Recensione La classe - Entre les murs (2008)

Cantet ha fatto un'avventura dello spirito che ha la forza spaventosa di un poliziesco e la lucidità abbagliante di una nuova e tutt'altro che ecclesiastica parabola biblica.

Tra le mura scolastiche

La parola è la nuova action. E la suspense si ottiene adesso a tavola (Cous Cous) o sui banchi di scuola. Nel giro di pochi mesi, la Francia ha fatto i due thriller più emozionanti e sconvolgenti di tutti i thriller degli ultimi anni. E Cantet, dopo Kechiche, ha spinto il realismo nei vasi sanguigni di una tensione quasi insopportabile. E non perché verosimile (i conti con la verosimiglianza devono stare altrove, oggi, e la critica non dovrebbe più farsene carico): Entre les murs è imbarazzante per la sua umanità sfacciata, per il rincorrersi incrociato di volti e sguardi che sembra invocare il vero più del vero; e ci rendiamo conto - vergognandocene - che questa verità cosmopolita e questa eterogeneità razziale sono paradossalmente troppo lontane e impraticabili. Entre les murs vive di scambi, di leggi ingovernabili e di priorità odiose; però mette in soggezione per lo sforzo di una generosità morale che non chiude gli occhi di fronte all'oggi. Non è un film conciliato e non è un film nichilista; è un racconto con persone, e questo dovrebbe bastare, tutto considerato. A Cantet non interessano vincitori e vinti, e la sfida non è tra il professore e i suoi allievi: è in gioco l'elaborazione di uno sguardo e di un pensiero che si fondino su un'idea laica dell'insegnamento e dell'apprendimento.

L'educazione è la via per la conoscenza del mondo e di se stessi, ma Entre les murs fa di più, lascia che tutti diano e che tutti (ap)prendano. In questo modo, la società finalmente si appiana, smussa gli angoli, da piramidale si fa comunemente diversificata, dove ognuno ha la sua ragione (d'essere, di parola, di offerta), e ognuno può chiamarsi opportunamente uomo. Cantet ha fatto un'avventura dello spirito che ha la forza spaventosa di un poliziesco e la lucidità abbagliante di una nuova e tutt'altro che ecclesiastica parabola biblica. Entre les murs sa caricarsi di impegni che valgono al pari di leggi, e che non rispondono per fortuna ad ogni dubbio: fino a che punto vivere la scuola (da entrambe le parti, cioè maestri e alunni) può pretendere lo svelamento dell'intimità a fini educativi? È un film che sembra duri cinque minuti e che dovrebbe durare cinque, dieci ore; è un film che finisce e vorresti ricominciasse, che corre a perdifiato stando fermo entre le murs, che fa tremare e che lascia attoniti per la bontà intellettuale. Entre les murs di Laurent Cantet è un capolavoro.