The Bourne Legacy: fuori Damon, dentro Renner

Abbiamo potuto vedere, in anteprima, alcune sequenze di The Bourne Legacy, atteso sequel/spin-off della saga ispirata ai romanzi di Robert Ludlum, che vede un nuovo protagonista col volto di Jeremy Renner.

Se c'è un personaggio che, nell'ultimo decennio, ha incarnato più di tutti un genere come quello della spy story, questo è senz'altro Jason Bourne. Nato dalla penna dello scrittore Robert Ludlum in un periodo di tarda guerra fredda (i primi anni '80), apparso per la prima volta in televisione in un misconosciuto tv movie del 1988 (Identità bruciata, tratto dallo stesso romanzo che avrebbe poi dato origine al successivo - e ben più noto - The Bourne Identity) l'agente segreto colpito da amnesia avrebbe attraversato i decenni, il crollo del muro e la fine della cortina di ferro, nonché lo spostamento della minaccia, per la politica statunitense, dal blocco comunista e dai sempre temuti rivoluzionari sudamericani all'inquieto mondo arabo; per approdare poi sul grande schermo con l'iconico volto di Matt Damon, che da quella prima pellicola del 2002 sarebbe stato identificato in toto con il protagonista, e con la stessa saga cinematografica a lui dedicata. Un destino curioso, quindi, quello di chi si è trovato a scrivere e dirigere questo The Bourne Legacy, quarto installment del franchise iniziato dieci anni fa: una pellicola che mantiene nel titolo il nome del protagonista della saga, che si lega alla continuity dell'universo di Ludlum, ma che presenta un altro protagonista e una storia totalmente originale, opera di quel Tony Gilroy già autore degli script dei film precedenti, e qui passato (anche) dietro la macchina da presa.

Un destino curioso, si diceva, ma in qualche modo obbligato: il rifiuto da parte di Paul Greengrass di dirigere un nuovo episodio della saga di Bourne, e il conseguente abbandono del progetto da parte di Damon, hanno costretto i produttori a ripensare l'intero film; accantonando l'idea di un vero e proprio sequel, ancora incentrato sulla figura dell'agente segreto, e trasformando questo The Bourne Legacy in una sorta di spin-off della serie. Uno spin off i cui fatti si svolgono parallelamente a quelli narrati nell'ultimo The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo, e che vede Jeremy Renner nel ruolo di una nuova, letale spia (Aaron Cross) coinvolta (e poi espulsa) dall'"Operazione Outcome", erede di quella "Operazione Treadstone" che tanti problemi aveva causato al personaggio di Damon. Accanto a Renner, minacciato dalla decisione dell'intelligence di chiudere un progetto sfuggitole di mano, la dottoressa alle dipendenze del Ministero della Difesa Marta Shearing, interpretata da Rachel Weisz e anche lei nel mirino dei killer; a fronteggiarli, un villain d'eccezione come Edward Norton nei panni del Colonnello Ric Byer, direttore dell'agenzia segreta che muoveva le fila di Outcome, segretamente dietro le quinte anche della precedente Treadstone e deciso a chiudere i conti con la sua creatura, eliminandone protagonisti e testimoni. A far da contorno alle new entry, alcuni veterani della saga che riprendono i loro ruoli storici, quali Albert Finney nei panni del responsabile di Treadstone, l'investigatrice Joan Allen e il direttore della Cia Scott Glenn.
Di The Bourne Legacy, in uscita negli USA il prossimo 10 agosto, e atteso nelle sale italiane per il 14 settembre, abbiamo potuto vedere, per ora, alcune sequenze in anteprima, per un totale di circa 40 minuti. La prima di esse ci mostra un Aaron Cross/Renner in una gelida località tra i monti dell'Alaska, che per la prima volta si rende conto di essere braccato dai suoi ex compagni e, in un'improvvisata e spettacolare fuga, ci dà una prima prova della sua straordinaria resistenza fisica e astuzia nel beffare gli inseguitori; in seguito, si passa al primo incontro con la dottoressa Shearing interpretata dalla Weisz, e al successivo tentativo, da parte dei killer alle dipendenze di Byer/Norton, di eliminare quest'ultima, provvidenzialmente salvata da Cross in un'acrobatica scena d'azione; in seguito, i due fuggono in auto braccati dall'agenzia di Byer e costretti a collaborare nonostante le reciproche differenze; l'ultima sequenza ci mostra Cross e Shearing oggetto di un lungo e spettacolare inseguimento tra le strade di Manila, condotto prima in macchina e poi in moto, una scena estremamente dinamica che ricorda in un certo qual modo l'analogo inseguimento in auto del primo The Bourne Identity.
Le considerazioni, forzatamente limitate, che si possono trarre dalla visione di queste prime sequenze, fanno pensare a una volontà da parte del regista/sceneggiatore Gilroy di mantenere il mood della saga di Bourne, riproponendo lo schema del protagonista braccato e portatore di segreti potenzialmente esplosivi, che finisce per coinvolgere, suo malgrado, altre persone (qui il personaggio di Rachel Weisz) nella sua fuga; il tema dell'amnesia che rendeva speciale Bourne è qui sostituito da quello (suggerito) di un possibile accrescimento artificiale, tramite farmaci, delle capacità fisiche di Cross, tale da farne un'arma potentissima. Gli interpreti, per ciò che abbiamo potuto vedere, sembrano calarsi bene nei rispettivi ruoli: se Renner, già temprato dagli analoghi ruoli in pellicole come The Hurt Locker e Mission: Impossible - Protocollo fantasma, mostra qui lo sguardo duro e l'attitudine "fisica" necessaria alla parte, e la Weisz pare altrettanto a proprio agio nei panni di una controparte femminile più vittima che artefice degli eventi, Norton sembra sfruttare con mestiere tutto il carisma di cui dispone per vestire i panni di un "cattivo" che si preannuncia interessante. Le sequenze d'azione sono ovviamente spettacolari e molto curate, ma lasciano intravedere comunque una maggiore "leggibilità" rispetto a quelle dei due episodi diretti da Greengrass; laddove quest'ultimo puntava infatti all'accelerazione iperbolica, a un montaggio serrato e a una fisicità che permeava di sé i momenti chiave delle pellicole da lui dirette, qui viene privilegiata una messa in scena dal taglio più classico, che non lesina in sequenze acrobatiche, inseguimenti e scontri a fuoco, ma appare più controllata nel montaggio, e forse, in questo senso, più vicina al primo film diretto da Doug Liman.

Per una valutazione più concreta, e degna di tale nome, dovremo comunque attendere l'arrivo nelle sale della pellicola completa; pellicola che comunque potrebbe, a quanto qui abbiamo potuto vedere, avere le carte in regola per non deludere i fan della saga, "orfani" (momentaneamente?) del suo storico protagonista. L'appuntamento, per tutti, è quindi per il 14 settembre.