The Last Day: Una webserie da... fine del mondo

Matteo Branciamore & soci sbarcano sul web con la dramedy The Last Day. E, sfidando la profezia Maya, ce la raccontano...

L'appuntamento con la profezia Maya è fissato al 21 dicembre 2012, data della presunta fine del mondo. I preparativi del conto alla rovescia fremono anche sul web dove stanotte è sbarcata la prima delle cinque puntate della webserie di Marco Costa The Last Day (clicca qui per guardarla). Di una durata variabile tra i 5 e i 7 minuti, ruota attorno ad un End of the World Party, un'esclusiva festa organizzata da un gruppo di amici (Matteo Branciamore, Nathalie Rapti Gomez, Andrea Montovoli, Lucrezia Piaggio, Vittorio Emanuele Propizio e Piero Cardano) per celebrare l'evento e abbandonarsi ad una serie di trasgressioni con colpo di scena finale. Il proprietario del loft è Marcello (Andrea Montovoli), un attore caduto in disgrazia a causa di problemi legati alla droga, che riunisce i compagni di scuola per un finale "col botto".

Il progetto della dramedy è stato presentato dal regista al ristorante Shari Vari di Roma alla presenza del cast di giovani star, inaugurando una serie di appuntamenti che culminerà appunto il 21 dicembre, data di messa online dell'ultimo episodio. Il locale proietterà ogni puntata in anteprima il martedì sera, anticipando di qualche ora il suo arrivo sul web allo scoccare della mezzanotte.

Com'è nato il progetto? Marco Costa: L'idea della webseries è nata durante un pranzo a Fregene con Andrea Montovoli e Piero Cardano. Stavamo parlando di nuovi progetti teatrali e in pratica ognuno piangeva sulle spalle dell'altro. Poi ci siamo detti: cosa faresti l'ultima sera (prima della fine del mondo, ndr.)? E da lì è partito tutto...

Quali sono le caratteristiche di The Last Day? Marco Costa: Abbiamo girato in 7 giorni, quindi con tempi stretti, budget ridotto in un un'unica location, il loft del produttore Andrea Miraglia, a Roma. È un prodotto realizzato col cuore e con grande affiatamento e contiene anche omaggi cinematografici, musica inclusa. Non a caso si apre con la musica del valzer di Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick.

Il web è il futuro? Marco Costa: La formula della webseries si adatta alle nostre esigenze e siccome non stiamo parlando de Il Signore degli Anelli, direi che va bene proporre le puntate gratis. A noi internet dà visibilità e al pubblico permette di conoscere il lavoro: c'è una reciproca convenienza. In tanti si stanno spostando sul web, che sembra diventato come il vecchio West, dove però non si sa bene cosa si trova. Il bello è che non devi chiedere permesso a nessuno eppure arrivi a tutti. È uno spazio democratico, mentre a volte il cinema si ritrova strozzato e alcuni film escono in poche sale per sparire dalla circolazione in una settimana. Sul web, invece, rimani.
Nathalie Rapti Gomez: YouTube consente una libertà di linguaggio e una creatività che altri mezzi non hanno.
Matteo Branciamore: Il web ha la forza di non essere controllato, ti dà la possibilità di osare. Personalmente ai social network preferisco la playstation, ma mi diverto a leggere i commenti sul mio Twitter. C'è chi mi consiglia di tagliare la barba, chi dice che sto meglio con i capelli corti, ma se un insulto è bello o originale lo ritwitto subito. Di solito prendono in giro le mie canzoni, ma ormai ho sviluppato gli anticorpi alle critiche e non me ne frega niente. Se non sono costruttive le considero aria fritta.

Il ruolo di Tobias, broker un po' bastardo, è un cambio di rotta piuttosto forte rispetto a I Cesaroni. I toni di The Last Day non sono edulcorati affatto... Matteo Branciamore: I protagonisti di The Last Day potrebbero essere ragazzi di New York. Si parla liberamente di droga e sesso, realtà che esistono ma che non vediamo rappresentate nelle fiction italiane. Per questo la nostra serie web è adatta soprattutto ad un pubblico dai 13 ai 40 anni, ha un sapore trasgressivo.

Nella webseries la fidanzata di Tobias, Brenda, è ancora legata a Marcello (Andrea Montovoli), il suo ex. Vedremo una svolta rosa? Nathalie Rapti Gomez: Brenda vive una situazione non risolta, si trova al centro di questo triangolo, non ha superato la storia con il suo ex e al tempo stesso è a disagio con il fidanzato attuale.

Quanto drama e quanta comedy allora ci dobbiamo aspettare? Marco Costa: Il dramma riguarda gli elementi di mistero della trama, che comunque mantiene la linea comica impersonificata da Emanuele Propizio, con cui è facile identificarsi. A tutti noi almeno una volta qualcuno ha spezzato il cuore e subito dopo è capitato di entrare "nel pozzo". Con una differenza: il suo personaggio evolve attraverso alcune situazioni malate ed è simbolico che sia il suo vicino di casa, Marcello, a voler fare il buon samaritano, proprio lui che è un attore. Non c'è volontà di scioccare, ma di toccare anche temi importanti come depressione e solitudine.

Quanto credete ai Maya? Nathalie Rapti Gomez: Io sono nata il 21 dicembre, quindi se ci sarà la fine del mondo mi sentirò chiamata in causa. Credo comunque che sarà una data significativa e non vedo l'ora che arrivi per capire se succederà qualcosa o no. Di sicuro sarà un cambiamento radicale per l'umanità o... almeno una bella presa di coscienza!