The Defenders: per Krysten Ritter "Interpretare Jessica Jones è come una droga"

Abbiamo incontrato Krysten Ritter a New York, dove ci ha parlato della nuova attesa serie Netflix The Defenders, in arrivo il 18 agosto, e del futuro di Jessica Jones.

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Per tutti gli appassionati di serie TV questa trentacinquenne attrice originaria della Pennsylvania per anni è stata la dolce, complessa e sfortunata Jane, amata da Jesse Pinkman/Aaron Paul in Breaking Bad. La capacità di Krysten Ritter di esprimere la durezza emotiva e insieme la fragilità di quel personaggio le hanno fatto conquistare il plauso della critica internazionale, e soprattutto l'hanno imposta agli occhi del grande pubblico come interprete di talento. Lasciar trasparire il lato umano dietro la maschera della tough girl è oggi il punto forte del suo stile di attrice, confermato in pieno nella prima stagione di Jessica Jones, di cui è stata protagonista assoluta.

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Dopo qualche partecipazione di lusso in altri show per il piccolo schermo, una sit-com corrosiva come Non fidarti della str---- dell'interno 23 e una partecipazione cinematografica d'eccezione in Big Eyes di Tim Burton, Krysten si è definitivamente imposta grazie alla supereroina creata dal connubio Marvel/Netflix. Noi l'abbiamo incontrata a New York per parlare di The Defenders, dove Jessica Jones unisce le forze con Daredevil, Luke Cage e Iron Fist per salvare la città dagli artigli criminali di The Hand (La Mano), l'organizzazione che vuole il potere assoluto sulla metropoli. Dal prossimo 18 agosto potrete trovare la prima stagione della serie TV ovviamente su Netflix, qui intanto potete invece leggervi la nostra chiacchierata con la divertentissima Krysten...

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Da Jessica Jones a The Defenders

Krysten Ritter è Jessica Jones
Krysten Ritter è Jessica Jones

Cosa l'ha attratta maggiormente del personaggio quando ha accettato di dar vita a Jessica Jones?

Quello che mi ha convinto dell'approccio di Netflix e della Marvel è stato il realismo, il voler mantenere il tono della serie TV costantemente ancorato alla realtà. È l'aspetto psicologico quello che contava maggiormente nella serie TV a lei dedicata e continua ad essere il fattore principale anche in The Defenders. C'è posto per la commedia in qualche momento, ma nel profondo si tratta sempre di un dramma psicologico.

È cambiato il suo approccio al personaggio nella passaggio da uno show in cui era protagonista assoluta a un altro in cui divide lo schermo con altri tre eroi?

No, non è cambiato. Quando all'inizio di The Defenders incontriamo nuovamente Jessica, sta cercando ancora di riprendersi dalle ripercussioni psicologiche del suo scontro con Kilgrave. Vuole tornare nell'ombra, non essere notata, anche se ovviamente ora è più difficile. Quando si trova a dover lottare spalla a spalla con questi altri tre supereroi è molto riluttante, non ne vuole sapere. Poi però capisce che è l'unico modo per affrontare il nemico che minaccia la città. Jessica è quella del gruppo che non ha filtri, dice sempre ciò che pensa e spesso riesce a vedere il disegno più grande senza fermarsi alla sola contingenza. Continua ad avere il suo umorismo nero, le piace prendersi gioco dei suoi nuovi compagni. Per esempio è lei che stringe un rapporto più stretto con Daredevil, secondo me il personaggio più solitario dei Defenders. Jessica continua a essere una psicologia complessa, deve risolvere molti problemi interiori, ma alla fine della giornata ciò che vuole è fare del bene, aiutare le persone comuni, e questo la accomuna agli altri tre.

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Ha dovuto sostenere un training intenso per le scene d'azione?

L'allenamento è stato molto duro, ho dovuto imparare molto sulla coordinazione degli stunt.
Una volta sul set di The Defenders non ho rispettato il segno a terra per la corretta posizione e ho colpito uno stunt. Solo che come previsto lui non è volato via, e io mi sono quasi rotta una mano! La realtà è quasi sempre una grossa delusione...

Quale è per lei il cuore del personaggio di Jessica Jones?

Come dicevo Jessica sta soffrendo di stress post-traumatico quando la incontriamo, anche se lei non vuole ammetterlo, soprattutto a sé stessa. Il ricordo dello scontro con Kilgrave è ancora forte, lui è andato ma il suo ricordo ancora la tormenta. Ciò che vorrebbe fare è chiudersi in casa, ma la popolarità che l'ha colpita non glielo consente, tutti ora vogliono il suo aiuto. In passato ha subìto grossi traumi, è stata vittima di enormi ingiustizie. Vuole riparare a questo aiutando gli altri in maniera semplice. Se ad esempio sente che qualcuno viene maltrattato nell'emporio all'angolo della strada, lei interviene. Si confronta con la vita di tutti i giorni.

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Nel fumetto Jessica e Luke Cage diventano compagni nella vita, tanto da avere anche figli insieme. Succederà anche nella serie in futuro?

Non ne ho idea al momento, in questi giorni sto girando la seconda stagione di Jessica Jones e di Luke non c'è traccia, ma non posso escludere che più avanti i due si incontrino di nuovo. Amo davvero il loro rapporto nei fumetti, è originale e intenso. Ma al momento nelle sceneggiature non se ne parla.

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Il futuro di Jessica Jones

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Cosa le piacerebbe allora accadesse a Jessica nelle stagioni future?

Mi piacerebbe incontrare il Punitore, sono sempre stata una grande fan del fumetto, ho anche la sua maglietta!

Può anticiparci allora qualcosa della nuova stagione di Jessica Jones?

Nella stagione 2 scaveremo ancora più a fondo nel personaggio e le sue zone oscure. Penso che arriveremo a capire molto meglio perché Jessica è quello che è oggi. La sua vita interiore è emozionante da rappresentare, come attrice sono elettrizzata dalle sfide che il personaggio mi propone.

Sente la responsabilità di interpretare la prima grande superoina dell'universo Marvel?

Onestamente non lo so, non ci penso molto. Vedo Jessica come un detective che per caso ha anche poteri straordinari. Sapevo prima di tutto che la parte sarebbe stata una droga per me, uno dei migliori personaggi femminili che ho visto da anni in TV, e di televisione ne sto facendo da un sacco di tempo. Tutto quello che posso fare è lavorare duro e provare sempre a migliorarmi, se iniziassi a pensare alle responsabilità rimarrei bloccata.

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C'è qualcosa in questa figura femminile in cui rivede se stessa?

Certo, ci ho messo molto del mio carattere, mi capita in proporzioni diverse con ogni personaggio che interpreto. Anche io come lei soprattutto all'inizio ero senza filtri...

Crede che ci sarebbe stata un Krysten Ritter nei panni di Jessica Jones senza Braking Bad?

Penso che grazie a quella serie straordinaria sia riuscita a ottenere questo ruolo, ma anche grazie alle mie commedie, perché in Jessica Jones c'è anche un lato comico, anche se amaro.