Tredici 4, la recensione: la stagione finale mette fine ai tormenti dei protagonisti

La recensione di Tredici 4: chiude il teen drama più drammatico e controverso di Netflix all'insegna dell'ansia.

13Rw 409 Unit 00594R
Tredici: i protagonisti in una scena della quarta stagione

La parola d'ordine per approcciarsi alla recensione di Tredici 4 è ansia. Il venire a patti con gli archi narrativi di tutti i protagonisti che nell'arco delle stagioni hanno composto il teen drama Netflix ha costretto gli autori a forzare la mano per poter così chiudere la serie senza lasciare punti in sospeso, necessari invece per tenere con il fiato sospeso i fan fino alla stagione successiva.
Avevamo chiuso la stagione 3 con la scoperta di chi era stato a uccidere Bryce Walker o più precisamente, a lasciarlo morire e lasciavamo nelle mani di Ani la narrazione di quanto complottato da lei e i suoi amici per scagionare Clay e incastrare per l'omicidio, Monty, responsabile dello stupro di Tyler e per questo ucciso in carcere.

Winston, compagno illecito di Monty era però in sua compagnia la notte della morte di Bryce e rimane colui che sa che Ani ha mentito alla polizia e Clay, Justin, Alex e i gli altri sono tutti in combutta per coprire i fatti realmente accaduti. Inizia dal cliffhanger della terza stagione, Tredici 4 e va subito a concentrarsi su Clay, ancora una volta quello che più di tutti sente il peso del mondo sulle sue spalle, le colpe di tutti e anche il compito di salvare tutti. Questa volta Clay però sembra essere arrivato al capolinea e, bersaglio degli amici di Monty che qualcosa stanno fiutando, cade vorticosamente in una spirale tra esaurimento nervoso e attacchi di panico. Attorno a lui gli altri si sono incastrati nei ruoli che si sono affibbiati addosso lungo quegli anni difficili di adolescenza e nessuno, neppure Justin appena uscito dal rehab, sembra riuscire a spiccare il volo.

Tredici 4 tenta con tutte le sue forze di riprendersi quanto guadagnato con quella vecchia idea geniale del suicidio di Hannah Baker e il racconto delle 13 ragioni per cui lo ha fatto, che avevano aperto la porta sulla strada più oscura che l'adolescenza possa prendere. Tenta e ritenta Tredici ma paga lo scotto di tutta quella carne sul fuoco messa a cuocere nelle precedenti stagioni che ora purtroppo rimane lì, avanzata e un po' indurita dall'attesa dovuta ai troppi antipasti.

Monty è stato incastrato

13Rw 410 Unit 09381R
Tredici: un'immagine della quarta stagione

Se non fosse stato chiaro dalla chiusura della terza stagione, è il pensiero dell'ingiusta accusa su Monty il motore dei tormenti della stagione finale di Tredici. Una scritta rossa sulle porte della Liberty High lo dice chiaramente e lo rivela anche a chi non lo sapeva: "Monty è stato incastrato". Ancora una volta il dubbio si insinua, il grande segreto che il gruppo di amici-non-amici conserva è diventato un'onda di angoscia, sospetti e ricadute. Tredici si concentra sulle manifestazioni più forti del carattere di ognuno dei suoi personaggi e ne accentua forze e debolezze. Ani è sempre più attenta ad essere colei che guida tutti, Clay affoga nel senso di colpa, Jess, lasciata da Justin che cerca di farcela da solo senza droghe, si concentra sul sembrare la più forte a tutti i costi mentre Tyler e Alex sembrano voler provare ad abbandonarsi a nuovi sviluppi delle loro storie di vita vissute sempre un po' a metà. Anche per chi aveva seguito tutte le loro vicende però, il carico di tormenti assegnato ad ognuno dei personaggi sembra troppo e ci si deve armare di tanta curiosità per poter continuare.

Incubi e allucinazioni

13Rw 401 Unit 03262R
Tredici:una scena della quarta stagione

Chi ha seguito tutte le stagioni di Tredici ricorda che dalla seconda in poi, le allucinazioni sono diventate man mano la modalità preferita dallo show per portare alla luce le lotte interiori dei suoi personaggi. Clay (Dylan Minnette), da sempre il più protagonista, ha collezionato numerose apparizioni della sua amata Hannah Baker ed ora, a sua disposizione, un ventaglio di manifestazioni e incubi popolati da quei compagni di scuola scomparsi, alla cui morte pensa di aver contribuito seppur solo tacendo. E man mano che la dimensione onirica della vita di Clay prende il posto di quella reale, ci si chiede, come era successo in passato nella serie, se non sia già troppo, se lo show per non lasciarsi niente alle spalle non abbia voluto strafare ancora una volta, sovraccaricando tutto, coinvolgendoci in quel respiro affannato di cui faremmo volentieri a meno.

Attraversare l'ansia

13Rw 405 Unit 02728R
Tredici: una foto di scena della stagione 4

Pur non essendo l'unico ad essere preda di chi vuole svelare il mistero della morte di Bryce Walker,Clay Jensen è colui che non riesce a proseguire cn la sua vita. Nelle continue sedute con uno psicologo che ha l'aria di aver capito tutto e dà speranza, capisce finalmente che l'unico modo per superare gli inevitabili attacchi di panico, l'esaurimento nervoso immininente, è attraversare l'ansia. Purtroppo però l'esperienza del liceo e il Liberty High in particolare ha in mente altri piani per lui e gli altri allievi e nessuno sembra intenzionato a voler far vivere a questi ragazzi un'adolescenza normale, fatta di normali piccoli drammi. Si vive ogni cosa come se si fosse sotto acidi, esasperata, esagitata, senza tregua, non si dorme, non ci si bacia, non si fa l'amore e nessuno può rilassarsi.

Le armi

13Rw 407 Unit 00714R
Tredici: un'immagine della quarta stagione della serie Netflix

A proposito di troppa carne sul fuoco, un tema così caldo come quello delle sparatorie nei licei tirato in ballo in maniera così estrema e bisogna dire, originale, non poteva certo essere lasciato così, li nel dimenticatoio. Ed ecco che quel mass shooting ad opera di Tyler, sventato nelle intenzioni da un coraggioso Clay riecheggia nella mente di tutti quando un pericolo simile bussa alla porta. Sarà proprio Tyler a fare un discorso sulla fascinazione per le armi che coinvolge negli Stati Uniti soprattutto i giovanissimi. Bisogna ammettere che Tredici si è sempre distinta per la maniera che potremmo definire quasi violenta con cui ha sempre professato le sue intenzioni educative e preventive. Uno dei punti più alti di questa quarta stagione e che gli permette di alzare nuovamente l'attenzione e la stima dello spettatore, è l'attacco ben chiaro all'utilizzo della forza, della pressione e dell'ansia per combattere la violenza dilagante tra i giovani. Le armi a scuola non sono la soluzione. Tredici lo afferma chiaramente.

Gli adulti

Gli adulti nella stagione finale di Tredici sembrano quasi tornare di moda nella loro funzione di salvataggio e questo fa ben sperare. Nelle stagioni precedenti, nessuno dei "grandi" era riuscito a prevenire nulla, a capire cosa stesse succedendo nelle vite dei loro figli. Quelli a cui era andata peggio erano stati in primis i genitori di Hannah Baker e a seguire quelli di Bryce Walker. In Tredici 4 invece la sensazione è che gli adulti osservino pronti per agire, muovano o smuovano un po' le acque per accogliere i loro figli nella redenzione, nelle piccole confessioni. I genitori provano a fare i genitori e i figli decidono finalmente che è ora di fare i figli. Se c'è una lezione per grandi e piccoli in questa quarta stagione è che bisogna incontrarsi a metà strada.

Combattere l'adolescenza

13 Reasons Why: Dylan Minnette in una foto della serie
13 Reasons Why: Dylan Minnette in una foto della serie

Dall'adolescenza e dal liceo si può uscire, si può sopravvivere: questo è il messaggio chiaro di Tredici. I nostri protagonisti vogliono riprendersi ciò che hanno quasi perso definitivamente: le cose normali, il ballo della scuola, l'incoronazione del re e la regina del prom. Combattere l'adolescenza per poterla finalmente vivere a pieno. Ridiventare ragazzini e smettere di giocare a fare gli adulti. Peccato che la serie non abbia voluto in queste 4 stagioni accettare questo consiglio e che gli autori abbiano voluto un po' troppo giocare a fare gli Shonda Rhimes senza però riuscire a districarsi dalla matassa delle troppe storie da raccontare. La virtù sta sempre nel mezzo e bisogna trarre da Tredici l'unico insegnamento possibile: l'adolescenza non si supera mai veramente ma si può sopravvivere a essa.

Conclusioni

A fine recensione di Tredici 4, pur dando il giusto merito alla serie per aver trattato con la giusta serietà le problematiche che affliggono la moderna adolescenza, ci dispiace constatare che allontandandosi sempre più dall’idea originale della prima stagione, ha perso potenza nell’andare avanti. La stagione finale fatica a completare con soddisfazione tutti gli archi narrativi dei suoi personaggi e segue un’andatura di alti e bassi lasciandoci in preda ad ansia continua con pochi momenti di riflessione o aria nostalgica. A Tredici rimane il primato di aver donato nuovo lustro al teen drama.

Movieplayer.it
3.0/5

Perché ci piace

  • Riprende i temi caldi che l’hanno resa celebre e li riaffronta con la giusta attenzione. 
  • Ci insegna che adolescenti e adulti dovrebbero provare a incontrarsi a metà strada.

Cosa non va

  • Non riesce a sviluppare bene gli archi narrativi dei suoi protagonisti.
  • Si perde nuovamente in una trama intricata che comunica ansia.