

  • … ma diluisce la tensione e può rappresentare un problema per chi è interessato solo alla componente misteriosa della serie.