Tramps: quando il crimine mette in moto l'amore

Mescolando più generi e seminando umorismo, Adam Leon esprime la dolcezza di un'avventura romantica decisamente molto convenzionale.

Tramps: Callum Turner e Grace Van Patten in una scena del film
Tramps: Callum Turner e Grace Van Patten in una scena del film

Quando un affare losco può tramutarsi in una genuina storia d'amore. E' il cuore, se non quello che ricalca sotto la superficie di un film dagli sviluppi rapidi e dinamici, l'anima più 'criminale' del secondo lungometraggio di Adam Leon tornato quattro anni dopo Gimme the Loot. Perché Tramps è prima di tutto un piccolo on the road romantico, di quelli dotati di una dolcezza innata che minuto dopo minuto entra sempre più in collisione con due vite in via di definizione. Due universi agli antipodi ma all'inseguimento di una valigetta che custodisce un contenuto 'misterioso' e prezioso: forse, anche il germe di un possibile nuovo inizio. Lasciando che l'intreccio dissipi il pretesto narrativo, la musica folk i prolungati silenzi, la spensieratezza della gioventù ogni possibile dramma delittuoso. Come al cospetto di un'assolata giornata di primavera.

Danny (Callum Turner) è un giovane aspirante cuoco. Un giorno però il fratello gli chiede di completare uno sporco lavoro per suo conto. Il piano è molto semplice: prendere una valigetta da un'autista, Ellie (Grace Van Patten), andare a un appuntamento e scambiare la valigetta con un'altra. Ma Danny prende la borsa sbagliata e si ritrova a vagare, insieme a Ellie, per l'underground di New York per ritrovare la valigetta giusta. Così decidono di attraversare tutta la città con ogni mezzo, mentre la verità sulle loro vite viene a galla e forse un'attrazione reciproca irrompe nei loro sguardi.

La chimica degli opposti

Roma 2016: il regista Adam Leon e Grace Van Patten al photocall di Tramps
Roma 2016: il regista Adam Leon e Grace Van Patten al photocall di Tramps

Tra maldestro heist-movie ed amabile commedia sugli imprevisti, in Tramps si muove allora un film gravido di sentimenti quanto affidato alle tinte indie e delicate di una breve gita 'fuori porta'. Al di là di una sceneggiatura che non è certo un esercizio di bravura (anzi, che nemmeno si oppone ai molti buchi della trama), Leon opta invece per le note di una melodia vorticosa dove l'amore arriva, seppur prevedibile, con freschezza emotiva. E se il tempo ha fretta di scorrere (condensato nei suoi 80 minuti di durata), ad aprirsi l'uno all'altra c'è una delicatezza inaspettata: che attrae i corpi e ne libera i sorrisi, o ancora, scomoda grandi classici senza mai concedersi momenti di stanca. Questo grazie ai volti freschi di Grace Van Patten (bellissima) e Cullen Turner (dinoccolato e un po' imbranato), splendidi protagonisti dal brio contagioso fino a ritagliarsi una scoppiettante alchimia. Scena dopo scena, in un'alternanza reciproca e lungo archetipi basilari ma imprevedibili; tanto da regalare una coppia cinematografica perfetta. Immersi ora nelle problematiche familiari ora nel thriller urbano, fra i più strampalati angoli dell'underground newyorchese.

Roma 2016: una sorridente Grace Van Patten al photocall di Tramps
Roma 2016: una sorridente Grace Van Patten al photocall di Tramps

Cinema sui generis tutto da apprezzare, Tramps trova infine nel giusto compromesso la capacità di estirpare dal crime-movie qualsivoglia violenza. Nondimeno legando all'idea del sogno d'amore un'andatura strisciante, tesa e protesa a creare twist dalla vibrazione costante. Per un'opera schietta e godibile, vuoi consapevole nel prefiggersi un'unica semplice missione: usare la purezza del sentimento per far innamorare ogni vasta fetta del suo pubblico.

Movieplayer.it

2.5/5