Toy Story 3: Jon Warner ci racconta il passaggio dal film al gioco

Abbiamo incontrato Jon Warner, senior producer della Avalanche, la software house responsabile della conversione di Toy Story 3 dal film al videogame.

Film dopo film, la Pixar è diventata il metronomo che ha scandito il ritmo dell'evoluzione dell'animazione occidentale, lo studio che più di tutti ha saputo varcare i confini del suo genere, imponendo la sua visione ed il suo stile. Un cammino iniziato quindici anni fa con Toy Story e che il mese prossimo, il 7 luglio, proprio a quei giocattoli, a Woody, Buzz ed i loro compagni d'avventura, fa ritorno in Toy Story 3 - La grande fuga.
Un appuntamento a lungo atteso che viene anticipato ed amplificato dall'uscita dell'omonimo videogame prodotto da Avelanche Software e pubblicato il 25 giugno, un gioco che si concentra sull'intero universo di Toy Story, senza limitarsi al solo terzo capitolo e coinvolgendo anche gli appassionati di lunga data della saga targata Pixar, e che si compone di due modalità separate, una Story Mode ed una Toy Box Mode.
A presentare il prodotto alla stampa negli studi Disney di Milano è stato Jon Warner, senior producer di Avalanche, che ha anche descritto il primo approccio con il film, datato 2007: "Ero spaventato, perché alla mia destra avevo il mio capo e alla mia sinistra John Lasseter in persona, ma quando si è riaccesa la luce mi sono subito reso conto di aver vissuto un'esperienza magica."
In attesa di condividere la sua emozione nelle sale guardando il film, o nei nostri salotti giocando con Toy Story 3: La Grande Fuga - Il Videogame, ci siamo fatti raccontare dallo stesso Warner il processo creativo che è stato la base del loro lavoro di adattamento.

Dal film al gioco: un suo giudizio su Toy Story 3 La Grande Fuga film e qualche anticipazione succulenta sul videogame. Come sarà il videogioco?
Il film è fantastico, un'esperienza davvero molto forte. Ci siamo divertiti tantissimo a creare il videogame, ma abbiamo lavorato soprattutto affinchè questo si staccasse dalla trama originale del film poichè non saremmo mai stati all'altezza della Pixar. Credo che il gioco ti dia l'opportunità di vivere non solo le cose che si vedono nel film, ma ti permetta anche di esplorare l'intero universo Toy Story. Nel gioco ci sono ambientazioni che nel film sono appena accennate o addirittura non ci sono. Ad esempio nel film la cantina di Andy è una sequenza molto breve, ma nel videogame abbiamo deciso di ambientarvi un intero livello di gioco. Ci sono poi anche omaggi a Toy Story 2 come ad esempio il videogame dedicato a Buzz Lightyear. Ed infine con la modalità "Scatola di Giocattoli" siamo riusciti a rendere tutto perfettamente personalizzabile ed interattivo.

Che punti di forza avete individuato nel nuovo film Pixar? Cosa ha costituito l'ossatura del gioco?
Credo che i punti di maggiore interesse siano i nuovi personaggi. Il Sunnyside Decker, dove si incontrano i nuovi personaggi è un ottimo luogo dove sviluppare il gioco. Inoltre il videogame inizia con i giocatori che hanno la piena libertà di girovagare nell'intero universo Toy Story.

In alcune interviste ha dichiarato che il videogame di Toy Story 3 - La Grande Fuga non è il 'solito' videogioco che ci si aspetta quando si crea a partire da un film. In cosa si differenzia dai giochi cosiddetti Tie-in?
Abbiamo voluto realizzare qualcosa di davvero nuovo, forse qualcosa che i giocatori non si aspettano da un videogame nato da una trasposizione cinematografica. Poi la modalità "Scatola di Giocattoli" cambia totalmente la prospettiva di gioco, permettendo ai giocatori di rendere l'universo Toy Story il proprio e unico universo secondo i propri gusti personali. "La Scatola di Giocattoli" permette ai giocatori di divertirsi con i giocattoli di Andy, immergendosi in un mondo di giocattoli totalmente senza limiti. Chiediamo ai giocatori di portare la propria creatività e immaginazione all'interno del videogame e di giocare con tutti i giocattoli presenti nel gioco nella maniera in cui più si desidera. Attraverso questa modalità i giocatori potranno personalizzare tutto ciò che li circonda: i personaggi, gli edifici, gli scenari, i mezzi di trasporto rendendo così la propria partita unica. Se un amico viene a vedere quello che stai facendo nel gioco, sicuramente sarà differente da quello che sta facendo lui.

Si parte dal film e attraverso il gioco si potranno creare scenari, personaggi e situazioni diverse, ci sono gli spunti per un Toy Story 4 secondo lei? Toy Story è un luogo ideale dove ambientare un videogame. I personaggi sono meravigliosi, i luoghi divertenti. E perchè no, sarebbe davvero fantastico iniziare già a pensare ad un nuovo capitolo di Toy Story.

Che collaborazione avete ottenuto dalla Pixar per poter lavorare al gioco mentre il film era ancora in lavorazione?
Abbiamo lavorato a strettissimo contatto con Pixar, ma solo a livello di consulenze. Non è stato un rapporto in cui loro controllavano il nostro lavoro, è stato un continuo scambio di idee e suggerimenti e ci sono stati decisamente utili anche nello sviluppo della modalità "Scatola di Giocattoli". È stata un'esperienza creativa davvero meravigliosa. Qualche volta ci hanno aiutato a capire come sarebbe stato il film. Per esempio la sequenza del treno è stata una delle ultime ad essere realizzate, mentre nel videogame è il primo livello di gioco.

C'è stata una squadra di animatori e/o tecnici che ha lavorato sia al gioco che al film o è stato tutto sempre separato?
Abbiamo mandato i nostri disegnatori nei loro studi affinchè potessero controllare le animazioni di Woody, Buzz e Jessie e potessero renderle identiche a quelle del film. Ci siamo consultati anche con Jason Kats, responsabile della storia per Toy Story 3 ed assieme abbiamo rivisto tutta la trama del videogame. Alla fine della lavorazione siamo riusciti ad ottenere un videogioco che sembra un vero film. Insomma, le nostre due esperienze, quelle della Pixar e le nostre, si sono unite per creare un prodotto unico e fantastico.

Il cast originale del film ha prestato le voci anche ai personaggi del videogame? Quali attori figureranno nel cast del vostro prodotto?
Sì, come nella versione Americana gli star talent prestano la voce al videogame, anche in quella italiana i doppiatori italiani hanno reso il gioco un prodotto unico anche per il mercato italiano.

I giochi di derivazione cinematografica hanno sempre avuto risultati altalenanti, in che modo la vostra esperienza nel campo vi aiuta nell'avvicinarvi ad un nuovo progetto?
Ci sono cose che uno sviluppatore può fare, altre sono al di fuori del proprio controllo. Ad esempio nel cinema esiste una release date che deve essere rispettata. Quello che noi abbiamo potuto fare, da parte nostra, è mantenere sempre un'altissima qualità nei dettagli. Solo quando abbiamo reputato che questa qualità fosse soddisfacente abbiamo consegnato il prodotto. Per esempio durante lo sviluppo della "Scatola di Giocattoli" ci siamo concentrati tantissimo sui dettagli poichè sapevamo sarebbe stato uno degli elementi più divertenti del videogame. In realtà abbiamo cercato di realizzare qualcosa che divertisse prima noi che il pubblico poichè se tu ti diverti a giocare con un prodotto che stai creando, sicuramente anche il pubblico si divertirà.

Qual è il suo videogame attuale preferito in assoluto e quello grazie al quale ha deciso di intraprendere questa carriera?
Io sono cresciuto con La Leggenda di Zelda. Questo gioco mi ha regalato emozioni uniche: la possibilità infinita di esplorare zone, fare missioni di altissimo livello. Insomma per me giocare a Zelda è stata un'emozione totalizzante che mi ha portato a dire: "Sì, io voglio fare videogame".

Può dirci se sta lavorando a qualche altra trasposizione cine-videoludica?
In realtà sì, sto lavorando già ad un prodotto Pixar che uscirà nel 2012... ma non posso dire nulla a riguardo!