The Walking Dead: la conquista di Alexandria e il tempo dei Lupi

Con Conquistare si conclude una stagione 5 che ha avuto il coraggio di cambiare direzione in più di un'occasione, ma che comunque non rinuncia mai a mostrarci il prezzo che Rick e i suoi amici devono pagare per sopravvivere.

Per chi pensava che The Walking Dead fosse una serie ormai in fase calante, la quinta stagione ha potuto riservare non poche sorprese. Dal punto di vista degli ascolti, è partita con un record di spettatori che al momento appare quasi irraggiungibile per qualsiasi altra serie via cavo, ha proseguito con ottimi risultati per tutta la sua durata e ha chiuso ancora una volta con il botto. Dal punto di vista dei contenuti ha saputo confermare appieno la promessa dello showrunner Scott M. Gimple di rinnovare la serie ogni 8 episodi, e così è stato.

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The Walking Dead: Norman Reedus con Ross Marquand nel finale della stagione 5
The Walking Dead: Norman Reedus con Ross Marquand nel finale della stagione 5

Questo non significa che si debba essere necessariamente e completamente soddisfatti di tutte le scelte fatte in questa stagione o questo season finale (come abbiamo già detto in altre occasione, è la natura stessa della serie quella di non voler e poter accontentare nessuno), ma fa effettivamente onore ai suoi autori questa volontà di rimettersi sempre in gioco e al tempo stesso cercare di continuare a delineare dei personaggi "realistici" e coerenti.

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Follia e umanità

The Walking Dead: un walker nel finale della stagione 5
The Walking Dead: un walker nel finale della stagione 5

Abbiamo appositamente detto, e sottolineiamo, cercare, perché nonostante l'episodio sia valido sotto molti aspetti, appunto non tutto sempre funziona al meglio, e in questo finale di stagione intitolato Conquistare (Conquer, 5x16) ci sono degli elementi che davvero stridono.

Parliamo per esempio dei personaggi di Padre Gabriel e di Sasha che si "trovano" nel finale dell'episodio e riescono così forse ad iniziare un percorso di guarigione e di elaborazione del lutto e di disturbo post traumatico, ma lo fanno in modo davvero poco convincente; soprattutto perché entrambi i personaggi non sono sono mai stati abbastanza definiti da rendere credibili e appassionanti le loro parabole autodistruttive.

Per quanto la scena di Sasha che si stende in una fossa piena di cadaveri possa essere visivamente affascinante, così come il tentato suicidio del prete che disarmato è pronto a farsi divorare, i momenti a loro dedicati sono certamente i più piatti e meno convincenti non solo dell'episodio in questione, ma forse di tutta la seconda parte della stagione.

The Walking Dead: Sonequa Martin-Green nel finale della stagione 5
The Walking Dead: Sonequa Martin-Green nel finale della stagione 5
The Walking Dead: Gleen e Nicholas nel finale di stagione 5
The Walking Dead: Gleen e Nicholas nel finale di stagione 5

Anche la storyline di Glenn alle prese con il codardo Nicholas che lo attira al di fuori delle mura per cercare di ucciderlo non è particolarmente riuscita, soprattutto per quanto riguarda la lotta e l'inseguimento nei boschi e il maldestro tentativo dello script di farci credere che un personaggio così amato e importante potesse essere sacrificato, per di più off screen. Non c'è alcuna tensione in questo confronto, e sebbene possa in un certo senso sembrare sorprendente la (doppia) scelta di perdonare da parte sia di Glenn che di Sasha - quindi una volontà chiara di non uccidere, di non rinunciare completamente alla loro umanità - si tratta di una scelta che acquista realmente valore solo in contrapposizione con quella che è la più importante e significativa dell'episodio.

Un atteso ritorno

Ci riferiamo ovviamente a Rick che - con un discorso finale che ricorda per certi versi quello della stagione 2, il celebre "Questa non è più una democrazia" - non solo ribadisce la sua indiscussa leadership ma fa chiaramente capire a tutti i presenti (spettatori inclusi) che non c'è più alcuna possibilità di redenzione, nè di vita "normale" o pacifica. Non che non ci avessero almeno provato a mettere da parte il loro essere sopravvissuti e cominciare invece a vivere - d'altronde il bellissimo finale dell'episodio La distanza vedeva Rick prendere in braccio la figlia Judith ed essere pronto ad accettare un ruolo diverso per lui e la sua famiglia - ma l'istinto, l'esperienza, la paura ed in fondo anche una vera e propria necessità di avere il controllo e il potere è ormai superiore a qualsiasi benessere, e perfino alla pace e alla felicità.

The Walking Dead: Andrew Lincoln nelfinale della stagione 5
The Walking Dead: Andrew Lincoln nelfinale della stagione 5

Rick non è il solo a pensarla così: lo stesso figlio Carl non sembra avere dubbi sul fatto che per essere pronti a pensare ad Alexandria finalmente come ad una casa devono essere loro a dettare le regole e a prendere il comando. Ed anche Michonne, che nel finale dell'episodio precedente aveva fermato Rick, fa capire che non riesce a sentirsi realmente a suo agio, se non riprendendo in mano la sua katana (che nel finale post credits decide infatti di non riporre) e lasciando Rick ancora una volta al comando. Abraham poi appoggia pubblicamente Rick con grande eloquenza:

Simply put, there is a vast ocean of shit that you people don't know shit about. Rick knows every fine grain of said shit. And then some.

The Walking Dead: un primo piano di Andrew Lincoln dal finale della stagione 5
The Walking Dead: un primo piano di Andrew Lincoln dal finale della stagione 5

Una volta che Rick sente di avere la fiducia dei suoi, non ha più alcun dubbio sulla strada da prendere, e ritorna ancora una volta ad essere quell'uomo feroce e pericoloso che abbiamo già visto tante altre volte, quell'uomo che ha permesso a questa famiglia allargata di sopravvivere per così tanto tempo e superare tanti pericoli e tante difficoltà.
Il volto pulito e sbarbato che avevamo finalmente ritrovato dopo tanto tempo è nuovamente coperto di sangue, e non ha alcuna esitazione quando si tratta di uccidere per difendere ciò che ormai è suo, ciò che ha conquistato.

Insieme al ritorno del Rick più spietato, c'è il ritorno di un personaggio spesso dimenticato come Morgan Jones, ma che in realtà è stato importante nella parabola del nostro sceriffo. Ed è una scelta particolarmente riuscita quella di farli reincontrare proprio nel momento in cui Rick dice addio, forse per sempre, alla sua umanità e abbraccia in pieno la follia, quando invece proprio Morgan ha fatto il percorso esattamente inverso (episodio 3x12 Ripulire).

The Walking Dead: Lennie James in un momento del finale della stagione 5
The Walking Dead: Lennie James in un momento del finale della stagione 5

Il personaggio interpretato dal carismatico Lennie James si presenta nell'affascinante e tesissimo cold open come un vero e proprio bad ass (tanto da ricordare in alcuni momenti il Denzel Washington di Codice Genesi), aiuta poi Daryl e Aaron da una situazione che sembrava ormai senza via di uscita, e dice senza mezzi termini che per lui "ogni vita è importante". Nel reincontrare dopo tanto tempo l'amico di una volta, colui che l'ha guidato anche se solo spiritualmente verso la salvezza, trova invece l'esatto opposto di quanto si aspettava di trovare. Viene da chiedersi quale sarà quindi la sua reazione, e quale il suo posto in questo gruppo.

The Walking Dead: Lennie James lotta nel finale della stagione 5
The Walking Dead: Lennie James lotta nel finale della stagione 5

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Dietro ogni grande leader... c'è sempre una casalinga spaurita

The Walking Dead: Melissa McBride nel finale della stagione 5
The Walking Dead: Melissa McBride nel finale della stagione 5

Sarà interessante capire anche cosa ne penserà Carol, visto che col passare delle stagioni è il personaggio che si è dimostrato sempre più vicino al percorso compiuto da Rick, tanto da diventare non solo una donna pericolosa ma la vera e propria Lady Macbeth del gruppo, colei che nell'ombra sembra tramare ed ambire ad una posizione di comando e potere se non per lei stessa, ma comunque per la sua "famiglia". Nei confronti di Pete, il marito ubriacone e violento, Carol ha un vero e proprio conto in sospeso e quindi agisce in prima persona, minacciandolo, ma per il resto decide di continuare a mostrarsi indifesa, a raccontare storie ("Queste persone sono come bambini, e ai bambini piacciono le storie") e ad aspettare che sia Rick ad agire per lei e spesso su suo consiglio; è infatti solo a lui che mostra il suo vero volto e le sue vere intenzioni.

You don't want to leave this place, and you don't want to lie? Oh sunshine, you don't get both.

Chi ha paura dei lupi cattivi?

The Walking Dead: uno dei Lupi del finale si stagione 5
The Walking Dead: uno dei Lupi del finale si stagione 5

Se ad Alexandria sappiamo ormai chi è che comanda, non possiamo dire lo stesso per i famigerati "Lupi", i Wolves che si sono presentati ad inizio episodio a Morgan e che continuano a marchiare loro stessi e i "loro" zombie con delle W sulla fronte. Sappiamo certamente che sono molto pericolosi ed astuti, come dimostra per esempio la trappola preparata ai danni di Daryl e Aaron, che inseguono un misterioso uomo vestito di rosso (sì, lo sappiamo, tra Cappuccetto rosso e lupi pare quasi Into the Woods) semplicemente per ritrovarsi assaliti e poi bloccati da un mare di morti viventi.

Questi Lupi sembrano davvero avere il polso della situazione, sanno come riuscire a controllare il loro esercito e come attirare nuove prede. Adesso hanno anche le foto di Rick, Carl e del loro gruppo di sopravvissuti, quindi è lecito aspettarsi un nuova guerra alle porte. Ma chi sono realmente, chi c'è al comando? Saranno forse i tre esiliati di Alexandria a cui fa riferimento Aaron? Di certo per ora sappiamo solo quanto mostratoci nell'episodio e nella scena finale dopo i credits, questi Lupi non si fanno scrupoli e non sono lontani.