The Sarah Connor Chronicles - Stagione 2, episodio 15: Desert Cantos

Un episodio noioso e forzato nello sviluppo, ma che ha il pregio di dare molte informazioni allo spettatore di Terminator: The Sarah Connor Chronicles, preparando la strada verso il finale di stagione.

Non sono esaltanti gli ascolti dei nuovi episodi di Terminator: The Sarah Connor Chronicles e si fanno sempre più insistenti le voci riguardo una non conferma per la prossima stagione. Non aiuta certo la qualità degli ultimi episodi che hanno segnato il ritorno in onda della serie dopo una lunga pausa, che, unita al cambio di giorno, sembra aver segnato definitivamente il destino della serie, nonostante il prossimo arrivo nelle sale di Terminator: Salvation e le voci riguardo un possibile passaggio dello show in casa CW o Sci-fi, un'ipotesi, quest'ultima, poco probabile a causa dei costi elevati della serie.
Si nota, però, la voglia di far andare avanti la storia ed avvicinarsi sempre più all'incontro tra i Connor e Skynet in quello che potrebbe essere un finale di serie o stagione d'impatto. Una strada sulla quale Desert Cantos, con tutti i suoi limiti, segna una tappa importante.

La scorsa settimana, infatti, avevamo visto la Weaver sterminare i dipendenti della Desert Canyon Heat and Air per poi far esplodere la sede della fabbrica, nel tentativo di insabbiare qualcosa in cui la Zeira Corp sembra aver più che un semplice interesse, ma anche per vendicare le troppe leggerezze nella gestione. Un'operazione che non è passata inosservata da parte di Sarah e Derek e sulla quale i nostri hanno intenzione di indagare in modo approfondito. Il modo migliore per farlo, dal loro punto di vista, è di infiltrarsi al funerale delle vittime e tenere le orecchie ben aperte per cogliere qualunque riferimento ad attività sospette svolte nella fabbrica, attività di cui necessariamente i dipendenti, e quindi i loro familiari, devono essere vagamente al corrente.
Per non attirare troppa attenzione, ed anche per avere più possibilità di cogliere spunti interessanti, Sarah, John e Derek si dividono per seguire tracce diverse. Derek individua subito un altro tizio che, come loro, sembra lì per portare avanti un'indagine; Sarah, invece, è molto scossa nell'individuare l'uomo che l'aveva accolta nella sua visita alla fabbrica, Winston, l'uomo che lei stessa ha ucciso in prima persona, e crea un legame empatico molto forte con sua moglie al punto da riuscire ad ottenere da lei le chiavi per un magazzino apparentemente segreto; John e Cameron, intanto, riescono ad avvicinare una ragazza che ha perso il padre nell'incidente, Zoe, e scoprire che il suo ragazzo, anch'egli collegato alla Desert Canyon Heat and Air, è misteriosamente scomparso. La ragazza, però, mostra loro un posto isolato in cui vengono rinvenute continuamente delle mucche morte.
Le tre indagini proseguono per tutto il corso delle esequie, divise in quattro fasi scandite da altrettati capitoli dell'episodio (La vigilia, Il servizio funebre, La processione, La veglia), e vanno avanti con una serie di indizi e collegamenti che variano dal sottile al forzato e convergono in un'unica verità: Walsh, il tizio avvicinato da Derek, è un aguzzino della Weaver mandato a trovare ed eliminare un superstite del massacro, un superstite che è in realtà il padre di Zoe. John infatti capisce subito che il padre della ragazza non è morto e la mette con le spalle al muro per farsi rivelare la verità, ma la Zoe gli fa capire che la casa è sorvegliata e non può parlare ed infatti nello stesso momento Sarah ha scoperto nel magazzino segreto di Winston un sistema di sorveglianza diffuso in modo capillare in tutto il quartiere occupato dai dipendenti della ditta. "Gente che lavora per le macchine controllata da gente che lavora per le macchine", spiega Sarah, ed in una registrazione archiviata nel sistema di sicurezza Cameron trova le immagini del padre di Zoe che insieme a Winston si libera del ragazzo di Zoe.
Ma su cosa si lavorava realmente alla Desert Canyon Heat and Air? Un altro labile collegamento (stivali sporchi di terreno) fa capire a John che la chiave di tutto è nel luogo in cui Zoe gli ha mostrato le mucche morte ed è lì che trovano il cadavere di Walsh, l'uomo mandato dalla Weaver. Ma mentre riflettono sulle possibili implicazioni di quel luogo, qualcosa viene fuori dalla pozza d'acqua e si alza nel cielo, un veicolo meccanico con tre luci che ricordano il simbolo che ha ossessionato Sarah per diversi episodi. Il veicolo si allontana e la scena ci mostra un camion fermo a bordo strada. L'uomo alla guida è il padre di Zoe e scende dal veicolo per aprire il vano di carico e permettere al veicolo di atterrare all'interno. Una volta dentro, l'uomo chiude il portellone e si mette in viaggio per una destinazione che sicuramente scopriremo in seguito.
La storyline principale, quella ambientata al funerale, è inframmezzata da brevi sequenze che ci mostrano la Weaver alle prese con la piccola Savannah, nel tentativo di capire in che modo affrontare con lei l'anniversario della morte del padre, una narrazione parallela che poco aggiunge, nè dà ritmo, ad un episodio noioso e forzato nello sviluppo, ma che ha il pregio di dare molte informazioni allo spettatore di The Sarah Connor Chronicles. La speranza è che Desert Cantos fosse un male necessario per gettare le basi che ci condurranno al finale di stagione e di serie, ma nel frattempo, per questa settimana, non possiamo che restare delusi.