Thor e il Ragnarok: come cambierà il Marvel Cinematic Universe?

Alla luce degli eventi del film di Taika Waititi, ecco le nostre ipotesi sulla prosecuzione del franchise "nordico" della Marvel e sul suo ruolo nel contesto dell'universo narrativo espanso.

Thor: Ragnarok, una nuova foto scattata sul set
Thor: Ragnarok, una nuova foto scattata sul set

Durante la lavorazione di Thor: Ragnarok, il film con cui il regista Taika Waititi si è proposto di reinventare le avventure cinematografiche del dio del tuono, il produttore Kevin Feige si era pronunciato sull'impatto a lungo termine che il film avrebbe avuto sul Marvel Cinematic Universe, da Avengers: Infinity War in poi, paragonandolo a Captain America: The Winter Soldier. Quest'ultimo, terzo dei sei film della Fase Due, si è chiuso con lo smantellamento dello S.H.I.E.L.D., l'agenzia che aveva portato alla formazione degli Avengers, creando una serie di eventi che ancora adesso stanno influenzando la parte terrestre del MCU (vedi Captain America: Civil War e lo statuto fuorilegge di Steve Rogers). Secondo Feige, Ragnarok avrebbe lo stesso impatto sulla Fase Tre e sui film futuri del franchise, in particolare la componente legata al pantheon cosmico. Dopo aver visto il film, ecco le nostre considerazioni su ciò che potrebbe accadere.
N.B. Questo articolo contiene spoiler, e si sconsiglia la lettura a chi non ha visto Ragnarok.

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Thor: Ragnarok, Chris Hemsworth in un momento del film
Thor: Ragnarok, Chris Hemsworth in un momento del film

L'erede al trono

Ragnarok (termine che, nella mitologia scandinava, indica la fine del mondo e la sua successiva rinascita) mette in crisi il pantheon della Marvel fin dall'inizio, con la morte di Odino, lasciando un vuoto nell'equilibrio di potere asgardiano che Thor, dopo anni di riluttanza, accetta dopo la distruzione del suo luogo natio. Il dio del tuono, la cui generale spensieratezza nei film precedenti era dovuta anche al suo non volersi assumere una responsabilità come quella del padre, è ora pienamente cosciente del potere che detiene (in una conversazione onirica con Odino, Thor afferma di non essere potente quanto il genitore, al che il padre degli dei risponde "No, lo sei molto di più"), ed è pronto ad affrontare questa nuova sfida che lo ha già segnato emotivamente e fisicamente (anche lui, come il padre, è ora senza un occhio). Ma il fardello del dover regnare su tutto un popolo può avere conseguenze nefaste, come si è potuto vedere nei fumetti in circostanze simili: durante la gestione di Dan Jurgens, nel 2001, le nuove responsabilità del dio del tuono l'hanno reso praticamente un tiranno e portato in conflitto con gli esseri umani inclusi i suoi amici Avengers, costringendolo poi ad annullare gli eventi in questione tramite un viaggio nel tempo.

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Thor: Ragnarok, Idris Elba in una scena del film
Thor: Ragnarok, Idris Elba in una scena del film

Questa storyline è legata a doppio filo alla questione della nuova Asgard: come affermato da Heimdall, la patria di Thor non è un luogo bensì un popolo, ma ciò non toglie che sia necessario far vivere da qualche parte tutti i sudditi. Al termine di Ragnarok il nuovo sovrano suggerisce di andare sulla Terra, ricollegandosi nuovamente alle storie di Jurgens, dove la reggia di Odino si manifesta sopra New York per suggellare la dominazione degli umani da parte del dio del tuono (con tanto di vero e proprio culto religioso e la richiesta di rendere il giovedì - Thursday, ossia il giorno di Thor - festivo), ma anche alla gestione di J. Michael Straczynski, dove Asgard viene ricostruita sopra la città di Broxton, nell'Oklahoma. Un evento che, qualora si verificasse nel Marvel Cinematic Universe, potrebbe avere effetti negativi visti i rapporti più tesi che mai tra i governi internazionali e tutti gli essere dotati di superpoteri. E qui, per risolvere la situazione, potrebbe tornare utile un possibile ritorno in scena di Odino, la cui resurrezione fa parte del ciclo di rinnovamento legato al Ragnarök.

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Nuovi inganni?

Thor: The Dark World, Chris Hemsworth col fratello Tom Hiddleston
Thor: The Dark World, Chris Hemsworth col fratello Tom Hiddleston

Dopo aver cercato di avere la meglio sul fratello per l'ennesima volta durante la permanenza su Sakaar, al termine di Ragnarok anche Loki sembra essere passato (almeno provvisoriamente) dalla parte dei buoni, in vista dell'esodo asgardiano sulla Terra (con annessi legittimi dubbi su come verrà accolta la sua presenza dagli Avengers). C'è anche il conto in sospeso con Thanos, che ha bisogno del Tesseract (custodito su Asgard e presumibilmente sottratto da Loki durante la battaglia finale contro le forze di Hela) per i suoi piani malvagi. Ammesso che il dio dell'inganno sopravviva agli eventi di Infinity War e il suo sequel, cosa non tanto scontata poiché un sacrificio (anti)eroico mostrerebbe anche a che punto il folle Titano sia una minaccia per tutti, quale sarà la sua posizione nella nuova società asgardiana? Difficilmente si adatterebbe a una vita da semplice suddito dopo secoli passati a ordire complotti di ogni tipo, e potrebbe seguire il consiglio datogli dal fratello e puntare ad altri mondi. E a tal proposito...

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Espansione cosmica

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Sappiamo già, tramite le dichiarazioni di James Gunn la scorsa primavera, che l'elemento cosmico del MCU avrà un ruolo importante nei prossimi anni, a cominciare da Guardiani della Galassia Vol. 3 che, sempre stando a Gunn, porrà le basi per gran parte di ciò che vedremo successivamente. Gli asgardiani potrebbero essere inclusi in tali piani, data l'esperienza intergalattica di Valkyria e i contatti già noti con individui come il Collezionista (il quale è anche parente del Gran Maestro). Kevin Feige ha inoltre confermato che il personaggio di Korg, interpretato da Taika Waititi, è incluso nei progetti a lungo termine, insieme al fido compagno d'avventure Miek (lo stesso Waititi ha inoltre detto di non essere contrario all'idea di realizzare un altro film su Thor, il che gli consentirebbe di esplorare ulteriormente gli elementi non terrestri del franchise).

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Personalità multiple... o no?

Thor: Ragnarok - un primo piano di Hulk in un'immagine del primo teaser
Thor: Ragnarok - un primo piano di Hulk in un'immagine del primo teaser

Dulcis in fundo, rimane aperta la questione di Hulk, personaggio che, stando alle dichiarazioni ufficiali dei diretti interessati, sarà protagonista di un arco narrativo specifico iniziato in Ragnarok e che verrà portato a compimento in Infinity War e il suo seguito ancora senza titolo ufficiale. Durante l'incontro con Thor su Sakaar, Bruce Banner ha affermato di essere stato effettivamente dominato dalla personalità di Hulk per due anni, anziché condividere il controllo del proprio corpo con lui come accaduto in The Avengers. Questo dettaglio ha conferito un certo peso drammatico alla scelta fatta dallo scienziato durante la battaglia finale su Asgard, poiché come ha spiegato lui stesso prima una nuova trasformazione potrebbe essere irreversibile (difatti dopo la sconfitta di Hela l'alter ego umano di Hulk rimane assente). Ma sarà sempre un Hulk impulsivo e di poche parole, o potremmo assistere ad altro? La personalità di Banner, pur restando intrappolata nel corpo verde del suo corrispettivo non umano, potrebbe in qualche modo formare un'alleanza con quella dell'Avenger più forte, dando vita a un ibrido che conserva i ricordi e l'intelligenza dello scienziato, sulla falsariga del Professore creato nei fumetti da Peter David (e forse intravisto in una forma preliminare alla fine di Avengers: Age of Ultron, dove Hulk dimostra di saper pilotare a sufficienza il Quinjet per risultare irreperibile). L'interrogativo ancora più grande riguarda però la possibilità di un nuovo lungometraggio interamente dedicato al personaggio: dopo il sequel di Infinity War, la situazione tra la Marvel e la Universal si sarà in qualche modo risolta? D'altronde il contratto di Mark Ruffalo prevede ancora un film dopo la conclusione dello scontro con Thanos...