Star Trek: Discovery 3x08, recensione: l’importanza di andare oltre

Recensione di Star Trek: Discovery 3x08, un episodio che vede Jonathan Frakes nuovamente dietro la macchina da presa.

Star Trek: Discovery, un momento con Michelle Yeoh
Star Trek: Discovery, un momento con Michelle Yeoh

Siamo quasi alla fine, con questa recensione di Star Trek: Discovery 3x08 che segna l'attesa dei cinque episodi che rimangono alla conclusione di questa terza annata, e il ritorno in cabina di regia del veterano del franchise Jonathan Frakes, il che garantisce un ritmo serrato e una gestione efficace dei vari elementi tonali dell'episodio (ed è difficile pensare che non fosse intenzionale affidare a lui l'episodio dove Saru, in piena modalità Picard, cerca di trovare la giusta frase a effetto per comunicare gli ordini a bordo della Discovery). È anche il capitolo che sembra aver imparato la lezione del precedente, facendo tesoro della massima filosofica che non tutto debba ruotare attorno a Michael Burnham. E così, anche se con qualche scricchiolio, torniamo sulla retta via, con un episodio che ha l'accortezza di dare il giusto spazio a tutti, concentrandosi su diverse sottotrame che hanno attraversato la stagione finora.

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Parliamo di Book

Star Trek Discovery S3 3
Star Trek: Discovery - una scena della terza stagione della serie

È dall'inizio di questa stagione di Star Trek: Discovery che abbiamo voluto sapere un po' di più su Book, e The Sanctuary ci accontenta con un viaggio sul suo pianeta natale, in compagnia di Burnham perché la minaccia di turno, già menzionata in precedenza, rientra nella giurisdizione della Federazione. Nel frattempo, Philippa Georgiou cerca di scoprire cosa non vada con lei fisicamente, mentre Adira e Stamets indagano ulteriormente sulla causa dell'evento che rese quasi impossibili i viaggi interplanetari nel futuro in cui vivono ora i protagonisti. Saru, dal canto suo, si sta ancora abituando al suo ruolo di capitano, e cerca di capire come gestire in maniera ottimale la dinamica con il suo equipaggio. Sono questi gli ingredienti principali dell'avventura di questa settimana, che cerca di tirare alcune somme in vista di ciò che ancora deve arrivare, da qui all'inizio di gennaio quando ci congederemo nuovamente dalla Discovery in attesa della già annunciata quarta stagione.

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L'importanza dei personaggi

Star Trek Discovery Stagione 2 The Red Angel 2
Star Trek Discovery: Wilson Cruz, Anthony Rapp nell'episodio The Red Angel

Se a livello di trama orizzontale l'approccio è centellinato, con altri cinque episodi dietro l'angolo, l'attenzione prestata ai personaggi è lodevole, soprattutto dopo l'uso eccessivo di Burnham la scorsa settimana. Sono per lo più momenti piccoli, ma potenti, che ribadiscono anche alcuni concetti universali legati a Star Trek, come quando Adira fa notare a Stamets che preferisce pronomi neutri anziché femminili. È un aspetto sul quale ci eravamo interrogati, essendo l'interprete del personaggio il primo membro non-binary di un cast del franchise, mentre Adira stessa finora sembrava essere definita come donna. In questa sede si chiarisce il tutto, e Stamets accetta immediatamente la cosa, perché nel mondo ideato da Gene Roddenberry la questione del gender non sarebbe un problema, così come non lo sono altri temi scottanti dei nostri tempi. Viene da pensare, con le dovute proporzioni, a quando la stampa chiese come mai Jean-Luc Picard non si fosse sottoposto a una cura per la calvizie, e Roddenberry rispose che nel futuro la gente se ne infischierebbe.

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Star Trek: Discovery, una scena d'azione con Michelle Yeoh
Star Trek: Discovery, una scena d'azione con Michelle Yeoh

È quasi una parentesi all'interno dell'episodio, ed è giusto che lo sia: l'importanza di tale momento sta proprio nella sua brevità e nell'accettazione da parte di chi era inavvertitamente in errore. E sebbene lo stesso equilibrio non sia riscontrabile ovunque (Georgiou si comporta in modo alquanto macchiettistico da qualche episodio, e sarebbe ora di lasciarla andare verso altri lidi, come lo spin-off di cui si parla da qualche anno), anche una storia più modesta mantiene a livelli rispettabili la media della stagione, che nel complesso ha superato di gran lunga le due precedenti in termini di ambizione e dove vuole posizionarsi nell'ambito generale del franchise, avendo abbandonato la premessa iniziale del prequel con personaggi importanti di cui però ignoravamo l'esistenza. E mentre ci avviciniamo a qualche risposta concreta sul cataclisma, non resta che sperare che la traiettoria rimanga relativamente stabile per il mese che rimane prima del finale.

Conclusioni

Chiudiamo la nostra recensione di Star Trek: Discovery 3x08, un episodio "minore" ma comunque solido, che continua a porre le basi per evoluzioni interessanti in ciò che rimane della terza stagione.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • L'aspetto corale è sfruttato molto bene.
  • Le scene tra Stamets e Adira sono potenti nella loro semplicità.
  • Saru è un'ottima fonte di humour.

Cosa non va

  • La storyline di Georgiou sta iniziando a girare a vuoto.