L’eredità comica di Star Wars: omaggi, citazioni e parodie

Una panoramica dei modi in cui la saga stellare ha segnato l'immaginazione di altri autori, spesso all'insegna della risata.

È difficile, soprattutto in America, trovare cineasti e/o autori televisivi di una certa generazione che non siano stati influenzati, in un modo o nell'altro, da Star Wars, la saga che, in molti casi, ha spinto giovani fan a cercare una carriera a Hollywood, con risultati non indifferenti: David Fincher, James Cameron, Jon Favreau e, ovviamente, J.J. Abrams sono fra i tanti a nutrire un amore immenso per la creatura di George Lucas, un'epopea che, anche in assenza di nuovi film, continuerebbe a vivere nella memoria collettiva grazie a svariati omaggi e/o parodie.

Bill Pullman, Daphne Zuniga, John Candy in una scena del film Balle Spaziali
Bill Pullman, Daphne Zuniga, John Candy in una scena del film Balle Spaziali
images/2015/12/16/amhoqpv.jpg

In occasione dell'uscita di Star Wars: Il risveglio della forza, che già prima di arrivare nelle sale ha generato delle prese in giro (come vedremo altrove in questo articolo), rivisitiamo insieme alcuni degli esempi più noti e spassosi, ma anche qualche chicca semisconosciuta.

Leggi anche: Star Wars: Il risveglio della Forza: la nostra recensione senza spoiler

Balle Spaziali

Rick Moranis in Balle spaziali
Rick Moranis in Balle spaziali

Impossibile non cominciare con la celebre parodia di Mel Brooks, che in realtà prende di mira la fantascienza in generale - vedi la gag di Alien con John Hurt - ma si concentra specificamente sulla saga lucasiana, che all'epoca si era conclusa da ormai quattro anni. Da John Candy nei panni di Ruttolomeo (in inglese Barf, cioè "vomito") allo stesso Brooks che presta il corpo a tale Yogurt, le gag scaturite dall'amore dissacrante per Star Wars sono sterminate, al punto che la storia non è finita dopo 96 minuti di film; nel 2008 è andato in onda lo spin-off animato, con la partecipazione attiva di Brooks.

Toy Story, Austin Powers e Futurama

images/2015/12/16/98697d8598eb5876a92ed5d288e9da47.jpg

Tre esempi che raggruppiamo insieme, per un semplice motivo: sono tutti contenitori di citazioni/parodie della medesima scena, quella che tutti i cinefili conoscono, che abbiano visto o meno L'impero colpisce ancora: "No, io sono tuo padre." Nel caso della Pixar, che riprende la battuta alla lettera in Toy Story 2 (con Buzz Lightyear al posto di Luke Skywalker e l'Imperatore Zurg invece di Darth Vader), l'omaggio è più o meno diretto, senza particolari decostruzioni. Lo stesso non si può dire di Austin Powers la spia che ci provava, dove il famelico Dr. Evil - che non ha mai visto Star Wars in vita sua - prova ad ingannare l'arcinemico Austin con quella frase, per poi rimangiarsela subito. Ma la nostra versione preferita rimane quella di Futurama - Il gioco di Bender, dove si scopre che il professor Farnsworth è il padre di Igner, figlio minore della spietata Mamma, solo che in questo caso i ruoli sono invertiti: "Tu sei mio padre!", dice Igner al genitore.

Kevin Smith

Seth Rogen ed Elizabeth Banks nella commedia Zack & Miri
Seth Rogen ed Elizabeth Banks nella commedia Zack & Miri

Difficile pensare alla carriera di Kevin Smith senza tenere conto della sua vera e propria ossessione per Star Wars, che cita verbalmente o visivamente in quasi tutti i suoi film, fino al delirio di Zack & Miri - Amore a... primo sesso dove si diverte ad immaginare tutta la saga in versione pornografica (il culmine - in tutti i sensi - è il titolo dell'Episodio III). Molti ricorderanno sicuramente il dialogo capolavoro di Clerks - commessi in cui si discute dei poveri operai che hanno perso la vita sulla Morte Nera oppure la scena in Clerks II dove scatta il dibattito su quale sia la trilogia migliore (Star Wars o Il signore degli anelli?), ma a nostro avviso l'omaggio più simpatico ed irriverente è quello all'inizio di In cerca di Amy, dove viene preso di mira il presunto sottotesto razzista della prima trilogia (Luke sarebbe l'immagine dell'ariano ideale, mentre Vader è "the blackest brother in the galaxy"). Potete godervi tutta la sfuriata nel video sottostante, ma vi mettiamo in guardia: le parolacce abbondano...

That '70s Show

images/2015/12/16/topher-grace-star-wars.jpg

Poteva una sitcom ambientata nei gloriosi anni Settanta - per l'esattezza dal 17 maggio 1976 al 31 dicembre 1979 - astenersi da una qualche menzione della creatura di Lucas?
Certo che no: tanto è vero che a partire dal ventesimo episodio - che si intitola, guarda caso, A New Hope ed è totalmente dedicato al primo capitolo della saga, con tanto di prima visione di gruppo al cinema ed alcuni esilaranti inserti onirici con tutto il cast in costume - viene ribadito più volte che il protagonista Eric Forman (Topher Grace) è un fan sfegatato di Guerre stellari.

Questa sottotrama raggiunge l'apice nella sesta stagione, quando Eric e la sua ragazza, Donna (Laura Prepon), entrano in contatto con un prete altrettanto appassionato, tanto da mettersi a usare Han Solo come esempio durante i suoi sermoni in chiesa.
L'interprete di questo sacerdote nerd? Nientemeno che Billy Dee Williams, alias Lando Calrissian!

Leggi anche: Speciale Star Wars - Parte 1: come la saga di Lucas il nostro linguaggio influenzato ha

Friends

images/2015/12/16/clipboard01_Nn8D74a.jpg

Mentre Seinfeld si divertiva ad omaggiare in più occasioni Superman, l'altra sitcom maggiore degli anni Novanta si è concessa un momento nerd da antologia con una delle sue gag più memorabili: nella premiere della terza stagione, La Principessa Leila e il bikini dorato, Ross confessa a Rachel di avere una particolare fantasia sessuale, dovuta ad una certa scena di una certa trilogia... Avete letto il titolo dell'episodio, vero? Questo intreccio si conclude con una breve ma efficacissima sequenza finale, durante i titoli di coda, con un Ross che più nerd non si può, che canticchia il tema principale della saga mentre Rachel entra in camera da letto. E poi uno si chiede perché si siano lasciati per sette stagioni...

Spaced

images/2015/12/16/maxresdefault_q8zQ7w3.jpg

Poco nota al di fuori dei paesi anglosassoni, questa sitcom britannica creata ed interpretata da Simon Pegg è un piccolo gioiello che merita di essere riscoperto per i suoi contenuti squisitamente cinefili (la genesi de L'Alba dei morti dementi - Shaun of the Dead è attribuibile ad un episodio di questa serie). In particolare, Pegg si è servito di una puntata della seconda stagione per sfogare (quasi) tutta la sua rabbia nei confronti di Star Wars ep. I - La minaccia fantasma, film che lui e la sua controparte fittizia odiano con tutto il cuore (e non gli si può dare torto).
Indimenticabile soprattutto il suo giudizio su Jar Jar Binks, il simbolo ufficioso del peggio della saga: "Jar Jar riesce a far sì che gli Ewok sembrino... Shaft!". Da notare inoltre che la sua nemesi ha le fattezze di Peter Serafinowicz, la voce inglese di Darth Maul...

I Griffin e Robot Chicken

images/2015/12/16/family-guy-star-wars-560219-1920x1200-hq-dsk-wallpapers.jpg

Due serie animate allegramente dissacranti, che si sono divertite tantissimo a prendere in giro la saga (con il permesso di Lucas, ma ora che c'è di mezzo la Disney, chissà), fino a realizzare tre puntate speciali ciascuno, una per ogni episodio della prima trilogia. Se li abbiamo accorpati è perché un legame c'è: Seth Green, co-creatore di Robot Chicken, è anche la voce inglese di Chris Griffin, mentre Seth MacFarlane, alias Peter Griffin, si è concesso qualche ospitata nel programma "pennuto" doppiando l'Imperatore Palpatine. Inoltre, al termine di ogni "film" de I Griffin, c'è sempre lo sfottò nei confronti dell'altro programma. Tra le intuizioni più politicamente scorrette a livello parodistico, ricordiamo soprattutto, nel programma di MacFarlane, la decisione di far "interpretare" Obi-Wan Kenobi da Mr. Herbert, il vicino di casa palesemente pedofilo...

Leggi anche: Perché Star Wars: Il Risveglio della Forza è l'evento cinematografico più importante di tutti i tempi

Saturday Night Live

images/2015/12/16/o-snl-star-wars-facebook.jpg

Il celebre varietà di NBC ha più volte sfruttato la popolarità della saga per i suoi sketch, che si tratti di Bill Murray che canta un'improbabile canzone sulle note d'apertura di John Williams o della parodia del primo trailer de Il risveglio della Forza. Tra le trovate più recenti c'è un video a cui ha partecipato anche J.J. Abrams, insieme ad alcuni attori del film e ospiti speciali come Jon Hamm: parliamo dei finti provini per il settimo episodio, con John Boyega che si prende in giro da solo per quanto riguarda la polemica sul colore della pelle del suo personaggio...

Star Wars: Detours

images/2015/12/16/maxresdefault_Ee6Fmgm.jpg

Questa è forse la parodia più curiosa, in quanto concepita dallo stesso Lucas, che prima di vendere il suo impero alla Disney ebbe l'idea di realizzare, con l'aiuto di Seth Green, una serie animata che esplorasse, in chiave amichevolmente dissacrante, la vita quotidiana di vari personaggi della saga tra gli episodi III e IV. La prima stagione (26 episodi) esiste per intero, mentre altri 13 erano in produzione quando venne annunciato che la messa in onda sarebbe stata rimandata indefinitamente. Visto il tono scanzonato e irriverente della serie, è altamente improbabile che riemerga in un futuro prossimo. Per ora dobbiamo accontentarci di qualche spezzone promozionale, come questa clip in cui Obi-Wan si serve della Forza per provarci con le donne...