The Happy Prince, Rupert Everett: "Ho inscenato la morte di Wilde come quella dei miei amici malati di AIDS"

La nostra videointervista con il divo inglese, ospite al Lucca Film Festival ed Europa Cinema per lanciare l'uscita italiana del suo primo film da regista, un dolente biopic su Oscar Wilde.

The Happy Prince: Rupert Everett in un momento del film
The Happy Prince: Rupert Everett in un momento del film

L'Italia è il primo paese a poter godere della visione di The Happy Prince, appassionato biopic dedicato agli ultimi mesi di vita di Oscar Wilde (nelle sale dal 12 aprile con Vision). Rupert Everett, attore, regista e produttore del progetto, ha dedicato anni alla causa wildiana interpretando lo scrittore in una fortunata pièce teatrale per convincere i finanziatori a sostenere il film e finalmente può cominciare a raccogliere i frutti di tanta fatica.
"Il film è stato una lotta" ci ha raccontato Everett, ospite di Lucca Film Festival ed Europa Cinema per presentare la pellicola, sua prima esperienza dietro la macchina da presa. "Volevo un ruolo che mi valorizzasse come attore, ma ci ho messo così tanto tempo che a un certo punto ero disperato".

Leggi la recensione: The Happy Prince: Rupert Everett si regala il ruolo della vita nei panni di Oscar Wilde

The Happy Prince: Rupert Everett in una scena del film
The Happy Prince: Rupert Everett in una scena del film

Rupert Everett e Oscar Wilde

Oscar Wilde è un personaggio in cui Rupert Everett sente risuonare la propria esperienza di "omosessuale in una feroce industria eterosessuale" nella vita stessa di Wilde. L'attore ci tiene a chiarire: "Non voglio certo paragonarmi a lui, ma ho seguito le sue orme. Sono arrivato a Londra negli anni '70, erano passati solo sette anni da quando l'omosessualità era diventata legale e quindi ho davvero seguito il suo cammino come ha fatto tutto il mondo LGBT. Inoltre trovavo molto affascinante la sua storia di caduta di un Dio, dagli allori all'inferno. L'altro aspetto fondamentale che mi colpiva è che Wilde non ha mai assunto il ruolo di vittima, non ha mai accettato compromessi, ha sempre conservato il proprio senso dell'umorismo anche nei momenti più difficili".

Leggi anche: AIDS: da Philadelphia a Dallas Buyers Club: nastro rosso sul grande schermo

The Happy Prince: Rupert Everett e Colin Morgan in un momento del film
The Happy Prince: Rupert Everett e Colin Morgan in un momento del film

Parlando dell'importanza che un'icona come Oscar Wilde riveste nel mondo contemporaneo, Rupert Everett specifica: "Per me Oscar Wilde è come Cristo, è umano e divino al tempo stesso, possiede tutti i peggiori vizi umani, è geloso, voluttuoso, è un grandissimo snob. È una grande fonte d'ispirazione". L'attore descrive, infine, il ruolo del regista come "l'occhio del ciclone. Tutti intorno a te svolgono le loro mansioni. Il regista è immobile, impotente, se ne sta lì e le uniche cose che fa sono dire 'Azione' e 'Taglia'".

Leggi anche: The Happy Prince, Rupert Everett: "Il mio Oscar Wilde tra Visconti e Cristo"

(Si ringrazia Kalispéra per le riprese)

La nostra videointervista a Rupert Everett