The Falcon and The Winter Soldier, la recensione del secondo episodio: di copie e coppie

La recensione del secondo episodio di The Falcon and The Winter Soldier, la serie targata Marvel Studios e disponibile su Disney+.

The Falcon And The Winter Soldier Anthony Mackie Sebastian Stan
The Falcon And The Winter Soldier: Anthony Mackie e Sebastian Stan in una scena

Iniziamo la nostra recensione del secondo episodio di The Falcon and The Winter Soldier dicendo subito di essere piacevolmente colpiti. Non è una novità, e ormai sembra non fare nemmeno più notizia, ma arrivati ai titoli di coda di questa seconda puntata (di sei previste) della nuova serie originale disponibile su Disney+ non possiamo che ripeterlo una volta di più. Questi nuovi 45 minuti dimostrano ancora una volta la raffinatezza e l'incredibile capacità della macchina produttiva targata Marvel Studios di riuscire a lavorare attraverso un duplice percorso: da un lato dando vita ad opere che riescono a brillare di luce propria, dall'altro fanno in modo che questi nuovi titoli si inseriscano perfettamente nella grande saga iniziata nel 2009, in maniera coerente e soddisfacente.

Inizia l'avventura

The Falcon And The Winter Soldier Sebastian Stan
The Falcon And The Winter Soldier: un'immagine di Sebastian Stan in motocicletta

Dopo una prima puntata abbastanza introduttiva, utile a presentare i personaggi e a preparare il terreno, The Falcon and the Winter Soldier, complice anche un numero esiguo di episodi totali previsti, decide di entrare nel vivo della storia e decolla definitivamente. Ci eravamo lasciati la scorsa settimana con l'immagine di un nuovo Captain America, un semplice soldato (interpretato da Wyatt Russell, figlio del celebre Kurt, comparso a sua volta nell'universo Marvel interpretando Ego in Guardiani della Galassia Vol. 2) 100% americano di nome John Walker, scelto dal governo. Ed è proprio dal suo punto di vista che inizia questo secondo episodio che, almeno all'inizio, sembra replicare i ritmi un po' più distesi del primo. È indubbio che la scelta di sviluppare serie e miniserie con protagonisti i personaggi rimasti perlopiù secondari nei film cinematografici presuppone un maggior spazio dedicato all'approfondimento della loro psicologia, ma questa volta, complice una scrittura più decisa che non vuole perdere tempo, la storia compie un vero balzo in avanti. I due protagonisti del titolo avranno modo di collaborare e formare una coppia. Non senza conflitti interni. Come può Sam aver rinunciato allo scudo che lo stesso Cap gli aveva donato? È questa la domanda che non trova risposta e che, forse, causerà una frattura dentro Sam, ancora convinto di aver fatto la scelta giusta.

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Il classico buddy movie?

The Falcon And The Winter Soldier Anthony Mackie Sebastian Stan
The Falcon And The Winter Soldier: Anthony Mackie e Sebastian Stan in una immagine della serie

La serie creata da Malcolm Spellman si potrebbe facilmente catalogare, a differenza di WandaVision più strana e sfuggente, come un classico thriller d'azione in stile buddy movie. La coppia che deve debellare, contro tutto e tutti, la minaccia del gruppo antipatriottico dei Flag-Smasher, convinti che il mondo fosse migliore prima del Blip (ovvero il momento in cui Hulk schioccò le dita ripristinando la popolazione). Non racconteremo gli sviluppi narrativi di questo secondo episodio, per non rovinare la sorpresa, ma vogliamo piuttosto soffermarci su come la coppia composta da Sam e Bucky funzioni perfettamente. Non solo per la grande alchimia sullo schermo tra Sebastian Stan e Anthony Mackie, qui veramente in prima linea e con i riflettori puntati, ma anche perché la sensazione è quella di vedere due personaggi opposti e conflittuali che, proprio grazie a questo scontro interno, potranno evolvere e aiutarsi a vicenda per risolvere le loro insicurezze. Siamo ancora al secondo episodio della serie, ma è già chiaro il lavoro di scrittura, molto quadrata e precisa, che la serie vuole affrontare. Cullare il fan accomodandolo in un universo che già conosce e di cui potrebbe benissimo prevederne gli sviluppi e allo stesso tempo riuscire a sorprenderlo con una scrittura a strati, capace di appassionare sia il più appassionato degli spetttatori che quello più casuale: seppur con qualche semplicità di troppo, i Marvel Studios l'hanno fatto ancora.

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Raccontare l'America

The Falcon And The Winter Soldier Anthony Mackie
The Falcon And The Winter Soldier: Anthony Mackie davanti allo scudo di Captain America

Sappiamo che, nei piani originali, The Falcon and The Winter Soldier avrebbe dovuto essere la prima serie Marvel a venire distribuita al posto di WandaVision. Guardando questo secondo episodio la sensazione di essere uscita un po' in ritardo si fa sentire, seppur leggermente. Perché, tematicamente, la serie riesce a raccontare un pezzo di America in maniera tale che solo qualche mese fa avrebbe avuto tutto un altro sapore, più forte e contemporaneo. Non che l'America sia cambiata nel frattempo, ma immaginiamo come i momenti più seri di questo secondo episodio, in cui ci si domanda il valore che hanno i simboli e di come contribuiscano a raffigurare delle icone, di come i pregiudizi e un razzismo non troppo taciuto compromettano quella stessa unità che sta nel nome della nazione, avrebbero potuto colpire con più forza nell'agosto 2020 (mese previsto per l'uscita della serie). Perché non si può scindere il racconto dell'eredità di Captain America senza parlare della stessa America. Uno scudo iconico e un costume li possono portare chiunque, come oggetti, ma non tutti possono anche diventare simboli. Captain America è un simbolo, immagine descrittiva di quello stesso Paese che serve di sua spontanea volontà, libero da ogni vincolo (non a caso, in Civil War, era Steve il ribelle). John Walker e il suo compagno sono solo delle copie di Captain America e Bucky e anche dello stesso Bucky con Sam Wilson. Una coppia che è solo specchio opaco, spettacolo, falsità (e i primi minuti dell'episodio sono lì a dimostrarlo). Falcon and The Winter Soldier, al di là del mero intrattenimento, sembra voler ricostruire non solo i suoi protagonisti, dopo gli eventi così definitivi della sconfitta di Thanos, ma anche la stessa identità del Paese americano.

Conclusioni

Concludiamo la nostra recensione del secondo episodio di Falcon and The Winter Soldier ben speranzosi di come la serie potrà proseguire. Rispetto al primo episodio, il ritmo si fa più elevato entrando nel vivo della storia, seppur con qualche semplicità negli sviluppi. L’alchimia tra i due attori protagonisti rende la serie divertente e sa intrattenere con gusto. Inoltre, non mancano gli approfondimenti psicologici che donano ulteriore tridimensionalità, oltre che a un importante e forte tema sull’identità americana e sul ruolo che hanno le icone e i simboli.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.1/5

Perché ci piace

  • L’alchimia tra Sebastian Stan e Anthony Mackie che formano una coppia divertente e perfetta.
  • Il ritmo elevato che ci fa entrare nel vivo dell’azione.
  • Le tematiche sull’identità americana e sul ruolo della purezza dei simboli e delle icone.
  • L’approfondimento psicologico che dona tridimensionalità ai personaggi.

Cosa non va

  • Anche se precisa e quadrata, ogni tanto la scrittura si lascia andare a qualche semplicità di troppo.