Stranger Things 4, la recensione del volume 1: Una nuova stagione più ricca, matura e corposa

La recensione del volume 1 di Stranger Things 4: 7 episodi cupi, ricchi e ambiziosi che ci regalano momenti di tensione, terrore e la solita intelligente dose di nostalgia.

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Stranger Things 4: un'immagine della nuova stagione

Iniziamo a scrivere le prime righe di questa recensione del volume 1 di Stranger Things 4 con le dita ancora tremanti e il cuore ancora agitato per quanto abbiamo visto nei sette solidi e corposi episodi che la compongono, disponibili dal 27 maggio in attesa dei due conclusivi in arrivo l'1 luglio. Sette episodi ambizioni e rischiosi, che mettono in piedi un racconto ricco, che si prende il suo tempo per sviluppare la storia e rivelare le sue carte, ma allo stesso tempo riesce a tenere incollato lo spettatore e spingerlo a cliccare sul link prossimo episodio al termine di ogni porzione di storia. Lo dimostra l'approccio, ragionato, calcolato, meticoloso; lo sussurra la durata di un'ora e un quarto a episodio (che diventa di 98 minuti per il settimo); lo conferma lo sviluppo che si districa tra le storyline senza perderle mai di vista, portandole avanti in parallelo, letteralmente a volte, o incastrandole con intelligenza.

Bentornati a Hawkins... e nel sottosopra

È stato probabilmente un atto doveroso per i Duffer Brothers questo tipo di sviluppo narrativo corale, perché nel corso delle stagioni precedenti sono accadute due cose: i ragazzi protagonisti sono cresciuti e il loro cammino li ha portati ad avere anche esigenze e storie diverse da sviluppare; in secondo luogo, altri personaggi che li hanno man mano affiancati si sono ritagliati un loro spazio nei cuori degli spettatori, che vogliono seguirli con più attenzione. C'è quindi una storyline che parte ancora da Hawkins, ma il finale della stagione precedente ci aveva preparati a un ulteriore blocco narrativo, inizialmente separato, in California, dove si sono trasferiti Joyce, Will e Jonathan insieme a Undici, così come un fronte russo, in un campo di prigionia della Kamčatka, dove è tenuto Hopper che sappiamo essere ancora vivo già dai primissimi promo della stagione.

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Stranger Things 4

Punti di partenza diversi che si muovono in parallelo e si intersecano sullo sfondo di un 1986 come sempre ben rappresentato nel suo immaginario, dalla musica alla cultura popolare, i look e la demonizzazione di Dungeons & Dragons che ha ovviamente un ruolo centrale e anche narrativo nei nuovi corposi episodi: sin dal primo episodio apprezziamo un significativo parallelo tra una partita di basket e una sessione di gioco, culminanti in un ultimo tiro verso il canestro allo scadere del tempo e un tesissimo lancio di dado a venti facce. Al gruppo di D&D fa capo anche una new entry interessante come Eddie, capo dell'Hellfire Club di cui fanno parte i protagonisti storici ancora a Hawkins, che rappresentano il nucleo del gruppo che affronterà il nuovo mistero principale della nuova stagione e i cruenti omicidi che iniziano a verificarsi.

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Da I Goonies a Nightmare - Dal profondo della notte

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Stranger Things 4

Ce lo avevano anticipato Natalia Dyer e Charlie Heaton nella conferenza stampa di presentazione di Stranger Things 4: se la prima stagione era I Goonies, questa quarta è Nightmare - Dal profondo della notte. Lo è per il tono generale più cupo e per maggiori concessioni all'aspetto orrorifico, lo è anche e soprattutto per alcuni espedienti narrativi che introducono la storia sin dalle prime battute. Perché a Hawkins c'è di nuovo qualcosa che non quadra e i nostri protagonisti si trovano ad affrontare una nuova minaccia che si sta insinuando nelle menti di alcuni ragazzi della zona per poi finirli in maniera brutale e spaventosa.

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Stranger Things 4: una foto dalle nuove puntate

Ma di cosa si tratta esattamente? Qualcosa di totalmente nuovo o un'altra manifestazione di ciò che i ragazzi di Stranger Things hanno affrontato sin dalla prima stagione nel 2016? Nella stagione 4 di Stranger Things abbiamo un nuovo antagonista che si muove secondo dinamiche diverse rispetto al passato ed è questo uno degli aspetti che rende il nuovo ciclo di episodi diverso e più cupo, ma è anche vero che i Duffer Brothers hanno usato questi nuovi elementi per approfondire e ampliare la mitologia della serie, piuttosto che modificarla: Stranger Things 4 esplora il passato di Hawkins, scava in eventi di 30 anni prima (sfruttando anche una guest star di rilievo come Robert Englund) e definisce alcuni risvolti che hanno condotto agli eventi che abbiamo già conosciuto in precedenza.

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La crescita di Stranger Things... e i suoi protagonisti

Arrivata alla quarta stagione, Stranger Things ha sentito la necessità di crescere, così come sono cresciuti i suoi protagonisti e c'è un aspetto che ci sentiamo in dovere di sottolineare, pur consapevoli dell'impossibilitò di aggirare l'ostacolo: a tratti si fa infatti fatica a credere che siano passati solo tre anni nella finzione narrativa dai bambini che avevamo conosciuto a inizio serie, perché nella realtà, con i tempi produttivi dilatati dalla situazione attuale, ne sono passati il doppio. Una situazione di cui nessuno ha colpe, naturale quando si hanno membri giovani nel cast di un progetto che si sviluppa nel corso di anni, ma che a momenti richiede uno sforzo per essere metabolizzata, soprattutto quando subentrano flashback dalle stagioni passate a enfatizzare il confronto.

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Stranger Things 4: un'immagine dai nuovi episodi

Lo accettiamo, ci passiamo su, ci godiamo la crescita che in parallelo gli autori hanno voluto dare allo sviluppo narrativo della serie, che si rivela quindi più matura nell'approccio oltre che nei temi. C'è più horror, come abbiamo accennato, più cupezza e più violenta, in uno sviluppo che possiamo accostare in qualche modo alle storie di Harry Potter, che crescevano con il suo protagonista. C'è però anche più minutaggio a supportare tutto questo, con i primi sette episodi che si attestano attorno ai 75 minuti (con un minimo di 63 e un massimo di 98 per il mid-season finale), in attesa degli ulteriori due del primo luglio che sembrerebbero ancora più corposi.

Stranger, Darker... Longer

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Stranger Things 4, un'immagine dei nuovi episodi

La durata è eccessiva? Forse, a tratti. Fa sicuramente piacere a Netflix, che a parità di numero di visioni della serie otterrà minuti visti in più; farà sicuramente piacere anche ai fan della serie e i suoi personaggi, che potremmo passare più tempo in loro compagnia. Ma nel nostro caso la durata ha avuto un effetto che segnaliamo: non ci ha portati a divorare i sette episodi di questa prima parte di Stranger Things 4, piuttosto a centellinarli per poterli metabolizzare e assimilare a fondo, a differenza di quanto era accaduto con le tre stagioni precedenti, più adatte al binge-watching compulsivo e frenetico, almeno per come le abbiamo percepite e gustate noi in prima persona.

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Stranger Things 4: un'immagine dei nuovi episodi

Non è necessariamente un male affrontarli con maggior calma, anche considerando il tempo che si dovrà aspettare per poter gustare il finale di stagione a luglio, o rivederli per cogliere tutti gli elementi che possono sfuggire in una costruzione più complessa e ricca rispetto al passato, ma c'è almeno una delle storyline, quella relativa alla Russia, che avrebbe giovato nell'essere sfoltita almeno un minimo, rendendo la visione più coesa e compiuta senza perdere molto in termini di dettaglio e ricchezza narrativa. Un difetto marginale in una serie che ha già un suo pubblico consolidato che non vede l'ora di tornare nel mondo di Stranger Things e restarci a lungo con una penultima stagione che prepara il campo per il gran finale che vedremo con la quinta e ultima di questa serie che è diventato un vero fenomeno di costume. Un pubblico che almeno in parte sarà cresciuto parallelamente ai protagonisti della serie e potrà apprezzare il tono più cupo che li aspetta. Su Netflix dal 27 maggio.

Conclusioni

Nella nostra recensione del volume 1 di Stranger Things 4 abbiamo parlato di una stagione più ambiziosa, matura, cupa e corposa: la durata degli episodi è a tratti impegnativa, e forse avrebbe necessitato di essere sfoltita un minimo almeno in una storyline, ma farà la gioia dei fan della serie Netflix, che troveranno spazio a sufficienza per tutti i personaggi, che siano i loro beniamini di lunga data che nuove aggiunte di valore (con menzione speciale per la sorella di Lucas, Erika, che ruba la scena ogni volta che appare). Stranger Things è cresciuta con il suo pubblico e questa stagione ne è la dimostrazione.

Movieplayer.it
4.0/5

Perché ci piace

  • L’immaginario del 1986, riprodotto come sempre in modo meticoloso e spesso funzionale al racconto.
  • Lo sviluppo emotivo dei personaggi principali, che conosciamo da diversi anni e continuano a coinvolgere.
  • Le novità nel cast, sia in quanto a personaggi aggiunti nella quarta stagione, sia altri già presenti che acquistano maggior peso.
  • Le nuove suggestione narrative che vanno ad ampliare la mitologia in modo intelligente.
  • L’ambizione nel costruire qualcosa di più cupo, complesso, ambizioso e maturo…

Cosa non va

  • … e lungo. Con almeno una storyline che avrebbe giovato di qualche scorciatoia narrativa.
  • La crescita degli attori è naturale, ovvia e inevitabile. Ma a tratti non si riesce a non notarla.