Tra Ficarra e Picone Anche se è amore non si vede

Dopo il successo de La matassa, il duo comico più famoso di Zelig torna dietro la macchina da presa con una commedia sentimentale degli equivoci accanto a Ambra Angiolini, Sascha Zacharias e Diane Fleri

Tutto ha inizio in un villaggio turistico di Taormina nel 1993. A quel tempo Salvatore lavorava come animatore mentre Valentino era un vacanziere con velleità d'intrattenitore. Così, circondati dalle bellezze di una Sicilia antica e imponente, i due si trovano artisticamente sulla stessa lunghezza d'onda e, in modo del tutto inaspettato, danno vita agli albori di una delle coppie più note del cabaret moderno: Ficarra e Picone. Lontani dall'esser "nati stanchi", come i protagonisti di un loro celebre sketch cui si deve anche la prima omonima esperienza cinematografica nel 2003, i due si esibiscono in vari teatri d'Italia fino ad approdare alla televisione. Certo, il grande successo di pubblico è ancora lontano eppure già si profila lo stile di quella comicità capace di conquistare il palcoscenico di Zelig dalla sesta edizione televisiva in poi. Da quel momento Ficarra e Picone diventano un must irrinunciabile della trasmissione, ma i "Fratelli corner" non si accontentano di conquistare solo il piccolo schermo. Dal teatro (In tre sull'arca di Noè, Sono cose che capitano, Apriti cielo), passando per il Festival di Sanremo, la coppia punta direttamente al grande schermo per dimostrare che il loro modo d'interpretare il cabaret è in grado di adattarsi ad un linguaggio artistico più complesso come quello cinematografico. Da questa volontà d'intenti artistici nascono nel 2007 Il 7 e l'8 e La matassa nel 2009, successi di botteghino capaci di compiacere anche la critica e che sprona i due a tornare dietro la macchina da presa con il nuovo Anche se è amore non si vede. Distribuito da Medusa dal 23 novembre, il film racconta le avventure/disavventure di due amici e soci che, opposti per natura e attitudini amorose, decidono di "intervenire" l'uno nella condizione sentimentale dell'altro senza avere il coraggio di rivelare chiaramente i particolari dei loro piani decisamente poco machiavellici. Ad aiutare Ficarra e Picone a rendere ancora più comicamente intricato quest'intreccio fatto di sottintesi e malintesi, tre figure femminili centrali interpretate da Ambra Angiolini, fidanzata sull'orlo di una crisi di nervi, Sascha Zacharias, guida turistica con la passione per l'Africa e Diane Fleri, amica d'infanzia ma non troppo.

Dopo le esperienze positive de Il 7 e L'8 e La matassa con Anche se amore non si vede avete realizzato una commedia sentimentale con chiari riferimenti alla tradizione britannica senza rinunciare ai più italici spaghetti western e alle scazzottate alla Bud Spencer. Qual'è il genere che vi ha maggiormente ispirato come autori e che amate come spettatori? Salvatore Ficarra : In modo assoluto la commedia italiana, ma abbiamo un amore particolare anche per i film di Sergio Leone. Del suo stile cinematografico è caratteristico soprattutto il modo in cui sapeva prendersi gioco anche delle situazioni più serie. Per questo motivo, quando iniziamo una nuova avventura, non riusciamo a prescindere da lui e dal suo lavoro.

Dietro la forma di un racconto d'amore leggero, però, avete nascosto un sottotesto più importante che parla, sempre in toni scanzonati, di un'Italia costantemente in declino e in rischio d'estinzione... Salvatore Ficarra:Sembra qualunquista dirlo, ma è assolutamente vero. In Italia c'è stato un declino culturale spaventoso. Ricordo che quando ero piccolo dovevamo subirci il politichese delle infinite tribune parlamentari, ma oggi, in nome della semplificazione, abbiamo raggiunto livelli inaccettabili da parte dei nostri governanti. Perché quando si arriva al rutto e al dito medio come espressione della propria autorità credo che sia veramente troppo. Oggi come oggi i politici fanno concorrenza ai comici in modo incredibilmente scorretto. Con grande fatica cerchiamo di esportare la commedia italiana in un panorama internazionale, mentre loro, senza problemi, riescono a far ridere l'intero Parlamento Europeo.
Valentino Picone: Per descrivere questo momento voglio citare Eduardo De Filippo che in Napoli Milionaria! attribuiva la decadenza del paese alla guerra appena finita. Noi non siamo passati attraverso un conflitto armato ma è un fatto che la macerie ci sono e si vedono. In questi anni abbiamo assistito a spettacoli impensabili, ministri che hanno insultato pubblicamente i precari e capi di stato che hanno deriso i giornalisti. Cose del genere non le ho mai viste nemmeno in Uganda, direbbe Gaber. A conti fatti è stata una guerra a tutti gli effetti. Ora cosa ci aspetta? Una sorta di normalità, spero.

Tornando ad argomenti strettamente artistici, la coppia Ficarra e Picone è riuscita in questi anni a trovare un linguaggio cinematografico indipendente da quello televisivo. Come siete riuscite ad evitare i pericoli della riproduzione ossessiva della maschera comica? Valentino Picone: La storia deve avere la precedenza su tutto, per questo è fondamentale affidarsi ad un team di ottimi scrittori per creare un ambiente narrativo in cui muoversi agevolmente. Successivamente Salvo ed io aggiungiamo caratteristiche tipiche delle nostre personalità che ci permettono di riproporre il nostro stile senza cadere nella ripetizione maniacale dello sketch.

Anche se è amore non si vede è una commedia romantica basata sugli equivoci amorosi che coinvolgono soprattutto la coppia formata da Valentino e Gisella. Lui, innamorato ossessivo, induce la sua fidanzata a lasciarlo per non rischiare una crisi di nervi ma, non avendo il coraggio di ferirlo, Gisella incarica l'amico Salvo di prepararlo al triste evento. Come vi comportereste se vi trovaste nei panni dei vostri personaggi? Incarichereste qualcuno o affrontereste la situazione? Valentino Picone: Salvo non lo sa, ma io sto frequentando un altro comico.
Salvatore Ficarra: Per quanto mi riguarda voglio lasciare Valentino personalmente. Devo dargli io questo dolore. Anzi, prima ho intenzione di passare con lui molto tempo, così che il dispiacere sia ancora più grande.
Ambra Angiolini: Cosa farei io nei panni di Gisella? Sicuramente aspetterei che fosse lui a lasciarmi. Perché prendere per forza una decisione, tanto, prima o poi, la situazione si deteriora da sola.

Altro tema centrale del film è l'annosa questione dell'amicizia che si trasforma in amore. Qual è la vostra opinione a riguardo? Diane Fleri: Per me è la cosa più bella che possa accadere. Ti conosci già, non crei stereotipi inutili e si supera facilmente una quantità infinita di fasi imbarazzanti, visto che si è già molto intimi.
Ambra Angiolini: Più che altro voglio sperare nell'amore che si trasforma in amicizia, soprattutto quando si affronta la fine di un rapporto. Certo non è un processo semplice ma conosco delle persone che sono riuscite a raggiungere questo traguardo. Oggi, possono raccontarsi senza dolore, ma con grande amore, le loro situazioni sentimentali attuali. E' una specie di miracolo, ma mettere a tacere risentimenti e rancori nel nome di un diverso tipo di amore è il risultato migliore in cui anelare.
Salvatore Ficarra: Io preferisco mantenere una certa distanza. Ci vuole veramente poco perché l'amica diventi fidanzata, la fidanzata si trasformi in moglie ed ecco che in un attimo si fa l'amore con i parenti. Per quanto mi riguarda io abbraccio la filosofia di Troisi, secondo cui la donna ideale è sempre quella degli altri.