The Walking Dead - Stagione 2, episodio 5: Chupacabra

La serie horror targata AMC giunge ad un quinto episodio che di nuovo, più che sull'azione, punta sull'approfondimento dei rapporti tra i protagonisti, con un'evoluzione narrativa comunque più che mai ricca di tensione.

Siamo giunti al quinto episodio, per questa (finora) fortunatissima seconda stagione di The Walking Dead: un episodio che già dal titolo (Chupacabra) suggerisce che l'obiettivo sarà puntato soprattutto sul personaggio di Daryl, carattere complesso che nel corso delle due stagioni ha subito un'interessante evoluzione; e che dai titoli di testa, che per la prima volta contemplano di nuovo il nome di Michael Rooker, suggerisce un ritorno, quello del fratello "cattivo" Merle, a lungo atteso e sempre rimandato dagli sceneggiatori. L'episodio si incaricherà in parte di smentire questa previsione, visto che il ritorno di Merle Dixon avverrà solo in un sogno dello stremato Daryl, ma l'apparizione del crudele fratello, e del suo sempre apprezzato interprete, si rivelerà comunque fondamentale per l'approfondimento del personaggio di Daryl, e anche per gli sviluppi narrativi dell'episodio stesso. I temi forti di questo quinto episodio, che ancora una volta punta le sua carte più sull'evoluzione dei rapporti tra i personaggi che sull'azione (anche qui poco presente) sono in effetti sostanzialmente tre: da un lato abbiamo proprio Daryl, con la prosecuzione della sua caparbia ricerca dell'ancora dispersa Sophia, dall'altro le rinnovate frizioni tra Rick e Shane, incentrate proprio sulla necessità o meno di proseguire in quella ricerca, e sul carattere ormai sempre più cinico del pensare e dell'agire del secondo, e infine l'esplicitarsi della tensione tra il gruppo di Rick e gli ospitanti della fattoria, con a capo un Hershel che appare sempre più dispotico e meno accondiscendente verso le esigenze del gruppo, e che con il cliffhanger finale rivelerà definitivamente tutta la sua instabilità e inaffidabilità.

Il cliffhanger di fine episodio, e il flashback o flash-forward iniziale, sembrano di fatto ormai un po' un marchio di fabbrica per questa seconda stagione: questa volta, l'episodio si apre con una suggestiva rievocazione dell'inizio del contagio, con uno Shane in fuga insieme a Lori e a Carl e un Rick dato ancora per morto, e con il crollo definitivo della fiducia nelle istituzioni umane, ben rappresentato dagli aerei militari che bombardano la città incuranti delle vite umane sacrificate. Un flashback che serve a introdurre il motivo, che l'episodio approfondirà più avanti, del deteriorarsi dei rapporti tra i due amici (che, prevediamo, giungerà al suo culmine quando Lori non potrà più nascondere di essere incinta): mentre Rick continua a mantenere, alla base del suo agire, motivazioni umane e non prive di una forte componente emotiva (che lo portano a non mollare la ricerca di Sophia) Shane ha ormai varcato, con l'uccisione di Otis, quella soglia al di là della quale c'è il puro cinismo, la semplice, "matematica" equazione della sopravvivenza: quanto carburante, quanto cibo, quante munizioni. Una consapevole virata dell'ex poliziotto verso una spietata pragmaticità, la stessa che tuttavia gli ha permesso di salvare la vita a Carl: il conflitto, appena nato, con un Rick invece più che mai deciso a non perdere la sua umanità, sarà certo reso da ciò ancora più problematico.
Nel frattempo, sotto i riflettori c'è soprattutto un Daryl ormai quasi ossessivamente votatosi alla ricerca di Sophia, che in una sua escursione tra i boschi incappa nell'apparizione del crudele fratello Merle, apparsogli dopo un incidente che gli aveva fatto perdere i sensi. Il Merle immaginato da Daryl è altrettanto sgradevole, e sprezzante, di quello reale: il suo atteggiamento rivela molto di quello che era stato, evidentemente, il rapporto tra i due fratelli precedente al contagio, con un Daryl costantemente dileggiato, gravato da un complesso di inferiorità e ridotto a uno stato di dipendenza da un Merle meschino e dispotico. Il chupacabra del titolo, mitico animale che Daryl sostiene di aver visto nei boschi, rappresenta un po' l'ingenuità di fondo del fratello più giovane, proprio quella da sempre dileggiata da Merle.
Nonostante, o forse proprio in virtù, del disprezzo di un fratello maggiore qui solo immaginato, Daryl riuscirà comunque a trovare la forza per sfuggire a una situazione potenzialmente mortale, con una grave ferita provocata da una sua freccia dopo una caduta e un'aggressione da parte di due zombi respinta un po' fortunosamente. La divertente, "rambistica" descrizione della sopravvivenza del personaggio tra i boschi rappresenta un po' la risposta alle sprezzanti parole di Merle, con una conclusione che fa capire che il personaggio avrà ancora molto da dire nel corso della serie: quel proiettile, sparato da una sempre più inaffidabile Andrea, che sfiora solo la testa di Daryl, finisce per "graziare" il personaggio per la seconda volta, ma provoca anche un ulteriore motivo di tensione con Hershel, ostile all'uso di armi nella sua proprietà. Proprio le tensioni con il proprietario della fattoria sono il terzo elemento forte su cui si regge questo Chupacabra: Hershel si mostra sempre più ostile a un rinsaldarsi dei rapporti tra i due gruppi, tollera a stento persino la decisione di Lori di cucinare per tutti in segno di ringraziamento per l'aiuto prestato, e gestisce in modo dispotico anche il rapporto con sua figlia Maggie, la cui relazione con il giovane Dale viene presto scoperta. La prosecuzione di quest'ultima, con il disinteresse ostentato dalla ragazza dietro cui si nasconde, forse, la paura per le reazioni del genitore, porta al cliffhanger finale; una rivelazione che pone a nudo definitivamente il carattere instabile e inaffidabile di Hershel, il suo distorto senso di religiosità che lo porta a scelte, forse, ancora più disumane di quelle di Shane. Due caratteri sempre più speculari, quelli dell'ex poliziotto e del contadino, entrambi pericolosi ed entrambi pronti a un'inevitabile resa dei conti con Rick: verosimilmente più vicina, dopo la traumatica scoperta nel fienile, quella con Hershel, più di là da venire, ma ugualmente ineludibile, quella con Shane. In entrambi i casi, i mutati equilibri tra i personaggi e l'evoluzione narrativa stessa che ciò comporterà, non potranno che avere ricadute interessanti su una serie che continua, con una trama sempre più articolata e ben costruita, a mantenere alla sua base un'ottima tensione narrativa.

Movieplayer.it

3.0/5